Giornata della Memoria: ricordando la Shoah
27 gennaio 2025 Giornata della Memoria: ricordando la Shoah e le sue vittime.
L’inesorabile forza del tempo sottrae ogni anno molti reduci della Shoah: persone che, per grazia ricevuta, hanno superato le atrocità dei campi di sterminio nazisti.
Definirle “atrocità” sicuramente risulta estremamente diminutivo per rendere l’esatta immagine delle torture, degli orrori e dello sterminio realizzati dai nazisti. Nessuno scrittore sicuramente riuscirà a darne l’esatta dimensione che può far parte solo di un triste immaginario collettivo. Soltanto il cinema ed i mezzi televisivi tentano di renderci più partecipativi all’idea di quello che, per primi, le truppe russe trovarono nel campo di sterminio di Auschwitz. Ad essi si aggiungono i racconti e testimonianze rilasciate dal vivo dei pochi superstiti (rispetto ai tanti morti). Un’ampia letteratura, tanti libri di autori di ogni nazione hanno parlato ampiamente dei diversi episodi descrivendoli nella loro nuda e triste realtà. In molti casi sembra di leggere pagine di libri dell’horror.
Una parte di storia che nulla ha di umano e che solo la enorme crudeltà e pazzia di pochi riuscì a realizzare.
Giornata della Memoria: ricordando la Shoah e le sue vittime in Abruzzo
Purtroppo, anche dalla nostra regione partirono treni e mezzi carichi di deportati verso un viaggio da cui pochissimi tornarono.
I campi di concentramento tedeschi esistenti in Abruzzo, la ferocia delle truppe SS presenti nella nostra regione alimentarono il numero dei martiri diretti in Germania.
Bisogna, però, ricordare non solo la Shoah in questi giorni, ma gridare con quanta forza si ha in gola: oggi e sempre resistenza.
Sì, perché, l’Abruzzo, regione martoriata, distrutta parte in percentuale e anche al 100% come accadde in alcuni paesi (vedi Lettopalena in Provincia di Chieti). La popolazione non ha però assistito passivamente al fenomeno della deportazione.
L’aiuto fornito, a rischio della propria vita, dalle popolazioni abruzzesi verso gli sbandati, i prigionieri, gli ebrei (anche durante il loro periodo nei paesi di confino), i ricercati dai tedeschi ecc. ha avuto un ruolo importante per salvare molte persone.
Esistono tante testimonianze rese in merito.
La resistenza come fenomeno di opposizione e di reazione ai delitti commessi dai nazisti
In Abruzzo nasce la resistenza come fenomeno di opposizione e di reazione ai delitti commessi dai nazisti.
Un fenomeno alimentato prima dai singoli trasformato poi in vere bande di partigiani e infine, come esercito ben organizzato (tipo i Patrioti della Brigata Maiella che combatterono prima nel nostro territorio e poi fino ad Asiago a fianco delle truppe alleate).
Troppo lungo e impossibile citare gli episodi di vero eroismo (senza alcuna retorica). Altresì non si possono elencare le numerose testimonianze rese da ebrei, ricercati, ex prigionieri ecc. nell’ultimo dopoguerra sugli aiuti e solidarietà forieri di salvezza registrati a loro favore dagli abruzzesi.
La Shoah, quindi, deve essere non solo un triste racconto, ma una grande testimonianza che i nostri padri, le precedenti generazioni lasciano a noi giovani.
Oggi questo testamento culturale e sociale che, seppur tetro, risulta unico e valido a costruire la pace.
Sulla scorta di questi valori, in date diverse, in questo periodo, si moltiplicano nei piccoli paesi e nei principali centri abruzzesi le manifestazioni (con diverse impronte culturali) a ricordo della Shoah, organizzate da tante istituzioni pubbliche e private, in cui un ruolo fondamentale è svolto da tutti, organizzatori e partecipanti.
Alcuni Comuni in cui si svolgono manifestazioni per ricordare le atrocità della Shoah
Senza togliere nulla a chi non risulta citato (con i quali ci scusiamo) elenchiamo solo alcuni Comuni (a macchia di leopardo territoriale) in cui si svolgono manifestazioni e testimonianze nelle più diverse forme culturali: Palena, Atessa, Casoli, Montelapiano, Chieti, Pescara. L’Aquila, Teramo, Avezzano, Giulianova, Bellante, Atri, Pineto, Ortona, Montesilvano, Sulmona, Pineto, Roseto.
Un unico grande afflato, un unico filo conduttore uniscono le diverse cerimonie e la Shoah assume un solo significato e lancia nell’etere un solo grido: mai più la guerra, ma sempre la pace!
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