Manoppello: 64 anni fa la tragedia di Marcinelle
Manoppello ricorda la tragedia di Marcinelle avvenuta 64 anni fa.
Non è vero che il tempo affievolisce i ricordi, anzi li rende più vivi nel presente. Rinnova inoltre il dolore ai parenti dei superstiti della tragedia di Marcinelle in Belgio.
Manoppello: insieme nel ricordo della tragedia di 64 anni fa che ha colpito i minatori a Marcinelle
In quei cunicoli malfermi e poco sicuri, come fantasmi, i minatori italiani si affaccendavano a scavare per produrre quanti più carrelli di carbone possibili.
Il salario infatti era composto in gran parte dalla produzione che si riusciva a dare e da una parte fissa. Tanti i minatori italiani presenti a Marcinelle, molti gli abruzzesi.
Ricordiamola tutta questa tragedia.
Era l’8 agosto 1956, una giornata come tante altre per i tanti minatori che salivano e scendevano in diversi turni nelle viscere della terra della miniera di carbone in Marcinelle (Belgio).
Fino alle 8:10 il lavoro nella miniera è proseguito normalmente, nessun presagio di tragedia. Ognuno al proprio posto, spesso fra una chiacchiera e l’altra, si asciugava il sudore col braccio e si parlava del più e del meno. La fioca luce della lampada sull’elmetto era da guida alla punta degli attrezzi da scavo del carbone.
Le squadre erano composte quasi tutte da gente che si conosceva e proveniva dallo stesso paese. I 275 minatori del turno delle 8 erano appena scesi alla piattaforma dell’ascensore al cosiddetto piano 975.
Le ricostruzioni e le ipotesi della tragedia che coinvolse i minatori
Molte le ricostruzioni e le ipotesi della tragedia, quella ufficiale sembra sia la seguente. Un piccolo malinteso avviò un vagonetto che danneggiò le strutture e l’impianto elettrico innescando un corto circuito con archi voltaici. L’incendio divampò in un attimo, con esplosioni anche di gas grisù. Alcuni riuscirono a risalire, ma l’inferno ormai era scatenato poiché le puntellature erano (come in tutte le miniere) in legno ed andarono a fuoco rapidamente. Il fumo e il fuoco invase ogni meandro della miniera di Marcinelle ed era ben visibile anche all’esterno.
I soccorsi
Le squadre di soccorso composte dai più validi ed esperti conoscitori della miniera si prodigarono in estenuanti turni di lavoro, nel tentativo di domare le fiamme e portare soccorso ai colleghi intrappolati nelle diverse gallerie.
In un istante la notizia arrivò alle vicine baracche e donne e bambini si riversarono verso l’ingresso, dove trovarono i cancelli chiusi ed attesero con ansia e disperazione notizie che arrivavano col contagocce.
Il bilancio della tragedia di Marcinelle
Il 23 agosto si tracciò il bilancio della catastrofe che aveva interessato il “Bois du Cazier”: 262 le vittime (136 italiani, 1 olandese, 1 russo e 1 ucraino): 248 famiglie piangevano i loro cari e 420 furono gli orfani dei minatori. Gli abruzzesi furono 62, dai più diversi paesi (quasi tutti della montagna) e ben 22 erano provenienti da Manoppello.
Cimitero di Manoppello: la testimonianza di oggi
Oggi, in un angolo del Cimitero di Manoppello esiste un sacrario dei minatori che persero la vita a Marcinelle: testimonianza del sacrificio anche di vite che l’Abruzzo ha dato in tempi remoti nel mondo del lavoro.
Senza alcuna retorica, Abruzzo Oggi vuol rendere omaggio a questi minatori, a loro, al loro muto, sporco lavoro sotterraneo, dove l’aria è quasi irrespirabile, in cunicoli da dove, quando esci dall’ascensore a fine turno lavoro il minatore è letteralmente irriconoscibile.
Manoppello oggi è diventato il simbolo del sacrificio degli emigranti abruzzesi all’estero, costituisce, però, anche un monito perché sui posti di lavoro vengano garantite tutte le necessarie misure di sicurezza.
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