Data / Ora
Date(s) - 04/10/2024
9:00 pm - 11:00 pm
Luogo
Teatro Massimo
Categorie
Benedetto Lupo – pianoforte in concerto presso il Teatro Massimo a Pescara venerdì 4 ottobre 2024.
È in Kreisler, il musicista geniale e frustrato dei “Racconti fantastici” di Hoffmann, che il giovane Schumann si identifica; è pensando a lui e a Clara che, nella primavera del 1839, scrive di getto il ciclo di 8 Fantasie per pianoforte che titolerà “Kreisleriana” e che alla fine non dedicherà a Clara ma “al suo amico F. Chopin”. Anche Brahms, vent’anni dopo, quando troverà accoglienza umana e artistica in casa Schumann, si identificherà con il kappelmeister Kreisler, firmandosi spesso “Johann Kreisler jr.” nei manoscritti, nelle lettere e persino in calce allo statuto redatto per il coro femminile di Amburgo, che dirigerà per alcuni anni. Poi, improvvisamente, smetterà di firmarsi in questo modo; eppure, nell’estate del 1892, quando termina le Sette Fantasie e scrive i Tre intermezzi, Brahms sembra, soprattutto nelle Fantasie, voler tornare ad una scrittura quasi lacerante nella densità e nella violenza delle emozioni, utilizzando per quest’unica volta il termine “fantasia” in tutta la sua produzione pianistica e ricordando, nello slancio appassionato e negli estremi emotivi, gli schumanniani “Fantasiestücke” e le otto fantasie di Kreisleriana. Anche il pezzo che costituisce quasi geometricamente il “cuore” delle sette Fantasie brahmsiane op.116, il no. 4, rappresenta un momento di altissima emozione, col suo incedere sospeso, la dolcezza pudica e le inflessioni a volte dolorose; un pezzo che Brahms aveva intitolato “Notturno”, salvo poi optare per il più neutro “intermezzo”. Clara, probabile dedicataria delle Fantasie brahmsiane, pubblicate non a caso senza alcuna dedica ufficiale, scriveva a Brahms che, in queste Fantasie, trovava tutto; poesia, passione, estasi, intimità. Non è inverosimile che Brahms, abituato sin da giovanissimo a dediche e ad allusioni tematiche più o meno criptiche, abbia scelto il numero d’opera 116 per queste Fantasie in modo tutt’altro che casuale; sono sette Fantasie e non otto come in Kreisleriana op.16 di Schumann, ma quell’unità che manca è forse quella aggiunta al 16 per arrivare a 116; probabile segno di un legame tra le due serie di fantasie o allusione anche a quell’età avanzata e a quel senso di struggente commiato dalla vita che affiora spesso tra le pieghe appassionate di quest’opera, manifestandosi con ancor più lacerante evidenza nei contemporanei Intermezzi op.117, la cui ninna nanna iniziale esprime dolore e senso di abbandono. Di sicuro l’infanzia di Brahms non è stata delle più semplici ed è inevitabile notare il contrasto con la semplicità e la tenerezza schumanniana delle Kinderszenen, dove Schumann ancora una volta riesce ad essere più personaggi alla volta, un po’ bambino e un po’ poeta, rimanendo in ogni momento pienamente se stesso.
Concerto realizzato nell’ambito del Progetto Circolazione Musicale in Italia del CIDIM.
Programma di sala:
N. Rota
15 Preludi
N. Rota
Due Valzer sul nome BACH
A. Casella
Due Ricercari sul nome “B.A.C.H”
A. Skrjabin
24 Preludi op.11
Non mancate!
Fonte: sito ufficiale della Società del Teatro e della Musica “L. Barbara” Pescara
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