Una mostra di apparecchi radio a Sante Marie
Una mostra di apparecchi radio a Sante Marie.
Il Comune di Sante Marie continua a stupire con le sue iniziative coinvolgenti, interessanti ed originali.
Adesso ha in corso la festa relativa al secolo di vita della radio.
La mostra esiste da diverso tempo, grazie alla passione e grande disponibilità del radioamatore Giacomo Morgante ed alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale presieduta dal Sindaco Lorenzo Berardinetti.
L’evoluzione tecnologica, dei programmi e giornalistica della radio hanno raggiunto livelli inimmaginabili da quando Guglielmo Marconi lanciò il suo primo segnale il 12 dicembre 1895 dal soffitto di casa, in Pontecchio, oltre la collina dei cappuccini.
Una mostra di apparecchi radio a Sante Marie presso Palazzo Colelli
Palazzo Colelli, in Sante Marie, ospita in diversi angoli l’evoluzione del mondo radiofonico e mette bene in evidenza come le apparecchiature del settore hanno cambiato forma, colore, ma non l’essenza e gli scopi.
Infatti nelle sue stanze esiste una mostra permanente da un anno e mezzo, accresciuta nel tempo per importanza e disponibilità di prodotti, divenendo un piccolo grande gioiello non solo locale, poiché il suo interesse, ormai riguarda l’Abruzzo e travalica i confini regionali.
Un secolo fa e, più precisamente il 6 ottobre 1924, la radio italiana iniziò il suo primo appuntamento radiofonico con la società URI (Unione Radiofonica Italiana).
Nel corso del tempo la radio ha avuto una importanza vitale nel settore delle comunicazioni, rendendosi utile in ogni aspetto della vita quotidiana.
Le dichiarazioni del Sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti
Il Sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti ha dichiarato:
“I bambini e i ragazzi rimangono sempre a bocca aperta visitando la nostra mostra. Festeggiare un secolo di vita della radio aprendo proprio ai più piccoli con visite guidate speciali è sicuramente il miglior modo di onorare questo importante settore e questa nostra mostra sempre più gettonata e visitata”
Abbiamo chiesto notizie sulla mostra a Giacomo Morgante che così ci ha raccontato la sua passione per la radio.

Intervista a Giacomo Morgante
Ci può parlare di questa mostra?
La mostra si compone di oltre centosessanta apparati.
Questa non è una mostra da collezionista, bensì da appassionato.
Ho messo insieme e lo espongo qui a Sante Marie tutto ciò che ho trovato nella mia vita e che riguarda la radio.
Ho fatto anche altre mostre più piccole, ma Sante Marie mi ha offerto la possibilità di realizzare una mostra permanente.
Qui ho creato anche un angolo dove esiste e si può guardare la televisione in bianco e nero, in un’altra stanza c’è la possibilità di ascoltare il vinile e le registrazioni su nastro come facevamo una volta.
Un’altra piccola parte dove c’è l’autocostruzione, cioè cose che ho costruito, e poi esiste una stazione radio completa per radioamatori perchè io sono un radioamatore.
La differenza con un collezionista
La differenza che esiste fra me e il collezionista consiste che quest’ultimo compra e vende; io, invece prendo i prodotti come li trovo.
Ho iniziato a fare questa cosa quando avevo sei anni, oggi ne ho 64: mi sono divertito un bel pò.
Mi piace innanzitutto Sante Marie, qui viene tanta gente sia dal sud che dal nord Italia, oltre che dal nostro teramano.
Ho avuto tante belle soddisfazioni non ultima debbo dire quella dei ragazzi e degli studenti delle scuole che vengono a visitare la mostra.
Ricordo sempre quella ragazzina che quando entrò disse “Che cosa sono queste robe vecchie?”
Un’ora e mezza dopo non voleva andarsene perché interessata ai diversi prodotti presenti che narrano come siamo arrivati alla radio digitale.
Non sono un tecnico però ho imparato tante cose sulla radio e recentemente abbiamo avuto anche la visita di Elly Schlein (non c’entra l’aspetto politico) che è rimasta affascinata e ha apprezzato come un paese così piccolo ospita una mostra tanto importante.
Quando una persona entra ascolta la calda voce della radio
Quando una persona entra, riesco a non farla annoiare e ascolta, fra le tante, ancora la calda voce delle radio a valvole: una del 1936 e una del 1938.
Noi abbiamo tante marche italiane importanti, per esempio A.R.E.L. del 1938: la stiamo restaurando adesso. Nel 1938 costava 350 lire: era un costo assurdo, ma era altrettanto molto bella.
Che dire poi delle tante altre, quali le Allocchio Bacchini, Geloso, Radio Marelli ecc., l’elenco è molto lungo rischio di finire domani mattina.
Quando si accendono questi apparecchi i ragazzi rimangono allibiti e chiedono come è possibile farli sentire così bene, che potenza hanno e tante altre notizie.
Questo è il bello della mia passione.
La vita mi ha insegnato che bisogna trasferire le proprie conoscenze. di quello che ho, se no che me ne faccio? E’ logico che sia così.
E questo mi diverte anche, non tanto l’aspetto economico del biglietto che si paga alla mostra (due euro) però spesso non faccio pagare specie i ragazzini: utilizzo il piccolo introito a fine stagione per fare la manutenzione dovuta che costa abbastanza.
Il divertimento della vita, come disse Alberto Sordi, è far divertire.
Come fa a far funzionare questi apparecchi vecchi, considerato che le frequenze attuali sono cambiate?
Ho costruito una radio in onde medie, prendo il suo segnale, cioè la voce, la mando a questo piccolo trasmettitore e, per tutto l’isolato, come prevede la legge. Mando un segnale ad onde medie.
Io riesco a dare la voce originale del 1936 grazie a questo ripetitorino.
In onda corta c’è ancora un po’ di traffico, ma non è come prima.
Anni addietro io ho ascoltato tutte le radio del mondo in lingua italiana, perché ogni nazione aveva una stazione con la redazione Italia, dalla Russia al Giappone ecc..
Questa mostra è riservata solo ai ragazzi, oppure è accessibile a tutti?
Chiunque vuole può venire a trovarci.
Quello che serve è pubblicizzare questa iniziativa.
Le foto nell’articolo “Una mostra di apparecchi radio a Sante Marie” sono state gentilmente fornite da Giacomo Morgante
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