Vid: un singolo in memoria delle vittime del terremoto del 2009
Vid: un singolo in memoria delle vittime del terremoto aquilano del 2009.
Ore 3:32 del 6 aprile 2009 un momento storico da non poter mai dimenticare. Fu vissuto tragicamente da L’Aquila e dagli altri cinquantasei comuni in quello che vollero individuare come “il cratere” delle macerie e dei 309 morti e oltre 1500 feriti. Un intero territorio fu colpito nel cuore e sconvolto!
Questi ricordi fanno ancora soffrire, ma nella rinnovata sofferenza oggi più che mai si alza forte e inconfondibile la musica del cantautore di Torrevecchia Teatina, Vid.
Vid: un singolo in memoria delle vittime del terremoto aquilano del 2009 – i dettagli
L’artista Vid, dedica e pubblica il suo nuovo singolo “Quanto tempo senza senso”, in memoria dei martiri del sisma aquilano.
Un capolavoro scritto e cantato dallo stesso Vid sulle note di una viva ballata Rock con un intermezzo lirico di Patrizia Barbetta.
Quest’ultima interpreta il dramma di una madre che piange disperatamente i suoi bambini restati sotto le macerie.
Due generi di musica diversi ma che, in meravigliosa simbiosi, riescono a rendere viva la storia di quei tristi e dolorosi momenti vissuti con fierezza e dignità dalle popolazioni colpite.
Proprio allora gli abruzzesi, in un grande slancio di solidarietà anche di tante nazioni, hanno avuto la forza di guardare e programmare un nuovo e migliore futuro.
Il ricordo di Vid di quei lunghi attimi
Commosso, Vid ricorda quei lunghi attimi, quei lunghi giorni, quelle notti insonni e il lento rinascere della vita:
“Ricordo i giorni precedenti al terremoto quando già si parlava di scosse a L’Aquila, ma soprattutto ho ben impressa nella mia mente la tragica notte fra il 5 e 6 aprile del 2009, quando mi riversai in strada con la mia famiglia e pensai subito a L’Aquila, quasi fosse un brutto sogno. Pian piano cominciammo a sentire dai telegiornali e dalle radio cosa era successo. Rimasi fortemente colpito dall’accaduto e decisi il giorno stesso di scrivere una canzone su quella tragica notte, ma poi rimase chiusa per anni nel cassetto”.
A quindici anni dal terremoto
“Oggi, a quindici anni dal terremoto, ho voluto farla uscire abbinata a un videoclip. La scrissi all’epoca con l’intenzione di ricordare a tutti che ciò che era accaduto è forse anche colpa dell’uomo per tutti i disagi che ha causato, sta causando e continua a causare. Noi spesso fingiamo di non aver visto, ma dobbiamo invece denunciare: non dobbiamo aspettare “l’incidente”, ma prevenirlo se possibile.
Mi sono trovato in paesi dove ancora ci sono macerie e in parte sono dunque ancora da ricostruire. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato dandomi anche i permessi di girare in zone non accessibili alle persone. Era molto freddo il giorno in cui abbiamo realizzato il video, ma alla fine con la collaborazione di tutti siamo riusciti a girare un video che ben rappresenta lo spirito della canzone. “Dedico la canzone a chi ha perso i figli, un marito, una moglie, i nonni, qualsiasi persona più cara al mondo rimasta sotto le macerie. Prossimamente andrò a L’Aquila per presentare la canzone e regalarla ai sopravvissuti che si sono dati da fare rimboccandosi le maniche come soldati che quando cadono si rialzano”.
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