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Abbateggio: ritrovata una stele di oltre due metri

Abbateggio: ritrovata una stele di oltre due metri.

Abbateggio, un Comune di appena 392 abitanti non finirà mai di stupire! Nel suo territorio e, più precisamente  nella zona della Valle Giumentina il Sig. Valerio Natarelli ha ritrovato una statua-stele.

Abbateggio: ritrovata una stele lunga oltre due metri

Si tratta di un lastrone di pietra di circa m. 2,10 di lunghezza dall’aspetto rozzo, ma che costituisce appunto quella che in termini archeologici è definita statua-stele.

La Valle Giumentina è particolarmente ricca di reperti archeologici, forse meriterebbe maggiore attenzione, fondi finanziari permettendo.

Abbateggio, quindi, sale agli onori della cronaca. Non solo come il paese del farro e del Premio Letterario “Parco della Maiella”, ma anche come zona di interesse archeologico.

Le steli antropomorfe

Le steli antropomorfe sono lastroni di pietra infissi nel terreno che per la loro particolare sagoma ricordano sembianze umane.

Spesso recano sulle loro superfici residui di disegni e rappresentazioni varie.

Per stabilirne l’uso è necessario inquadrare il contesto socio-culturale della zona di ritrovamento ed anche il periodo storico.

Il sopralluogo

Hanno partecipato al sopralluogo il  Presidente del Consiglio Comunale Sergio Di Marco, il Sindaco Gabriele Di Pierdomenico, il Consigliere Comunale Fabio Campanella e Presidente del Parco Nazionale della Majella Lucio Zazzara.

Di concerto con la Soprintendente all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, dr.ssa Rosaria Mencarelli, la stele rimarrà ad Abbateggio per effettuare studi.

Le dichiarazioni rese, tratte dal comunicato stampa

Gabriele Di Pierdomenico – Sindaco di Abbateggio

“Il Comune di Abbateggio è da sempre particolarmente sensibile all’archeologia, essendo la sua natura e i suoi paesaggi unici, frutto della millenaria interazione fra uomo e ambiente.  Accrescere la sensibilità nella difesa di tutti i beni culturali, patrimonio da tutelare e ricchezza da valorizzare. Salvaguardare e promuovere tutte le potenzialità offerte dal nostro territorio, come storia, cultura e bellezze naturali sono tra gli obiettivi portati avanti dall’amministrazione comunale, di cui sono Sindaco, e perseguiti già dal mio predecessore, Antonio Di Marco.

Questo inestimabile reperto potrà trovare un’idonea sede di esposizione ad Abbateggio, nello spazio museale all’interno del Paese, denominato “Sala Valsimi”. In esso sono già conservati reperti archeologici provenienti dagli scavi archeologici di Valle Giumentina ed è già gestito dall’Associazione “Alle falde della Majella”. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, destinato ad arricchire ulteriormente il patrimonio a disposizione di visitatori, turisti e scolaresche che verranno in visita nel nostro borgo. La Sala Valsimi, grazie alla collaborazione con altre realtà istituzionali che vorranno investire tempo e risorse, è ulteriormente destinato a crescere ed attrarre pubblico ben oltre i confini locali!”.

Antonio Di Marco – già Sindaco di Abbateggio e Presidente dell’Associazione “Alle falde della Majella”

“Il territorio di Abbateggio è uno scrigno di tesori archeologici ancora tutto da scoprire! Sono sempre stato convinto che l’archeologia, per le sue potenzialità, dovesse divenire una priorità per Abbateggio. Per questo mi sono dedicato con grande impegno, durante la mia esperienza di Sindaco, a far ripartire gli scavi di Valle Giumentina per continuare a fare luce sulla storia del nostro territorio.

Il ritrovamento di questa stele antropomorfa mi rende molto orgoglioso, perché conferma che le coraggiose scelte di ordine ambientale, sociale, culturale ed economico fatte con le Amministrazioni che ho avuto l’onore di presiedere dal 2004 al 2018, sono state vincenti!

Questa statua-stele apre un nuovo capitolo della nostra storia locale, che verrà indagato e approfondito attraverso la collaborazione con le più alte professionalità del settore archeologico che studiano il nostro territorio già da molti anni; una narrazione che prosegue regalando emozioni e conoscenza sulle origini del territorio di Abbateggio!

L’Associazione culturale “Alle falde della Majella”, di cui sono presidente, si occupa di realizzare iniziative e progetti finalizzati alla promozione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro territorio; siamo pronti ad arricchire la nostra collaborazione con il Comune di Abbateggio e le altre Istituzioni coinvolte, attraverso ogni azione finalizzata alla conservazione e fruizione di questo nuovo reperto venuto alla luce!”.

Rosaria Mencarelli – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo

“Il rinvenimento della stele rappresenta una testimonianza importante nell’evoluzione della presenza dell’uomo nella importante area di Valle Giumentina, dove la Soprintendenza ha realizzato nel 2013, unitamente al Comune di Abbateggio, l’Ecomuseo del Paleolitico. Oggi molto apprezzata da turisti e visitatori, a poca distanza dall’area del rinvenimento e sono in corso, sul sito individuato a suo tempo dal compianto prof. Antonio Radmilli, gli scavi in concessione dell’École française de Rome. e del CNRS francese”.

Lucio Zazzara – Presidente Parco Nazionale della Majella

“L’Ente Parco riconosce pienamente l’impegno e la sensibilità che tutte le Amministrazioni Comunali succedutesi negli ultimi decenni ad Abbateggio hanno dimostrato e continuano a dimostrare, nell’ambito della valorizzazione e conservazione delle emergenze archeologiche, storiche ed antropologiche caratterizzanti non solo il sito della Valle Giumentina ma anche il resto del territorio a cui tale sito fa riferimento. Con il ritrovamento di questo elemento lapideo antropomorfo di indubbio interesse, ancora una volta la Maiella ci ha donato un pezzo della sua storia facendolo emergere dalla sua coltre.”

 

Fonte foto principale dell’articolo “Abbateggio: ritrovata una stele di oltre due metri”: pagina facebook Antonio Di Marco

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