Intervista a Claudio Parente che torna alla musica

Intervista a Claudio Parente che torna alla musica

Intervista a Claudio Parente che torna alla musica dopo diverso tempo.

Il cantante nato a Palena, dopo essersi fermato per un po’ di anni, ritrova di nuovo un immediato successo in Australia, nazione dove ormai vive da anni.

La sua carriera lo ha visto collezionare prestigiosi traguardi. Ha ottenuto i suoi primi successi a Milano con le allora nascenti televisioni private (Antenna Tre Lombardia e Telecity, Telecupole, Rete 4 e Canale 5).

Intervista a Claudio Parente che torna ala musica dopo diverso tempo. Con lui ripercorriamo tutta la sua carriera

Dal 1973 al 1984 ha tenuto tour in tante nazioni europee. Ha collaborato con William Marino e fatto parte del gruppo Emisfero Boreale, con Banana Joker.

Nel 1984 ha vinto il Festival della Canzone Italiana in Australia con la canzone “Capire”. Da quel momento tutta una serie di inarrestabili successi in Australia, dove si era nel frattempo stabilito. Nel 1998 Claudio Parente ha realizzato lo show “A Tribute to Julio Iglesias”, replicato per oltre due anni in Nuova Zelanda, Formosa, Hong Kong, Malesia, Indonesia e Cina Popolare. L’anno seguente ha partecipato come ospite in 4 brani al CD “Eleven Eleven” di Banana Joker, svolgendo anche l’attività di coproduttore per “Laser Eyes” e “Dancing my blues away” e quella di produttore musicale con l’etichetta “Clap Records & Promotions” di Melbourne.

Ha lanciato e scoperto nuovi talenti musicali e organizzato eventi, spettacoli e concerti di importanza internazionale. Il 2002 lo ha visto protagonista di una lunga tournèe di successi in Cina. Tante le apparizioni televisive in trasmissioni di rilievo in Australia e Canada in particolare e concerti in varie parti del mondo fra le quali quelle in Giappone, a Hong Kong, in Svizzera, Germania, Austria, Svezia, Norvegia e Francia.

Dalla sua, Claudio Parente annovera una ricca attività discografica che lo ha portato a pubblicare tanti album (da ricordare i cinque volumi di “Profumo Italiano” che hanno avuto un ottimo riscontro soprattutto nella sua “nazione adottiva”, l’Australia) e ad avere tante ed importanti collaborazioni.   
Abruzzo Oggi ha intervistato Claudio Parente, che vive attualmente nello Stato di Victoria in Australia, più precisamente a Geelong.

Claudio Parente

Partiamo spiegando perché la sua carriera musicale si è dovuto fermare all’improvviso in un momento di grande successo…

Io ho fatto solo il cantante fino a dodici anni fa, poi ho avuto improvvisamente un piccolo problema alla mia voce, forse dovuto al fatto di aver cantato per tanti anni: arrivavo purtroppo ad un punto in cui “mi strozzavo” se solo provavo a fare uso della mia voce per cantare.

Ho fatto nel tempo tante visite mediche: tutti hanno diagnosticato che le mie corde vocali stavano benissimo e potrebbe essere stata una sorta di stanchezza, per cui mi hanno consigliato di diminuire la mia attività e sono stato dunque costretto a ridurre le mie performance, anche perché avevo ansia e preoccupazione che cresceva e affrontare il pubblico con quello stato d’animo non era l’ideale. Devo dire grazie al buon Dio perché negli ultimi quattro anni la mia voce è tornata a sorridermi. Sento oggi sempre meno quella fatica che avvertivo in precedenza e cosi ho deciso di ricominciare a cantare”.

 

Cosa sta facendo in questo momento?

“Sto registrando canzoni e ho postato sui social qualche piccolo clip: voglio capire se il mio pubblico mi ha dimenticato o no. Da ciò che vedo, non credo poiché sono tantissime le condivisioni e questo mi rende felice. Non vedo l’ora di essere di nuovo al massimo con la voce per poi ricominciare da dove tutto si era interrotto e riprendere il feeling e il contatto con il mio pubblico che mi ha sempre supportato anche nei momenti difficili che ho passato proprio a causa dei miei problemi con la voce”.

 

Quale stile di musica ti rappresenta meglio?

