30° Premio Benigno e Filomena Suffoletta: la premiazione
30° Premio Benigno e Filomena Suffoletta: la cerimonia di premiazione.
La sala Giuseppe Spataro di Roccaraso ha ospitato domenica 29 giugno 2025 la cerimonia di premiazione della trentesima edizione del “Premio Benigno e Filomena Suffoletta” che hanno rappresentato l’eccellenza abruzzese nei settori dell’Imprenditoria, del Lavoro, del giornalismo e dell’associazione Culturale.
Una manifestazione fortemente voluta e organizzata ogni anno dall’Associazione Culturale Famiglia Suffoletta, Presidente Gaetano A. Suffoletta, Vicepresidente Giuseppina Suffoletta, per onorare il padre Benigno Suffoletta e la madre Filomena.
30° Premio Benigno e Filomena Suffoletta: la cerimonia di premiazione – il comunicato degli organizzatori
Questo il Comunicato di ringraziamento degli organizzatori:
“Grazie di cuore!
Vogliamo ringraziare di cuore tutti i partecipanti al Premio Benigno e Filomena Suffoletta di ieri!
Grazie a chi ha condiviso la propria passione, a chi ha messo in campo il proprio talento e a chi ha reso questa giornata così speciale con la propria presenza ed entusiasmo. È stato un momento di grande emozione e di commemorazione, arricchito dalle storie, dai sorrisi e dall’energia di tutti voi.
Un ringraziamento speciale va anche a chi ha lavorato dietro le quinte per rendere possibile questo evento, ai nostri partner e a chi ha sostenuto il Premio in ogni modo.
Siamo orgogliosi di aver celebrato insieme la bellezza dell’arte, della cultura e della creatività, in questa che è stata la trentesima edizione.
Arrivederci al prossimo anno!”
I premiati
Questi i premiati, che hanno ringraziato gli organizzatori e i presenti:
Marina Cvetic
- Marina Cvetic, proprietaria della Masciarelli Tenute Agricole, azienda leader in Italia nel settore vitivinicolo (premiata dall’On.le Nazario Pagano) ha ricordato: “Facciamo anche olio e ospitalità e facciamo pure importazione di vini stranieri. Gianni andò a vedere come si faceva il vino in Australia, Brasile ed Europa dell’Est”.
Donatella Bosco
- Donatella Bosco, direttrice dell’Upc Hospice e Cure palliative della Asl di Pescara (premiata da Anna Maria Porrini medico neurologo a manager industria farmaceutica.
- La Bosco ha sottolineato come la funzione di un hospice non consiste, come comunemente creduto, nell’accompagnare il malato verso la morte alleviando il dolore, ma anche nella somministrazione di cure e terapia del dolore in casi di altri eventi (decorsi post operatori, incidenti ecc.). Ha evidenziato, inoltre, chee i malati hanno un servizio di supporto psicologico. l’Associazione Buganville, “collabora con noi” con 10 volontari per aiutare l’hospice anche organizzando eventi.
Federico Vione
- Federico Vione manager nel campo delle risorse umane, proprietario e ceo della mutinazionale W. Group (premiato da Antonino D’Angelo, Sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore) che ha dichiarato: “Un settore dove sono entrato per caso, proprio come lavoratore somministrato. Ho iniziato in Adecco nella mia Pescara dove mi sono laureato in Economia e Commercio. Poi ho fondato la mia W. Group nel 2021″.
- Giovani che vanno all’estero? Cosa manca al sistema Italia? “Quando vivi all’estero ti rendi conto del positivo che c’é in Italia – ha aggiunto Vione, premiato dal sindaco di San Valentino Antonio D’Angelo – Il vero collo di bottiglia nel nostro Paese non sono le risorse ma trovare le persone giuste. Se i giovani vanno via é perché non sappiamo farli innamorare ma dobbiamo anche alzare gli stipendi, risolvere il cuneo. Dobbiamo essere i migliori per attrarre i migliori” ma è anche vero che “il Mondo vuole la qualità Italia”.
