Intervista ad Androgynus: il nuovo album L’eterno è solo un attimo
Intervista ad Androgynus: il nuovo album si intitola “L’eterno è solo un attimo”.
Androgynus è il nome d’arte di Gabriele Bernabò, artista toscano che ha da poco pubblicato il nuovo album, anticipato dal singolo “Inseparabili”. Ha aperto concerti di Lucio Corsi e si è laureato in violino al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
E’ indubbiamente uno dei musicisti italiani da tenere d’occhio: ascoltate brani quali “Danza magica” e “Amore vero” e avrete la prova del suo infinito talento.
Intervista ad Androgynus: il nuovo album si intitola “L’eterno è solo un attimo”, ne parliamo con lui
Perché il titolo “L’eterno è solo un attimo”? Qual è quindi il tuo rapporto con il tempo?
Tutta l’esperienza che ho fatto finora, le sfide, le delusioni, le cose che leggo mi hanno portato a scrivere queste cose, a collaborare con determinate persone per creare questo progetto.
Detto ciò però penso che una buona opera nasce nel momento in cui ti lasci andare, in cui riesci a divertirti, magari dopo aver fatto uno sforzo, e allora nasce qualcosa che è forse l’espressione più genuina di te stesso.
Questo può essere considerato l’eterno in un attimo!
Però aldilà di tutto, ogni momento è eterno, che sia piacevole o utile oppure no…
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri e che ammiri maggiormente? C’è qualcuno con cui vorresti collaborare in futuro?
Andrea Laszlo De Simone, perchè in un certo momento “Uomo Donna” mi ha folgorato, ho provato sensazioni ancestrali che non avevo mai provato attraverso la musica.
Gli “Wow”, un gruppo alternativo romano, “Come la notte” è un bellissimo disco secondo me, specialmente se lo ascolti in un certo stato emotivo nostalgico molto intenso, la musica non può parlare se l’ascoltatore non è incline a vivere certe esperienze.
Mi piace molto anche Post Nebbia, un progetto molto trasversale che si spinge verso atmosfere più rock, hip hop, dilla beat, anni 70, ma senza perdere quella riflessione incredibile del cantautorato introspettivo.
Negli anni ottanta / novanta la Toscana ha vissuto un periodo d’oro per quanto riguarda la musica con artisti quali Litfiba, Diaframma, Negrita… Come vedi la scena attuale?
Non so dirti esattamente qual è lo stato di salute della scena toscana o in generale della scena musicale italiana, perché sono sempre stato un outsider vivendo a Grosseto, una provincia al confine del nulla cosmico.
Tuttavia conosco un sacco di musicisti, ci sono tantissime iniziative, concorsi, festival che vengono portati avanti e che sono il sale della cultura, non vedo tanta comunità purtroppo, non sento che i musicisti siano abbastanza consapevoli dal voler mettersi insieme per costruire qualcosa di collettivo, però penso e spero che andando avanti riusciremo ad essere sempre più intelligenti iniziando ad associare naturalmente le nostre energie.
Nel disco hai utilizzato anche strumenti e amplificatori vintage. Ci puoi spiegare il perché di questa scelta?
Essenzialmente i miei gusti, amo i suoni impastati un po’ retrò perché danno un sapore molto organico al progetto!
Abbiamo usato un organo Farfisa Louvre che insieme ad altri strumenti elettronici più recenti è stato trattato attraverso amplificatori vintage come il Davoli e il Vox, per evitare la “freddezza” di un processamento del suono digitale.
Quali differenze ci sono fra “L’eterno è solo un attimo” e il tuo precedente lavoro?
Ci sono molte differenze, il precedente lavoro “Medioevo Digitale” era un’autoproduzione, anche se sono stato seguito dal mio amico Davide Sorresina, fonico, produttore e sound designer e ho fatto mixare tutto da Stefano Bechini.
Stavolta c’è stata una netta differenza tra le pre produzioni e le produzioni vere e proprie, siamo andati proprio a registrare tutto in studio dopo aver fatto spartiti e provini!
Ci puoi parlare anche del videoclip del singolo “Inseparabili”?
C’è un’idea estetica alla base, che devo molto ad Erica Vitulano, come del resto gran parte dell’estetica dell’album, e varie idee registiche nate insieme a Margherita Castoldi.
È una celebrazione dell’amore, dell’amore che da carnale diventa cosmico!
Quali sono i progetti futuri di Androgynus?
Avere un approccio sano con la mia carriera pubblica, avere una stabilità economica, contribuire alla crescita culturale e spirituale della comunità, soprattutto alla consapevolezza, al benessere e alla creatività, questo è quello che mi auguro!
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