“I Colori del Borgo” a Moscufo: intervista a Emanuela Aureli
“I Colori del Borgo” a Moscufo: intervista a Emanuela Aureli in occasione dello spettacolo che ha tenuto sabato 2 agosto 2025 alle ore 21:30 in Piazza Garibaldi. Parliamo con lei anche del suo rapporto con l’Abruzzo, dei suoi esordi e dei suoi personaggi.
“I Colori del Borgo” a Moscufo: intervista a Emanuela Aureli in occasione dello spettacolo che ha tenuto sabato 2 agosto 2025
Che tipo di spettacolo proporrà a Moscufo?
È uno spettacolo in cui metto in scena tutti i miei personaggi da quelli parlati ai cantanti, entrano ed escono, mi fanno un po’ compagnia con battute improvvisate al momento e non già costruite. Presento i vari cantanti attuali come Giorgia, Noemi, Ricchi e Poveri, Mamhood, Fiorella Mannoia, Celine Dion accompagnata anche dalla maestria di un grandissimo musicista che è Giandomenico Anellino con il quale interagirò e giocherò un po’.
Qual è il suo rapporto con la nostra regione, con l’Abruzzo?
L’Abruzzo, è una regione veramente meravigliosa. Io mi sento a casa, pensi che ho la casa a Villa Rosa, per cui stiamo a distanza di mezz’ora. Io mi ci trovo molto bene, ecco perché trent’anni fa scelsi di comprare questa casa.
Una carriera inizia circa tanti anni fa alla corrida. Cosa ricorda di quell’esordio su un palcoscenico così importante?
Ricordo Corrado che fu un bravissimo padrone di casa e mi accolse con grande simpatia, intelligenza e tanta eleganza. Per me fu un’emozione straordinaria, perché rappresentò l’impatto col grande pubblico poichè ero ancora ai primi passi: non ero pronta ad affrontare un avvenimento di tale portata, era più grande di quanto potevo sostenere. Eppure piano piano, un po’ alla volta ce l’ho fatta.
Lei ha imitato decine di personaggi famosi. Ce n’è uno al quale è più affezionato e perché?
Col passare del tempo mi sono affezionata a tutti, perché “una mamma deve sempre amare i suoi figli in egual modo”, non è che puoi dire di voler bene di più ad uno e di meno all’altro.. Si ama tutti allo stesso modo, forse hanno un diverso impatto sul pubblico, nel quale esiste chi predilige un’imitazione rispetto ad un’altra. Mi diverte però imitarli tutti, perché comunque sono mie scelte, coadiuvate dal grado di gradimento avute dal pubblico stesso.
Come nasce una sua imitazione?
L’imitazione nasce dalla simpatia che nutro nei confronti di quel personaggio e si deve creare una specie di alchimia tra me e lui.
Tantissima televisione però lei ha anche cantato, lavorato in radio, recitato in alcune pellicole… In quale campo si sente più a suo agio?
In tutti i campi… Il teatro ha il suo fascino perché c’è l’impatto immediato con il pubblico. Anche la televisione lo ha ed è altrettanto bella nonostante ha dei filtri che ti discosta un po’ da tutto. Tutti i generi, però, hanno la stessa connotazione, cioè appartengono alla stessa medaglia: quella di entrare nel cuore della gente in modi e tempi diversi in base a cosa si sceglie di proporre.
Cosa consiglierebbe a chi vuole intraprendere oggi una carriera da imitatore?
Consiglierei che se veramente sono mossi da una grande predisposizione, da un grande amore verso questo lavoro e vogliono intraprendere questa strada, devono sapere che ci sono dei sacrifici da fare, perché spesso quello che c’è dietro non lo riesce mai a capire nessuno, si pensa che sia tutto facile, tutto lustrini e paillettes, ma in realtà è un’attività sudata, non certamente facile. Niente, insomma, viene da niente e con niente. Il consiglio che posso dare loro è di seguire il cuore e perseguire questa voce inferiore che alimenta tutti i desideri e tutti i sogni. Studiare tanto e non smettere mai di farlo e anche di confrontarsi, facendosi aiutare da qualcuno, perché da soli molte volte non si va da nessuna parte e quindi quel che dico io è che l’unione fa la forza.
Progetti futuri (se ne ha e se si possono rivelare)?
Adesso ci sono molte cose che bollono in pentola, però chiaramente finché non si firma, è bene non parlarne perché sono molto scaramantica e quindi è bene conservarle finché non arrivano.
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