Gianluigi Peduzzi
- Gianluigi Peduzzi del pastificio Rustichella d’Abruzzo, azienda fondata a Penne dal nonno Piero Peduzzi che l’anno scorso ha compiuto 100 anni di attività, con oggi stabilimenti a Pianella e Moscufo (premiato dalla nota attrice abruzzese Sara D’Amario) che ha ricordato:” Mio nonno la fondó nel 1924. Io siccome ho studiato a Penne stavo dai miei nonni e ho vissuto l’aria del pastificio. Mio nonno è morto nel 1967 e l’azienda doveva chiudere perché i suoi figli facevano altro, hanno studiato”. All’epoca era ancora un piccolo pastificio: “Si spediva la nostra pasta agli abruzzesi a Sanremo. Grazie a mio padre siamo stati i primi a fare la pasta integrale, all’epoca difficile da produrre. Poi siamo passati alla pasta di farro, tutto a km zero. Poi l’invenzione dello spaghetto che cuoce in 90 secondi che ha avuto successo in Asia”.
- Peduzzi punta da sempre sull’export: “Oggi gli Stati Uniti sono il nostro primo Paese. Poi Canada, Germania, Australia e tutti i paesi a forte emigrazione italiana, anche se esportiamo in 80 paesi. Anche in Asia. In Usa siamo forti, i dazi non sono per noi il problema, chi ama la qualità spende anche il 10% in più. Siamo piuttosto preoccupati per la situazione internazionale. Oggi navighiamo a vista, senza poter fare programmazione”.
Enzo Leuzzi
- Enzo Leuzzi, giornalista e operatore televisivo che ha lavorato per 37 anni in Rai Abruzzo e Rai Sport e pensionato da poco tempo (premiato dal Sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato) che ha dichiarato: “Sono emozionato perché ho conosciuto i coniugi Suffoletta – ha esordito – Dopo le tv private (Telemare soprattutto) dagli albori sono entrato in Rai per concorso.
- Ho fatto quello che mi piaceva fare, come il ciclismo. Ho seguito Marco Pantani sia nei periodi belli che nei fatti di cronaca nera. Ora si lavora in sicurezza; all’epoca si rischiava tanto. Mi sono inzuppato d’acqua tante volte. Fortunato ad avere un bravo pilota motociclista. Mai avuto incidenti. Sono stato pure in Palestina e Israele, due popoli che si odiano. Entrambi dicono che sono gli altri che se ne devono andare. La pace è difficilissima. Sono stato inviato in Inghilterra allo scudetto del miracolo Leichester di Claudio Ranieri, con cui ho passato giorni piacevoli”.
La chiusura della cerimonia l’angolo della Memoria, col ricordo del geniale ingegnere Corradino D’Ascanio
Ha chiuso la cerimonia l’angolo della Memoria, col ricordo del geniale ingegnere Corradino D’Ascanio, originario di Popoli.
Quest’ultimo è stato un grande inventore legando il suo nome all’invenzione dell’elicottero e alla realizzazione della Vespa Piaggio.
L’architetto Adriano Ghisetti (professore ordinario di Storia dell’architettura al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara) ha ritirato la targa.
L’avvocato Francesco De Sanctis, legale della famiglia D’Ascanio, ha infine letto una lettera di rigraziamento delle nipoti Paola, Anna e Maria D’Ascanio.
“Da giovane studiava le ali delle prede – ha rivelato De Sanctis – Pensate che una volta lancio’ un cugino-cavia con delle ali da lui costruite. Il cugino cadde perché mollò le ali è lui gli disse: ‘Sei caduto perché hai mollato le ali!”. La Piaggio – ha ricordato – in principio e fino alla II Guerra mondiale era impresa soprattutto aeronautica. Finita la guerra Enrico Piaggio fu costretto a riciclarsi in altro tipo di produzione industriale: grazie al genio D’Ascanio smise di progettare aerei e iniziò a fare la Vespa.
L’idea venne dalle piccole le motorette che gli alleati portavano in discesa col paradute. La Vespa, infatti, ubbidisce più ai principi dell’aeroplano che delle moto”. E infine: “La infinita creatività ha portato D’Ascanio a inventare oggetti per risolvere la vita di tutti i giorni. Lui era felice solo se risolveva problemi pratici quotidiani. Inventó il braccio-gesso per scrivere pure se infortunati (lo fece per la nipote che cadde e non voleva studiare). Ha inventato l’antenato del dispenser di sapone liquido e un armadio senza fondo con resistenza elettrica che asciuga le lenzuola riposte. Il forno elettrico é pure una sua invenzione”.
La foto nell’articolo “30° Premio Benigno e Filomena Suffoletta: la premiazione” è stata gentilmente fornita da Pierluigi Spiezia
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