Eleonora Abbagnato si racconta a AbruzzoOggi: danza, famiglia, calcio e futuro
Per i suoi ammiratori, per gli amanti della danza classica, per i nostri lettori pubblichiamo l’intervista all’etoile Eleonora Abbagnato: Balzaretti nel destino, l’amore per la famiglia, le emozioni della danza.
Eleonora Abbagnato: Balzaretti, la danza, la famiglia, il futuro
Prima di pubblicare l’intervista la redazione di AbruzzoOggi vuole ringraziare l’Angelo sulle punte ; nonostante gli impegni in agenda Eleonora Abbagnato si è raccontata ai nostri microfoni mostrando estrema disponibilità ed anche cortesia.
La nostra intervista all’etoile Abbagnato
Iniziamo la nostra intervista esclusiva con Eleonora Abbagnato parlando dell’esordio televisivo con Pippo Baudo e della bellezza nella danza classica.
AO:
Ha esordito a soli 11 anni in televisione nella trasmissione con Pippo Baudo, cosa ha provato in quel momento?
E.A.:
Ho tanti ricordi anche di quel momento. E’ stata un’apparizione importante, per Pippo Baudo ed anche per la mia “sicilianità”; lui teneva tanto anche ai talenti siciliani. È stato il mio primo momento televisivo che ho vissuto come ospite. Ho dei ricordi stupendi soprattutto perché avevo come partner un grande ballerino come Raffaele Paganini.
AO:
Una vita dedicata alla danza… Esistono secondo lei dei limiti fisici legati al successo nella danza classica?
E.A.:
Il fisico è fondamentale nella danza. Io credo nella bellezza, perché il fisico ha sempre rappresentato l’estetica del balletto puro; per è molto importante anche quando seleziono o insegno. Trovo che la prima cosa da guardare sia il fisico, la bellezza, perché comunque aiuta tantissimo anche a livello scenico.
Eleonora Abbagnato: lo spettacolo, il legame col calcio anche grazie a Balzaretti
AO:
Sappiamo che è stata impegnata anche in altri campi. Se non avesse seguito la carriera da ballerina, avrebbe puntato lo stesso al mondo dello spettacolo?
E.A.:
Non lo so perché i miei non avevano nessun contatto con questi mondi, nessun familiare faceva parte dello spettacolo; quindi sicuramente nella moda più che nella danza, perché i miei vengono dalla moda. Però mi è piaciuto tantissimo avere esperienze nuove come il cinema e la televisione, perché mi trovo molto a mio agio e mi diverto. Comunque mi hanno danno la possibilità di esprimere l’arte della danza in televisione, lo ritengo importante.
AO:
La sua vita è anche legata anche al mondo del calcio…
E.A.:
Ho avuto già in famiglia il mio papà presidente del Palermo, mio zio è presidente del Catania, vari familiari fanno parte del calcio; anche mio marito, Balzaretti, è stato calciatore ed è rimasto nel settore, ora lavora in televisione.
Eleonora Abbagnato sulla danza classica oggi
AO:
Negli anni settanta/ottanta la danza classica era quasi uno sbocco naturale per una bambina. Con il moltiplicarsi delle tipologie di danza ritiene che il bacino della danza classica si sia ridotto? È ancora possibile fare scouting?
E.A.:
Questi due anni di pandemia che ci hanno danneggiato enormemente e tanti giovani sono stati costretti ad allenarsi a casa, come tutti noi; però i talenti continuano a vivere e quindi la danza non finirà mai. Io non credo a quanti affermano che la danza sta morendo: non è vero. Lo vedo quando mi ritrovo in giro, continuo a vedere ragazzi giovani bravi e talenti che arrivano da grandi scuole.
AO:
Adesso si sono sviluppate anche nuove forme di danza… Per esempio negli anni ottanta ci fu l’esplosione della breakdance…
E.A.:
È sempre stato così. C’è il modern, l’hip hop, il contemporaneo; ovviamente sono più facili della danza classica. Quando non riesci a esprimerti al meglio nel classico o non hai le doti fisiche, scegli altre discipline che siano danza hip hop o contemporanea.
AO:
Oggi è qui impegnata con tante ragazze. Qual è il primo consiglio che darebbe a chi vuole avvicinarsi al mondo della danza?
E.A.:
Io dico di danzare col cuore, di farlo veramente senza pensare alla sofferenza. Comunque il sacrificio c’è, come in tutti i lavori difficili; però danzare è la cosa fondamentale, esprimersi al meglio e dare quello che senti dentro di te ascoltando la musica e ballando. Questa è la cosa importante perché poi al pubblico arriva solo l’emozione.
I sogni ed il futuro di Eleonora Abbagnato
AO:
Ha un sogno non realizzato nel cassetto?
E.A.:
Direi che sono abbastanza felice nella mia vita e mi sento realizzata anche a livello di famiglia, che per me è molto importante oltre la carriera. Ho avuto modo di avere una grande famiglia, allargata; quindi al momento, sinceramente, non ho dei sogni nel cassetto, però, ovviamente, continuare la direzione del teatro dell’Opera mi piacerebbe tantissimo.
AO:
Pensa che darà un seguito a “Un angelo sulle punte”?
E.A.:
Sì e un giorno avrò tempo di riscrivere qualcosa di più attuale, perché quello è un po’ “andato”. Adesso sto anche pensando a un documentario che fa parte della mia vita, della mia carriera e soprattutto della mia recente esperienza all’Opera di Parigi.
AO:
Adesso vanno molto di moda i biopic (ad esempio Bohemian Rhapsody sulla storia dei Queen)…
E.A.:
Per quello ci vuole tanto tempo… L’ho già preparato due anni fa, poi con la pandemia ho lasciato un po’ il progetto. È impegnativo anche scrivere, pensare a un film o a un documentario: c’è tanto lavoro dietro. Al momento sono molto impegnata con il teatro, i miei spettacoli; quindi cerco di fare il 100% visto che ho lasciato recentemente Parigi, ora mi dedico tutto per Roma.
AO:
C’è qualche attrice che vedrebbe bene nei suoi panni?
E.A.:
Ancora no. Poi sto cercando soprattutto una bambina e vado in giro per varie scuole, nelle grandi scuole.
AO:
Come vede il suo futuro?
E.A.:
Al momento mi vedo come direttrice del ballo perché mi piace molto seguire e comunque anche pensare al futuro della danza in Italia. Il mio ritorno qui è finalizzato solo a questo e cerco di sviluppare al meglio l’internazionalità del nostro mondo.
La domanda sull’Abruzzo, il sorriso di Eleonora Abbagnato
AO:
Era già venuta in Abruzzo altre volte?
E.A.:
Sì, sono stata più volte in Abruzzo. Non so dove non ho ballato. Questa è la domanda più difficile perché ogni volta che vedo una città mi ricordo solo il teatro o le sale, nient’altro. Tutti mi dicono “sei già stata”… Si, però ho visto solo teatro e hotel; visitare le città sarebbe anche interessante ma bisognerebbe avere più tempo per scoprirle.
L’intervista si chiude con un grande GRAZIE ad Eleonora Abbagnato.
Un ringraziamento speciale alla A.S.D. Centrostudi Artedanza ed anche a Giulia per le foto.
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