Comune di Palena e festa della donna
Comune di Palena e festa della donna: domani la torre civica dell’orologio si colorerà di rosa!
Palena, la torre civica dell’orologio che svetta sulla granitica roccia aventina e guarda tutto il territorio circostante, l’otto marzo si colora di rosa!
L’Amministrazione Comunale con un semplice gesto di luce intende illuminare la grandezza di questo giorno.
Comune di Palena e la festa della donna
Onore alla donna, quindi! Al suo ruolo nella società, nella famiglia in tutti i settori della vita sociale!
Una iniziativa originale, ma densa di significato.
Gli abitanti di Palena possono tranquillamente rivendicare il proprio ruolo di “femministi” se tale si può definire il rispetto e la sacralità che la donna palenese ha avuto da sempre nella storia del paese.
Quest’ultima ha infatti avuto un ruolo ed una connotazione di esclusivo custode e amministratrice della casa e della famiglia, educatrice della prole, esempio di laboriosità domestica, ricamatrice, tessitrice e lavoratrice della lana.
Le donne e la società di montagna
In una società di montagna caratterizzata prevalentemente dall’agricoltura e dall’allevamento di bestiame, la donna contribuiva sì al lavoro quotidiano, ma a lei erano riservati i lavori meno faticosi.
In agricoltura il suo ruolo era semplice: portare i pasti in campagna ai lavoratori agricoli.
Gli unici lavori che le donne svolgevano consistevano nel mondare il grano con zappetti dotati di lunghi manici (per lavorare in piedi) per aerare il terreno ed eliminare le erbe infestanti dalle giovani piantine di grano.
Oppure “stannare” la vigna, togliere cioè i giovani rami sovrabbondanti alle viti e legare ad inarcarli.
Per il bestiame: la donna aveva l’esclusiva nell’allevamento del bestiame da cortile.
La donna palenese era veramente l’angelo della casa, custode dei suoi segreti e della sua vita quotidiana, in cui la famiglia era la regina della società cattolica.
I lavori artistici delle donne palenesi
Tanti i lavori artistici delle donne palenesi, i tessuti con ricami e tombolo hanno raggiunto paesi lontani. Le “tovaglie” finemente adornate hanno coperto gli altari di tante chiese. Tutto ciò fino alla fine degli anni 50:
Lentamente l’emigrazione ha affievolito o fatto scomparire tanti lavori, ma l’animo artistico no, quello resta e si manifesta ancora oggi nella lavorazione orafa.
Nel frattempo la donna ha affermato sempre di più la sua presenza nella società che man mano cambiava. Il suo ruolo nella famiglia cresceva e cresce ancor oggi di importanza e di presenza.
Bisogna ricordare e fare un po’ di storia sulla Festa della donna.
8 marzo
8 marzo torna la Festa Internazionale della Donna, istituita dall’ONU nel 1977 per riconoscere “gli sforzi della donna in favore della pace e la necessità della loro piena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale”.
Perché proprio l’8 marzo? Per ricordare il sacrificio di 129 operaie morte in uno stabilimento tessile di New York durante uno sciopero nel 1911. Comunque l’origine della Festa della donna risulta anche controverso. Alcuni fanno risalire la sua istituzione al 1910 durante la Conferenza dell’Internazionale Socialista di Copenaghen. Sarebbe infatti di Rosa Luxemburg la proposta di dedicare questo giorno alle donne.
Altri stabiliscono la sua nascita con il 23 marzo 1917 (calendario giuliano corrispondente all’8 marzo) quando le operaie di Pietroburgo denunciarono in ogni modo lo stato di miseria e la fame esistente.
Tante le ipotesi, ma una sola la realtà: la donna è una forza viva ed operante nella società l’anima della famiglia e di tutto il tessuto educativo socio-culturale.
In Italia la prima giornata della Festa della Donna fu organizzata dal Partito Comunista Italiano il 12 marzo 1922.
Le condizioni della donna nel corso degli anni
Le condizioni della donna nel corso degli anni hanno la caratteristica di lotte e di conquiste strappate con tanti sacrifici: per arrivare alla proclamazione della pari dignità sociale fra i due sessi in Italia sanciti dall’art. 3 della nostra Costituzione.
Il diritto di voto per le donne fu riconosciuto in Italia soltanto nel 1945 ed ebbero accesso ai seggi alle prime elezioni amministrative del 1946.
L’otto marzo significa anche ricordare non solo le conquiste socio-economiche delle donne.
Questo giorno deve essere anche sinonimo di lotta alla violenza sulle donne, alla discriminazione sui posti di lavoro, al mobbing a cui sono spesso sottoposte, ed a tutte le ingiustizie spesso perpetrate su di loro in ogni ambiente.
La donna non andrebbe festeggiata solo l’otto marzo: va onorata, rispettata, valorizzata sempre, tutti i giorni, ogni istante della vita!
Foto di Giovanni Casacchia tratta dalla pagina facebook del Comune di Palena
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