Conferenza stampa Tony Hadley 25 agosto 2022
Riportiamo di seguito la conferenza stampa di oggi, 25 Agosto 2022 che ha visto protagonista Tony Hadley, ex front-man degli Spandau Ballet.
In ordine abbiamo riportato le parole dell’Assessore Cremonese, del Sindaco Masci e di Tony Hadley.
Assessore Alfredo Cremonese
Questa conferenza è stata indetta (poi lasciamo un minuto la parola al Sindaco) perché chiudiamo la seconda edizione del We Love Fest.
Ci teniamo in maniera particolare perché questo festival è stato creato l’anno scorso e quindi è giovanissimo. Ha due anni ma ha già una rilevanza nazionale e internazionale.
Nel 2021 abbiamo avuto Amii Stewart, Clementino, Enula, La Rappresentante di Lista e The Kolors oltre agli artisti locali. Quest’anno abbiamo avuto Jimmy Sax che ha aperto il We Love Fest, Malika Ayane, Dargen D’Amico e chiudiamo con il mitico Tony Hadley. Una chiusura quindi con il botto. In tutt’e due le edizioni abbiamo inserito gli artisti locali. Un format che si sprigiona in due settimane, un festival il cui compito è potenziare al massimo il turismo musicale che è quello che viene considerato il migliore strumento per portare persone nel nostro territorio. Ha infatti attirato in città migliaia e migliaia di persone. E’ inoltre uno strumento di marketing territoriale fondamentale perché grazie al turismo musicale il nome di Pescara gira non solo per l’Abruzzo ma anche fuori regione. Così è stato per Amii Stewart, così sarà per Tony Hadley.
Sindaco Carlo Masci
Voglio dare il benvenuto a un mito della canzone mondiale che è Tony Hadley e che abbiamo l’onore di avere qui a Pescara. Il concerto di stasera sarà sicuramente fantastico e avremo un pienone eccezionale. La stagione di Pescara però si è caratterizzata con tantissime iniziative di grande livello e anche con pienoni inaspettati perché da maggio a oggi abbiamo tutti gli hotel e tutti i B&B pieni non soltanto in città ma anche nelle vicinanze. Questo per noi è un grande piacere.
Conferenza stampa 25 Agosto 2022: intervista collettiva a Tony Hadley
40 anni di carriera per te. Quali sono i tuoi sentimenti a riguardo e cosa ne pensi dell’Italia che ti ama sin dagli inizi?
Non posso credere che siano passati 40 anni! Sono passati molto velocemente e da ragazzo mi sono trovato sulla cresta dell’onda, a girare tutto il mondo. Quello che dico sempre ai miei figli (ne ho cinque) è: “non buttate via la vita, vivetela oggi”. Stamattina un altro giornalista mi ha chiesto se preferisco pensare agli anni ’80 o vivere la vita oggi. Indubbiamente vivere la vita oggi e pensare al futuro. Ho ancora fortunatamente una gran voce e faccio un lavoro che mi piace, per cui guardo avanti.
Qual è il tuo rapporto con Pescara e con l’Abruzzo visto che non è la prima volta che sei qui?
Sono felice, sono già stato qui in passato. Con gli Spandau Ballet abbiamo girato in molte parti d’Italia. Qui avete il mare, il sole. Sono in un hotel molto bello, c’è il verde.
Un po’ di anni fa ti sei concesso anche una partita a calcetto sul lungomare di Pescara.
Quando venivo in Italia spessissimo giocavo a calcetto. Mi ricordo bene. Ho incontrato l’altro giorno la persona che aveva organizzato questa cosa.
Ci sono due comici locali che si chiamano Marco Papa e Vincenzo Olivieri che quando gli Spandau Ballet vennero a Sanremo fecero uno scherzo alla città dicendo che sarebbero venuti a girare un videoclip. Invece fecero loro due un ingresso in Piazza Salotto stracolma di gente (c’è un video che lo testimonia) travestiti da Tony Hadley e dal sassofonista (Steve Norman)…
Questo è pazzesco!!!! (ride mentre gli fanno vedere il video, datato 1992)
Ci puoi dire qualcosa sul tuo nuovo singolo ma soprattutto sull’album che stai preparando?
Durante il periodo di lockdown ho scritto un singolo che si chiama “Obvious” che parla dello stare insieme, proprio perché allora non si poteva farlo. Ho scritto anche un altro brano che è uscito in Inghilterra e parlava delle persone importanti. C’è un album prodotto da Gary Stevenson in preparazione che uscirà l’anno prossimo. Che io faccia brani degli Spandau Ballet, o che siano miei, la voce rimane sempre quella. Lo stesso se canto qualcosa dei Queen o di David Bowie. La mia voce è riconoscibile. Tutti parlano della musica anni ’80 ma in realtà ce n’è tanta buona anche oggi. Amo molto il Rock tipo i Foo Fighters. Spesso prendo spunto dalle produzioni moderne per la mia musica.
La vostra rivalità con i Duran Duran è finita per sgorgare in una collaborazione con Simon Le Bon per la cover di “Save a Prayer”. Che ricordi hai di quella esperienza?
Sono un fan dei Duran Duran. Ho visto Simon prima di Natale ed eravamo molto ubriachi. Amo lui e la sua band. Sono bravi ragazzi. Volevo fare una cover di “Save a Prayer” perché è una bella canzone. Così ho chiesto a Simon: “vuoi venire a fare da corista?”, è venuto con la sua moto Guzzi e abbiamo registrato il pezzo.
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