Una Tavola Rotonda su Ignazio Silone il 2 giugno 2020 foto

2 giugno 2020 diretta streaming su Ignazio Silone

In programma una Tavola Rotonda su Ignazio Silone, il 2 giugno 2020 in diretta streaming.

Mai come in questi momenti in cui circolano una quantità eccessiva di informazione, anche contrastante, talvolta caratterizzata da scarsa accuratezza (infodemia), l’opera di Ignazio Silone è valida e di grande attualità.

Tavola Rotonda su Ignazio Silone: diretta streaming il 2 giugno 2020

Per onorare al meglio la ricorrenza del 120° anniversario della nascita dello scrittore Ignazio Silone (1 maggio 1900 – 22 agosto 1978) nel contesto del perdurante lockdown ed anche del rispetto del distanziamento sociale, l’Amministrazione civica di Pescina e il Centro Studi Ignazio Silone hanno promosso e organizzato la Tavola Rotonda telematica

Ignazio Silone e l’attualità delle parole-chiave del suo pensiero nel tempo dell’infodemia”

I relatori invitati

I relatori invitati, nella loro qualità di studiosi siloniani, relazioneranno (nel tempo contenuto di 5-7 minuti) sulla parola-chiave di pertinenza, partecipando in prima persona all’incontro telematico.

In caso d’impossibilità tecnica del collegamento ad internet o di sopraggiunti impedimenti, sarà data lettura del testo a cura della giovane Annalisa Costantini.

L’incontro, coordinato da Ester Lidia Cicchetti – Presidente del Centro Studi – sarà trasmesso in diretta streaming vedibile nella piattaforma del Comune di Pescina, a partire dalle 17:30 del giorno 2 giugno (Festa della Repubblica Italiana). ​

Il programma

Dopo i saluti del Sindaco Stefano Iulianella, i relatori si alterneranno per riproporre la perdurante validità delle principali coordinate creative ed etiche rintracciabili nelle opere, saggi ed articoli dello scrittore. Abruzzese per nascita, ma europeo di formazione politico-culturale.

Silone e  la “sua parola”, scritta o orale che sia stata, continua a mantenere integro – nell’attuale momento emergenziale caratterizzato dalla logorroica e confusionaria degenerazione infodemica – il suo sacrale valore antropologico.

Così come lo ha ben colto a suo tempo il critico letterario Michel David sul parigino “Le Monde”: «Silone ha vissuto terremoti geografici, religiosi e ideologici, i quali lo hanno lasciato spogliato come i suoi cafoni. Come per essi, però,  l’ironia calma, il silenzio prima delle parole, le parole che non superano mai la cosa da dire, la volontà di comprendere prendendo tempo e senza lasciarsi influenzare da mutamenti superficiali, gli hanno permesso di elaborare un’opera che è una testimonianza morale, ma anche una sorgente di piacere letterario».

Le parole-chiave siloniane ed i nomi dei relatori 

Queste le parole-chiave siloniane ed i nomi dei relatori a cui è stata “affidata” la trattazione:

  • SCRITTURA – Liliana Biondi;
  • RELIGIONE – Walter Capezzali;
  • FRATELLANZA – Serena Circenzi;
  • CAFONE – Ester Lidia Cicchetti;
  • LIBERTÀ – Angelo De Nicola;
  • DIGNITÀ – Antonio Gasbarrini;
  • GIUSTIZIA – Diocleziano Giardini;
  • CULTURA – Dante Marianacci;
  • RIVOLUZIONE – Giulio Napoleone;
  • SILENZIO – Maria Nicolai Paynter;
  • VERITÀ – Alberto Vacca.

La qualità delle parole scelte

Ben scelte le parole  per il convegno.

Esse sono  una breve  sintesi dei temi di Ignazio Silone, della sua arte narrativa, poetica fino all’inverosimile, dai tratti umani che evidenzia anche il dolce rapporto esistente fra la natura e l’uomo.

L’uomo della Marsica che prega, impreca, lotta, nel silenzio, con dignità o ad alta voce per la conquista di valori irrinunciabili.

Ignazio Silone

Ignazio Silone o Ignazio Tranquilli, sue generalità esatte, è nato a Pescina il 1 maggio 1900. Nel terremoto di Avezzano del 1915 perse il padre e cinque fratelli, una tragedia che segnò la sua vita. Fin da giovane partecipa alle lotte contro l’intervento dell’Italia nella guerra 1915-1918 ed anche alle lotte contadine e al movimento rivoluzionario, socialista operaio.

Grande oppositore del fascismo, da socialista partecipò anche alla fondazione del Partito Comunista Italiano. Con il consolidamento del potere fascista fu costretto  a rifugiarsi in Svizzera. Abbandonò anche il Partito Comunista poiché comprese  l’indole del dittatore Stalin. Al di là della sua storia politica, quello che conta è infatti la grande impronta che ha lasciato nella storia della letteratura italiana, con i suoi tanti libri. Il più celebre forse è “L’Avventura di un povero cristiano”.

Dipende, però da come il lettore inquadra le sue opere.

Infatti esse sono un inno al riscatto morale e sociale dei suoi “cafoni”, uomini dotati di tanta semplicità, ma di altrettanta energia e moralità, attaccati ai propri costumi ed alla conquista della proprietà dei terreni.

 

Fonte foto principale: pagina facebook Comune di Pescina

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