Il Qi Gong-Taiji Quan è nato in Cina come arte marziale, filosofia di vita e scienza medica; è la più antica e diffusa arte della meditazione in movimento praticata al mondo. Il successo di questa disciplina è dovuto principalmente alla bellezza e alla grazia dei suoi movimenti, fatti in gruppo e all’unisono, ma espressione ultima della sua pratica è l’acquisizione dell’unità “corpo/mente” nell’alternanza dello Yin e dello Yang: tutto è simultaneo. Praticare il Qi Gong-Taiji favorisce il benessere psico-fisico e sensibilizza profondamente il corpo.

Giacomo Calabrese è un danzatore-performer e insegnante. Si è diplomato con Lode presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma e laureato in Scienze delle Attività Motorie e Sportive.
Dal 1998 segue l’attività del performer inglese Julyen Hamilton. Crea un suo metodo per l’insegnamento della Instant Composition attraverso una ricerca che fonde la pratica del Tai Ji Quan-Qi Gong con i concetti osteopatici della Terapia Manuale Posturale – TMP. Dal 1989 ha lavorato sia come coreografo/interprete per varie Compagnie in Italia e all’estero, sia come performer/compositore istantaneo creando diversi lavori originali di danza-voce-video. Nel 2018, 2019 e 2020 è stato Docente con contratto di collaborazione per la scuola di coreografia presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.

Si propone un appuntamento intensivo al mese di 3 ore, per scoprire la pratica gradualmente e lentamente integrarla al proprio ritmo vitale. Si predilige la partecipazione all’intero percorso per costituire un gruppo base che possa percorrere l’esperienza con costanza e garantire la continuità della pratica e del corso. Il primo incontro verrà stabilito una volta raggiunto un numero minimo di interessati all’evento; il calendario degli appuntamenti verrà definitivo progressivamente assieme al gruppo e all’insegnante.

Per esprimere il vostro interesse, o avere maggiori informazioni, potete scrivere a eventiharmonydanza@gmail.com

“I sensi sono finestre che apriamo selettivamente verso l’esterno e attraverso le quali lasciamo entrare delle informazioni-stimolo; le percezioni decodificano le informazioni ricevute attraverso i
sensi, rappresentano dunque la comprensione di ciò che abbiamo permesso di far entrare.”