Intervista al Maestro Tommaso Boggian

Intervista al Maestro Tommaso Boggian

Intervista al Maestro Tommaso Boggian, che si è esibito a Pescara presso il Teatro Massimo venerdì 3 novembre 2023.

Diplomatosi presso il Conservatorio Francesco Venezze di Rovigo sotto la guida di M.L. Macario e G.Silvestrini, ha proseguito poi gli studi conseguendo un Master di II livello in Pianoforte presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia con votazione 110 e lode sotto la guida di I. Lo Porto. Attualmente studia con il M° Alessandro Taverna presso la Fondazione Accademia Internazionale di Imola e Lilya Zilberstein presso l’Universität f̈ur Musik und Darstellende Kunst di Vienna.

Nel suo curriculum numerosi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali.

Con il violoncellista Pietro Silvestri condivide il Duo del Giglio.

 

Intervista al Maestro Tommaso Boggian che abbiamo incontrato per voi prima del concerto tenutosi presso il Teatro Massimo a Pescara lo scorso 3 novembre

 

Come e quando nasce la sua passione per la musica?

La mia passione per la musica comincia quando avevo quattro anni assieme a mio padre che mi ha spinto allo studio del pianoforte (anche lui diplomato in questo strumento), quindi è stata una passione di famiglia.

Da lì ho poi intrapreso tutto il percorso classico per un pianista. Ho cominciato quindi dalle scuole private, poi ho fatto l’ammissione in Conservatorio e pian piano ho seguito tutto il mio iter. Mi sono quindi perfezionato in scuole private  ed ho fatto anche un’esperienza all’estero.

Lei si è diplomato giovanissimo presso il Conservatorio di Rovigo. Quanto è importante secondo lei la formazione per un musicista?

La formazione per un musicista è importantissima. Deve soprattutto avere delle buone basi fin da giovane, oltre una buona concezione del ritmo e della melodia, ascoltare moltissima musica per favorire l’orecchio e un buon istinto musicale.

Chiaramente serve anche un buon contesto familiare che dia la giusta motivazione e l’incoraggiammento ad un ragazzo per proseguire con un percorso che richiede tanta costanza e tanto impegno.

Lancio una provocazione… Secondo lei sarebbe importante che la musica si studiasse ben oltre le scuole medie?

Assolutamente sì, perché la musica è fortemente collegata con tutto quello che è il contesto storico, così come storia dell’arte e la poesia. Studiarla significa quindi studiare la nostra epoca e la nostra storia per capire meglio certi fenomeni storici. Mi viene in mente per fare un esempio Giuseppe Verdi con il Risorgimento; figura chiave, ma così come lui ce ne sono stati molti altri. Il concetto di opera in Italia soprattutto ha influenzato fortemente la nostra visione politica e storica.

Lei ha suonato in grandi teatri italiani e mondiali. C’è qualche concerto che ricorda molto piacere e perché?

Mi viene subito in mente quello presso il Teatro La Fenice nell’occasione del premio Venezia 2016. Suonare in un ambiente come quello della Fenice a quel tipo di livello, con quel tipo di audience è stato stupendo.

Mi viene in mente poi il concerto al Teatro de La Maestranza di Siviglia nel 2019 con la Real Orchestra Sinfonica di Siviglia con la quale ho eseguito il primo concerto di Franc Liszt. Quello è stato uno dei più importanti concerti a livello professionale che abbia fatto. Ci sono poi i concerti presso gli Istituti Italiani di Cultura a Praga e a Parigi che ho fatto da poco e si sono conclusi rispettivamente il 26 settembre e il 12 ottobre di quest’anno. Li ricordo con molto piacere.

Con il violoncellista Pietro Silvestri condivide il progetto Duo del Giglio. Ce ne può parlare?

Con il violoncellista Pietro Silvestri ho cominciato questa collaborazione al Conservatorio di Venezia nel 2018. Attualmente lui si sta perfezionando presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano. C’è stata subito un’ottima intesa. Credo che ogni musicista debba esplorare il mondo della musica da camera, imparare quindi ad ascoltare gli altri e non focalizzarsi esclusivamente sul solismo. Abbiamo un programma, un tipo di affinità molto proiettato verso il 900. Amiamo suonare autori come Nikolaj Kapustin, Sergej Sergeevič Prokof’ev e Dmitri Shostakovich però con uno sguardo d’attenzione anche verso i classici, quindi chiaramente verso Ludwig Van Beethoven Frédéric François Chopin, Robert Alexander Schumann e molti altri.

A Pescara eseguirà appunto musiche di Mozart, Chopin e Prokof’ev. Quali differenze e affinità ci sono tra di loro secondo lei?

Chopin e Mozart sicuramente hanno molti punti in comune. Probabilmente la chiarezza di suono, il tipo di ricerca, l’attenzione ai dettagli nei quali un pianista deve fare estrema attenzione e poi soprattutto il senso di delicatezza. Per quanto riguarda Prokof’ev invece c’è una spaccatura con Chopin e Mozart. Lui infatti utilizza un altro metodo rivoluzionario, quello di usare il piano in modo molto più orchestrale o se si vuole anche più sperimentale. Mi vengono in mente dei punti nel primo movimento dove Prokof’ev scrive col pugno e in cui il pianista deve eseguire delle note colpendo un cluster di note con il pugno, non facendo uso delle dita.

Un metodo innovativo per l’epoca… Non credo l’avesse adottato qualcuno prima di lui…

Esattamente! In Prokof’ev poi si può rivedere anche la sua vena sociale legata agli eventi contemporanei; la sesta è una delle tre sonate di guerra composte durante la Seconda guerra mondiale. In essa sembra quasi riflettere i disagi di una Russia comunista sulla popolazione e su lui stesso che era rimasto in patria.E’ un pezzo molto interessante da quel punto di vista.

Azzarderei anche molto attuale…

Sicuramente!

Progetti futuri? (se si possono rivelare)

Alcuni concorsi internazionali che mi piacerebbe molto provare, il Maria Canals a Barcellona. Conto inoltre di insegnare in Conservatorio (se possibile, perché mi piace molto anche la vena didattica). Infine l’obiettivo è anche continuare con il duo; abbiamo infatti due concerti a marzo per la società dei concerti di Milano e quindi sto già pensando a questo impegno.

 

La foto nell’articolo “Intervista al Maestro Tommaso Boggian” è tratta dal sito ufficiale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” Pescara

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