Zucchero infiamma lo Stadio Adriatico di Pescara
Zucchero infiamma lo Stadio Adriatico di Pescara con la sua musica che unisce Blues, Pop e Rock.
Il bluesman, che tornava in città dopo tredici anni, è apparso ieri sera in grandissima forma e ha proposto una scaletta che ha abbracciato oltre quattro decadi di carriera.
Zucchero infiamma lo Stadio Adriatico di Pescara con la sua musica – il report del concerto del 2 luglio 2024
Il concerto è iniziato verso le 21:00 con l’introduzione “Oh, Doctor Jesus” e “Spirito nel buio”, per poi proseguire con “Soul Mama”.
L’entusiasmo è salito alle stelle quando inizia “Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle…” dal grande classico “Oro, incenso e birra”.
Sono seguite poi “La canzone che se ne va” e “Ci si arrende” che hanno fatto da preludio all’animata “Partigiano reggiano”.
L’inedito “Amor che muovi il sole”
C’è stato tempo poi per “Vedo nero” e per “Amor che muovi il sole”, un inedito che Zucchero ha composto appositamente per questo tour. Il brano è indubbiamente destinato a diventare una futura hit ed è caratterizzato da arrangiamenti perfetti e nello stile del cantautore emiliano.
E’ stato poi il turno di “Pene”, “Il volo” , “Facile” e “L’urlo”: la giusta alternanza fra canzoni “vecchie” e recenti.
Il concerto ha entusiasmato il pubblico probabilmente anche per la giusta scelta dei brani in scaletta. E’ ovvio però che l’atmosfera si è fatta sempre più calda quando iniziano “Con le mani” e “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica” dall’album “Blue’s”.
Si è svoltato poi verso il Latin Rock con “Baila (Sexy thing)” per poi tornare alla meravigliosa e intensa “Iruben me”, proposta in una versione più dura rispetto all’originale.
Dopo “È delicato”, è stata la volta di “Dindondio”, che come ha precisato Zucchero stesso, mancava in setlist da parecchi anni.
I brani in scaletta interrotti – il motivo
Il cantante ha tenuto altresì a precisare durante il concerto che alcuni brani li avrebbe interrotti all’improvviso per cercare di accontentare un po’ tutti, spaziando fra quindici album in studio e inediti compresi in diverse raccolte.
“Così celeste” è stata davvero da brividi, così come “Menta e rosmarino” e “Occhi”.
Siamo oltre la metà del concerto quando è arrivato il turno di “Un soffio caldo” e “Senza rimorso” che hanno anticipato “Miserere”, vero e proprio duetto virtuale con Luciano Pavarotti. L’immagine del tenore è rimasta per un po’ sugli schermi, tra gli applausi del pubblico. L’amicizia che univa i due artisti è stata qualcosa di davvero unico, testimoniata anche in diverse edizioni del Pavarotti & friends.
A questo punto poi Zucchero ha introdotto la sua band (che ha compreso collaboratori storici quali Polo Jones al basso e Mario Schilirò alla chitarra ma anche Peter Jon Vettese alle tastiere) che è rimasta da sola sul palco iniziando a eseguire “Nutbush city limits” di Ike & Tina Turner. A essa sono seguiti “Jumpin’ Jack Flash dei Rolling Stones e “Honky Tonk Train Blues” di Meade Lux Lewis.
Il ritorno sul palco, il bis
Zucchero è tornato quindi on stage per “Quanti anni ho” da “Fly” e pian piano si avvicinava la fine dello spettacolo.
Non sono potuti però mancare grandi classici quali “Dune mosse” , “Diamante”, “Per colpa di chi” e “Diavolo in me”.
Il bis è stato affidato infine a “Blu” e “Chocabeck” che hanno lasciato tutti concordi sul fatto che quella di ieri sera è stata una performance che rimarrà nella memoria storica musicale della città e dell’Abruzzo intero.
Una vera e propria “overdose d’amore”!
La foto nell’articolo è di Paolo Di Sante – Diritto esclusivo sulla foto dell’autore ©
Consulta qui la galleria fotografica relativa al concerto di Zucchero a Pescara del 2 luglio 2024 © Paolo Di Sante
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