Quando il grano maturò al Teatro Sant’Andrea a Pescara
Quando il grano maturò – storie di gente r-esistente in scena a Pescara presso il Teatro Sant’Andrea: il report.
Lo spettacolo, a cura di CuntaTerra, ha visto la regia di Laura Curino, con un grande Marcello Sacerdote nel ruolo dell’unico attore/narratore.
Quando il grano maturò – storie di gente r-esistente in scena a Pescara presso il Teatro Sant’Andrea: il report dello spettacolo
Le scene descritte appartengono al periodo della seconda guerra mondiale, in un’Italia martoriata. Giorni vissuti ed impossibili da dimenticare, durante i quali molti cittadini hanno perso un amico o un parente.
Il paese era oppresso dal fascismo, movimento a cui si oppose vivamente la Resistenza, ben viva anche qui in Abruzzo. Una resistenza che fu anche donna: tante le scene in cui sono descritte persone comuni, che ebbero il coraggio di reagire eroicamente davanti a tanta barbarie. Non mancò infatti una solidarietà incondizionata dalla provenienza unita a una voglia infinita di pace, quella che anche oggi tutti chiedono a viva voce per la Palestina e per tutte le zone del mondo in cui è in corso una guerra.
I momenti di storia approfonditi da Marcello Sacerdote
Marcello Sacerdote approfondisce quei momenti di storia, pagine indelebili di un’Italia che seppe reagire con forza ai soprusi del nazifascismo.
Come si legge nelle note descrittive dell’opuscolo distribuito ai presenti: “un intreccio di memorie e racconti, risultato di un lungo lavoro di ricerca sul campo, tra l’analisi di fonti storiche e le interviste realizzate con i testimoni del passato”.
La Fondazione Pescarabruzzo e la Fondazione Brigata Maiella hanno patrocinato lo spettacolo di ieri sera che segue quello presentato presso il Teatro Circus, che ha avuto tanto successo con un tutto esaurito di oltre 800 persone.
Inutile dire che anche il Teatro Sant’Andrea ieri sera era stracolmo con persone di ogni fascia di età.
Mantenere viva la memoria
E’ importante mantenere viva la memoria e “Quando il grano maturò – storie di gente r-esistente” è qui per questo. Nella speranza che anche le nuove generazioni imparino a conoscere quello che è stato senza ombra di dubbio il periodo più incerto e luttuoso, ma anche più glorioso del nostro Paese che seppe risorgere dalle rovine. A fine serata in molti hanno lasciato poi un pensiero sulle cartoline r-esistenti, distribuite all’ingresso da una giovanissima ragazza.
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