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Data / Ora
Date(s) - 30/06/2021
2:30 pm - 6:00 pm
Luogo
Belvedere Balzolo
Categorie
C’era una volta un fiore da mangiare presso Belvedere Balzolo a Pennapiedimonte mercoledì 30 giugno 2021.
C’era una volta un fiore da mangiare
di Alessandro Di Tizio
di Alessandro Di Tizio
in collaborazione con Chiara Trentini e Cristina Polidoro e con la partecipazione del ristorante Villa Majella
30 GIUGNO ore 14:30 | durata 3h e 30m
Pennapiedimonte – Belvedere Balzolo
Pennapiedimonte – Belvedere Balzolo
Cibo/Natura C’era una volta un fiore è una passeggiata riservata ai più piccoli per scoprire le erbe buone da mangiare e buone da pensare accompagnati dal gastronomo ed etnobotanico abruzzese Alessandro Di Tizio. Il paesaggio abruzzese è per fortuna ancora in gran parte costituito da piante e imparare a ri-conoscerle sin da bambini è un modo per imparare, giocando, a rispettare la natura, proteggerla e tutelarla quando si diventa adulti. Dopo la passeggiata/raccolta i bambini prepareranno assieme ad Alessandro una cena con le erbe raccolte e le mangeranno in compagnia dei propri genitori.
Alessandro Di Tizio | Forager e Gastronomo
Alessandro è abruzzese di nascita, si diploma presso il liceo classico Gabriele D’Annunzio di Pescara e si laurea in Scienze Gastronomiche a Pollenzo, in Piemonte, con una tesi di ricerca in Etnobotanica. Oggi si occupa di tradizioni gastronomiche legate all’uso di erbe spontanee. Lavora in Italia e all’estero come Forager. Collabora con cuochi, contadini e pastori per preservare l’enorme patrimonio culturale/identitario che si cela dietro la raccolta di erbe spontanee, la coltivazione di varietà antiche e la gestione tradizionale dell’ambiente.
Alessandro è abruzzese di nascita, si diploma presso il liceo classico Gabriele D’Annunzio di Pescara e si laurea in Scienze Gastronomiche a Pollenzo, in Piemonte, con una tesi di ricerca in Etnobotanica. Oggi si occupa di tradizioni gastronomiche legate all’uso di erbe spontanee. Lavora in Italia e all’estero come Forager. Collabora con cuochi, contadini e pastori per preservare l’enorme patrimonio culturale/identitario che si cela dietro la raccolta di erbe spontanee, la coltivazione di varietà antiche e la gestione tradizionale dell’ambiente.
Foto tratta dalla pagina facebook di ARTINVITA – Festival Internazionale degli Abruzzi