Intervista a Syria che ha reso omaggio alla cantante Gabriella Ferri
Intervista a Syria che ha reso omaggio alla cantante Gabriella Ferri venerdì 23 febbraio 2024 esibendosi nello spettacolo “Perché non canti più” presso la splendida cornice del Teatro Di Iorio di Atessa.
Emblema della “romanità” al pari di grandissimi quali Gigi Proietti e Lando Fiorini, Gabriella Ferri era dotata di una voce unica e possente. In vita incise una quindicina di full lenght, cantando anche in napoletano, tedesco e spagnolo.
Syria è stata davvero bravissima nell’interpretare i suoi brani e, perché no, a renderli anche un po’ suoi, dimostrando anche un talento recitativo immenso.
Chi meglio di lei poteva quindi raccogliere l’eredità artistica di Gabriella Ferri?
Intervista a Syria che ha reso omaggio alla cantante Gabriella Ferri con lo spettacolo “Perché non canti più”
Oggi è qui per un omaggio alla grande Gabriella Ferri. Come e quando si avvicinò alle sue canzoni?
Tutto è nato dall’ascolto in famiglia.
Il mio interesse è cresciuto negli anni grazie anche all’aiuto di mio marito che mi ha regalato un libro dedicato a Gabriella Ferri di Pino Strabioli.
In questa opera letteraria sono stati riportati tutti gli oggetti che dopo la morte il figlio Sieva ha regalato a Strabioli all’interno di una valigia.
Inoltre vi è riportato un racconto fatto di disegni, scarabocchi, poesie e aneddoti che mi hanno appassionato quanto la sua musica.
L’ho approfondito e da lì è scaturita la voglia di chiedere il permesso alla famiglia di fare un tributo.
Ho domandato quindi a Pino Strabioli se c’era la possibilità di affrontare insieme questo argomento e ufficializzarlo.
Dal suo assenso è nato “Perché non canti più”.
Quando è nata invece la collaborazione con Pino Strabioli?
Proprio quando ho cercato di approfondire e capire se da questo libro poteva nascere un’idea.
Gli ho mandato una mail e gli ho chiesto se c’era la possibilità di incontrarci.
Tutto ciò risale a moltissimi anni fa.
Questo spettacolo è stato infatti realizzato prima della pandemia con una pausa e proseguito dopo il lockdown.
Posso dire che ormai saranno otto anni che è nata questa idea cioè da quando io ho chiesto a lui il permesso di ufficializzare questa cosa.
C’è una canzone un album di Gabriella Ferri a cui è più legata?
Tutti! Nessuno escluso, non posso dire che ce n’è uno solo.
Ci sono tante canzoni a cui sono legata, che sono i brani che porto durante lo spettacolo in scena quindi è difficile scegliere nel suo repertorio perché è vastissimo.
Gabriella ha cantato in italiano, napoletano, tedesco e spagnolo.
Io chiaramente canto canzoni in romanesco e non solo, per esempio “Sempre”, “Remedios”, “Er Zelletta”, “Rosamunda”, “Dove sta Zazà”.
Insomma tutto quello che abbiamo potuto raccontare di lei è assolutamente in questo spettacolo anche se volevamo raggiungere una performance di tre ore… Abbiamo dovuto fare un riassunto.
Qual è il suo rapporto con l’Abruzzo?
Sono venuta in Abruzzo in vacanza e in passato vi ho fatto qualche concerto. E’ sempre un piacere tornare. Questo teatro mi mancava, quindi ben venga.
Le è piaciuto il Teatro Di Iorio?
E’ l’ideale, cioè io vorrei fare solo teatri così…
Adesso si è avvicinata tantissimo al mondo del teatro… Ma la musica?
Ho dei progetti ma non è che vivo per quello e basta. Questa è la mia comfort zone, poi se c’è la possibilità (mi sono state fatte delle proposte) potrei ripropormi; però sono un po’ più leggera, vivo la discografia con meno ansia.
Progetti futuri invece (se si possono già rivelare)?
Per adesso no.
Nel senso che sto prendendo in queste direzioni delle cose ma nel frattempo vivo l’attuale esperienza che credo sia molto utile e psicologicamente più rilassante.
Se poi mi viene data la possibilità di fare ancora album da Syria li farò.
Aggiungo che, però, siamo tanti a fare questo mestiere quindi prendo tutto un po’ con le pinze.
Deve essere una cosa fatta bene, cioè che rimanga nel tempo e che non segua le logiche della discografia.
Vorrei proporre solo quelle personali che mi portano poi in scena a raccontare qualcosa di simile a un racconto teatrale: lo preferisco al far le canzoni tanto per… Ormai quel periodo storico è passato: oggi ho 47 anni quindi è un’altra storia… Il resto appartiene al vissuto.
Al di là della sua voce che è bellissima veramente, mi preme rimarcare che è anche, una bravissima attrice. Io l’ho vista (come le dicevo prima) a San Benedetto e ho trovato lo spettacolo veramente molto bello…
Grazie mille! Abbiamo cambiato qualcosa… Io non mi prendo sul serio, prendo solo quello che mi viene proposto e quindi se mi viene data la possibilità continuerò a fare quello che posso, raccontando la storia di chi ha fatto la musica. Quella è una cosa che mi diverte molto, soprattutto in ambito femminile.
Si ringraziano per la cortese collaborazione la Stefano Francioni produzioni e lo staff del Teatro Di Iorio di Atessa
La foto nell’articolo è di Marco Vittoria © Diritto esclusivo sulla foto dell’autore
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