Gessopalena spettacolo Rosario 26 febbraio 2023

Gessopalena: spettacolo Rosario 26 febbraio 2023

Gessopalena: spettacolo Rosario 26 febbraio 2023.

La Pro Loco e il Comune di Gessopalena organizzano per domenica 26 febbraio 2023 alle ore 18:00 presso il Teatro Comunale “G. Finamore” di Gessopalena lo spettacolo teatrale “Rosario” – atto unico.

Un’opera teatrale drammatica in dialetto abruzzese scritta da Remo Cetrullo, con adattamento e rivisitazione di Antonio Luise.

Gessopalena: spettacolo Rosario 26 febbraio 2023- i personaggi e gli interpreti

Questi i personaggi ed interpreti:

Zì Birlante: Maurizio Melchiorre

Rosario adulto: Giuseppe Macciola

Rosario bambino: Francesco Golini

Direzione Tecnica; Maurizio Di francesco

Con la partecipazione di Gianni Golini – fisarmonica e Cristina Mancini – soprano

Regia Antonio Luise

I temi trattati

Il testo dell’opera tratterà una delle pagine più dolorose del nostro entroterra abruzzese consumata da intere famiglie nella prima metà del 900: l’emigrazione.

I nostri paesi, ad eccezione del periodo fascista, ebbero un forte decremento demografico dovuto all’abbandono di tanti giovani che cercarono fortuna e lavoro in ogni paese del mondo, seguiti e/o accompagnati dalle rispettive famiglie.

Un lento e progressivo depauperamento dell’economia locale, con ripercussioni anche sul patrimonio immobiliare con case vuote ed abbandonate alla forza inesorabile della vetustà e del tempo.

Famiglie che cercavano la fortuna all’estero, ma, forse il fenomeno più triste quello del lavoro nelle miniere.

Capifamiglia dalle braccia robuste, abituati ai lavori dei campi, scesero nel buio delle miniere del Belgio e della Mosella, nelle diverse zone minerarie di tante nazioni oppure andarono  in Australia per tagliare la canna da zucchero.

Qualcuno di loro tornò al proprio paese natio, ma la stragrande  maggioranza restò nelle nazioni dove avevano trovato lavoro, migliorando la propria condizione sociale.

Molti lasciarono le baracche e le miniere con inserimento in altri settori della vita della nazione che li ospitava,  portando la propria cultura e il proprio saper fare nel tessuto socio-economico  del territorio.

Gli emigranti abruzzesi e  i loro figli e nipoti progredirono finanziariamente, economicamente e culturalmente ed andarono ad occupare anche posti di grande responsabilità in ogni settore.

Bella la frase di presentazione dello spettacolo teatrale “Rosario” che riportiamo integralmente:

“La fame, la povertà e la mancanza di lavoro, nella prima metà del 900 spinsero molti uomini ad emigrare all’estero. Le partenze non furono mai individuali e questo determinò un inevitabile spopolamento di interi paesi”.

Le dichiarazioni di Maurizio Melchiorre 

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’attore Maurizio Melchiorre al quale abbiamo rivolto qualche domanda:

Di cosa tratta questo spettacolo teatrale?

Parliamo  di due aspetti importanti:l’emigrazione e l’altro che tratta in particolare l’emigrazione in Belgio. Una storia che riguarda Roccacaramanico e l’esodo che ha avuto. Si mettono  in luce i drammi di chi resta e di chi parte.

Poi esiste un dialogo fra un minatore che torna e il vecchio che è rimasto, con collegamento alla strage di Marcinelle con forti emozioni.

Come mai avete scelto questo argomento a Gessopalena?

Non è proprio solo per Gessopalena. Avevamo un testo dedicato a questo argomento che abbiamo integrato con musiche e  rielaborato. Abbiamo avuto l’opportunità di rappresentare “Rosario” a Gessopalena.

Lo abbiamo già mostrato l’estate scorsa nello scenario del paese vecchio di Gesso, con una serata particolare e poi lo abbiamo inserito nella stagione teatrale gessana.

Quale messaggio volete inviare con questo spettacolo “Rosario”?

Innanzitutto “non dimenticare”.

Perché l’emigrazione e Marcinelle hanno rappresentato per noi italiani un segnale molto forte che hanno lasciato ferite enormi.

Infatti quando facciamo questo spettacolo molti ci dicono “Mio, padre è stato lì, oppure  mio fratello, mio nonno e ci raccontano particolari della loro vita.

Vogliamo risvegliare questo sentimento patriottico ma soprattutto, ricordare le persone che lasciano la propria terra per andare altrove è vero che vanno alla ricerca di un cambiamento e miglioramento della propria vita,  però certe volte affrontano realtà diverse  che non potevano mai immaginare.

Anche io ho vissuto il fenomeno emigrativo: ho conosciuto mio padre  a sette anni cioè quando è tornato in paese dopo un periodo di emigrazione.

Quali sono i vostri programmi futuri?

Far conoscere lo spettacolo come momento di crescita culturale, con contatti con l’Assessore alla Cultura di Pescara, il Preside del Liceo Scientifico di Casoli, per far conoscere specie ai giovani il fenomeno ed i risvolti dell’emigrazione.

 

Foto gentilmente concessa da Maurizio Melchiorre

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