Il lago dei cigni, ovvero il canto presso il Teatro Massimo a Pescara 14 novembre 2025 foto
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Data / Ora
Date(s) - 14/11/2025
9:00 pm - 11:00 pm

Luogo
Teatro Massimo

Categorie


Il lago dei cigni, ovvero il canto presso il Teatro Massimo a Pescara venerdì 14 novembre 2025.

Roberta De Simone, Cigno Bianco
Ainhoa Segrera, Cigno Nero
Alessio Di Traglia, Principe Sigfried
Paolo Barbonaglia, Rothbart

Coreografia e Regia Fabrizio Monteverde
Musiche Piotr Ilic Ciajkovskij
Lighting design Emanuele De Maria
Costumi Santi Rinciari

liberamente ispirato a “Il Lago dei Cigni” e all’atto unico di Anton Cechov “Il Canto del Cigno”

Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di P. I. Ciajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il Lago dei Cigni è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Cechov, scrivendo nell’atto unico Il canto del cigno (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera. Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il Lago di Monteverde trova ne Il Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago. Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale. Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorreranno la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/ Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. In un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane.

Il progetto è sostenuto dalla Regione Lazio | FUR 2022 sullo Spettacolo dal Vivo.

Non mancate!

 

Fonte sito ufficiale Società del Teatro e della Musica L. Barbara Pescara

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