Intervista a Gianni Belleno (Of New Trolls)
Intervista a Gianni Belleno (Of New Trolls), batterista noto ai più per essere stato uno dei membri fondatori dei mitici New Trolls. Con loro ha scritto alcune delle pagine più belle della musica italiana e hit memorabili quali “Quella carezza della sera” e “Una miniera”. Lo abbiamo incontrato prima di un concerto tenutosi in occasione della Fiera dell’Artigianato e dell’Agricoltura di Vacri.
Intervista a Gianni Belleno (Of New Trolls) prima di un concerto tenutosi in occasione della Fiera dell’Artigianato e dell’Agricoltura di Vacri
Partiamo dall’ultimo album, “Le radici e il viaggio continua”. Come nacque?
“È nato per voglia di scoprire qualcosa di nuovo, di diverso e per dare motivo a questa storia che sta andando avanti negli anni. Stiamo invecchiando, siamo sempre meno e quindi cerchiamo di trovare nuove strade musicali. Non abbiamo ancora finito di sperimentare”.
Quindi significa un vostro nuovo album in uscita?
“Non significa un nuovo album, però per adesso c’è quello di Sara Baldo. Stiamo producendo lei e preparando il suo album. Stasera la sentirete cantare tre pezzi”.
Sì durante il soundcheck ho infatti sentito un suo pezzo molto bello… C’è un brano a cui cui siete legati maggiormente?
“ “Fuori di qua” forse”.
Ci puoi spiegare anche il titolo “Le radici e il viaggio continua”?
“Le radici siamo io e Nico, i più vecchi, il viaggio che continua sono i ragazzi che suonano con noi che sono un po’ più giovani di noi e spero che a loro si aggiunga di nuovo mio figlio e vadano avanti poi quando non ci saremo più noi”.
Cosa ricordi degli anni d’oro del prog e del beat italiano?
“Tutto! Ricordo dei momenti belli e di scoperta geniali. Ho conosciuto e imparato tante cose vivendole. Mi dispiace che magari oggi non arriva ai ragazzi quella che era veramente la musica”.
Cosa consiglieresti appunto a chi vuole intraprendere la carriera musicale oggi?
“Perseverare perché ti scappa la voglia con quello che senti oggi. Se uno ha la costanza e ha dei valori fissi, proprio incarnati dentro, se uno è bravo deve uscire per forza: è il tuo destino, ma deve crederci e mai scoraggiarsi”.
Qual è il vostro rapporto con l’Abruzzo?
“In Abruzzo abbiamo un sacco di amici. Prima erano fan, ma poi sono diventati amici. Come li abbiamo conosciuti abbiamo capito che sono persone meravigliose. Non ho parole perché ne abbiamo tanti e ne abbiamo anche persi tanti ultimamente. È la vita, questo lo capiamo. Ne abbiamo persi anche due del nostro gruppo (Giorgio D’Adamo e Vittorio De Scalzi), quindi credo che abbiamo già pagato il conto. Spero che per un po’ andiamo avanti tranquilli”.
Battiato diceva: “siamo solo di passaggio”…
“Siamo solo di passaggio, è vero, perché questo è l’inferno. Noi speriamo di andare di là e di andare in paradiso”.
Progetti futuri (se ne avete e se potete dirceli)?
“Abbiamo questo disco e poi dobbiamo pensare al nostro credo nel 2027. Insomma riusciremo a cominciare a fare qualcosa”.
Il tour invece nel mentre proseguirà?
Il tour prosegue, andiamo avanti perché senza suonare ci sentiamo morti: ci piace tantissimo farlo! Io sono praticamente già in pensione, ma se mi dicono “stai a casa” io rispondo che non voglio mai stare fermo!”.
Si ringrazia per la gentile collaborazione Massimo Di Francesco
Le foto nell’articolo sono di Marco Vittoria © Diritto esclusivo sulle foto dell’autore
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