L’Abruzzo decide per il bloccaggio e l’anticipo di vini bianchi e rosati
L’Abruzzo decide per il bloccaggio e l’anticipo della commercializzazione di vini bianchi e rosati.
La Regione Abruzzo ha deliberato, come già accaduto negli anni scorsi, il bloccaggio del vino abruzzese producibile nella vendemmia 2025: una strategia di mercato temporanea per ridurre la quantità di prodotto di annata da vendere.
L’Abruzzo decide per il bloccaggio e l’anticipo della commercializzazione di vini bianchi e rosati come da richiesta del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo
Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha richiesto il predetto provvedimento sulla scorta della condivisione dal “tavolo verde” convocato dall’Assessore Regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente che riunisce tutte le principali Organizzazioni professionali agricole e le Organizzazioni di rappresentanza delle cooperative.
Dettagli del Bloccaggio: Montepulciano d’Abruzzo DOC e IGT
I provvedimenti adottati prevedono che il Montepulciano d’Abruzzo DOC, avrà una resa rivendicabile di 110 quintali per ettaro di uva (invece dei 150 previsti dal disciplinare), con equivalenza, quindi, di 77 ettolitri per ettaro di vino.
La differenza dei quaranta quintali, resteranno bloccati in cantina, fino al 30 settembre 2027. Ciò significa che, quest’ultimo quantitativo non si potrà né vendere né certificare.
Le aziende che hanno utilizzato almeno il 70% del vino del 2025 avranno la possibilità di richiedere lo sblocco della quota bloccata.
La stessa misura riguarderà le IGT Terre Abruzzesi o d’Abruzzo, Colli Aprutini, Colline Pescaresi, Colli del Sangro, Colline Frentane, Colline Teatine, del Vastese o Histonium, Terre di Chieti e Pecorino.
In questo ultimo caso, la resa di uva per ettaro avrà una resa fissata a 180 quintali per ettaro (invece dei 220 quintali per ettaro previsti dal disciplinare), con la restante parte pari a 40 quintali per ettaro bloccata (la differenza tra 220 e 170 quintali per ettaro).
Fino al 30 settembre 2026
Per queste IGT, il bloccaggio avrà una durata più breve, fino al 30 settembre 2026.
I provvedimenti adottati, inoltre, prevedono che il bloccaggio non si applica al vino biologico certificato e alle aziende “verticali” che imbottigliano il 100% della loro produzione.
Le norme risultano in linea con l’articolo 39, commi 2 e 4, della legge 238 del 2016: una misura di gestione delle produzioni pensata per superare gli squilibri congiunturali del mercato e affrontare al meglio la prossima vendemmia, che si preannuncia ricca in quantità e qualità.
Queste le dichiarazioni rilasciate in merito.
Le dichiarazioni di Emanuele Impredente e di Alessandro Nicodemi
Emanuele Impredente, Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo:
“Con il sistema del bloccaggio procediamo nel lavoro di consolidamento delle Denominazioni. I vini d’Abruzzo hanno un’altissima qualità e il mercato italiano e internazionale ne sono sempre più consapevoli. Mantenere quindi un rapporto equilibrato rispetto ai prodotti che circolano sul mercato ci permette di proseguire in questa direzione di accrescimento del posizionamento”.
Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo
“Negli ultimi anni, grazie ad una proficua interlocuzione con l’assessore Imprudente ed alla piena condivisione del Tavolo Verde allargato, abbiamo raggiunto un discreto riposizionamento del valore mercuriale del Montepulciano d’Abruzzo doc. Tanto ancora dobbiamo fare e con l’imminente vendemmia che si prevede ricca in quantità e qualità, abbiamo ritenuto necessario applicare anche quest’anno, l’articolo 39 per mantenere in equilibrio il più possibile il rapporto domanda – offerta. Come già avvenuto lo scorso anno, raggiunti determinati requisiti, la richiesta di sbloccaggio può essere fatta dalle singole aziende e non più a livello regionale come avveniva in passato”.
Foto tratta dalla pagina facebook del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo
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