“Il melodico commerciale è stato sempre il mio punto forte. Io nasco come musicista e cantante pop. Ho studiato batteria jazz al Conservatorio” Giuseppe Verdi” di Milano, dove era stata ben introdotta negli anni ‘70. Per la prima volta si parlava di batteria e percussioni in generale. Io fui uno dei primi allievi a frequentare questo nuovo corso di studi e il genere che amavo tantissimo era il Jazz Rock. Era molto difficile da suonare e allo stesso tempo questo genere musicale era considerato un mercato di nicchia.

Allora o cantavi e suonavi musica commerciale o non venivi molto considerato. Siccome volevo intraprendere la carriera musicale, iniziai a suonare proprio della musica commerciale, quella cioè che andava per la maggiore in quel momento: la discomusic, il funk e il latino americano. Ho  adeguato il mio repertorio a ciò che piaceva al pubblico. Ad essere sincero, io gradivo di più la canzone tipica italiana melodica, le grandi note e i grandi autori quali Baglioni, Venditti, Dalla”.

 

Quale è stata la tua più grande soddisfazione che ha avuto fino ad oggi?

“Ho avuto la soddisfazione più grande proprio qui in Australia. Vi voglio raccontare come sono andate le cose. In Italia dall’83 fino a settembre dell’84 riuscii ad entrare in televisione ad Antenna 3, Lombardia, Telecupole, Canale 5, Rete 4 che in quegli anni mietevano i primi grandi  successi. Le cose cominciavano a funzionare molto bene: eravamo l’orchestra base di questi canali televisivi, ma decisi, con un autentico colpo di testa, di andare in Australia.

Parto, arrivo, vedo un annuncio su un giornale che si svolgeva la diciannovesima edizione di un festival della canzone italiana (praticamente il “Sanremo Australiano”). Parteciparvi per me era un’imperdibile opportunità per farmi conoscere e soprattutto non avevo nulla da perdere. Nel mio cassetto avevo una canzone scritta dieci anni prima e non l’avevo mai proposta: si chiamava “Capire”. La mandai così al direttore del festival e gli organizzatori mi telefonarono: l’avevano accettata!

La arrangiai, feci le partiture per la serata, partecipai e vinsi. Ottenni il primo premio come cantante e anche come autore. Tra gli altri premi, c’era anche un viaggio in Italia: io ero appena arrivato e decisi di mandare  questo biglietto ai miei genitori e così loro  vennero per tre mesi in Australia. Per me fu un momento bellissimo perché ebbi la possibilità di vincere questo grande concorso, pubblicare un LP e di avere successo fra la comunità italo-australiana: da lì poi non mi fermai più.

Penso quindi che la mia più grande soddisfazione sia stata proprio quella. Andai alla televisione australiana, tenni concerti. I cinque volumi dell’album “Profumo Italiano” ebbero un bellissimo riscontro. Se devo però parlare della soddisfazione più grande che ho avuto, ripeto, è stata la vittoria a quel festival”.

 

E adesso dove vivi?

“Vivo nella punta estrema a sud dell’Australia: la mia cittadina si chiama Geelong nello stato del Victoria”.

 

I tuoi genitori sono di Palena?

“Certo! Entrambi di Palena, Gaetano ed Anna Parente, nati e cresciuti lì e purtroppo passati ad altra vita. Io sono nato a Palena, poi a 5 anni i miei si spostarono a Milano. Fino all’età di 14 -15 anni tutti gli anni in agosto sono però tornato a Palena”.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri adesso?

“Visto che, come ti dicevo prima, la mia voce è tornata a sorridermi in questi quasi quattro anni, sto preparando un nuovo cd. Questo album sarà un po’ la raccolta delle mie canzoni. Conterrà però anche delle cover e canzoni di altri autori: i 12 brani del cd esprimono la mia storia e il meglio che la mia voce può dare oggi. Ho in animo anche di tornare sul palcoscenico perché ho una gran voglia di esibirmi di nuovo con una band e respirare ancora una volta l’atmosfera che solo un concerto sa regalare. Mancare dal palcoscenico per circa 13 anni mi è costato tantissimo: dentro di me è rimasto un “finished business”, un evento cioè non finito. Il mio pensiero è sempre lì.

A un certo punto della mia carriera sono stato costretto a fermarmi perché ho avuto un problema che sembrava non risolversi nella mia mente, anche se poi l’ho dovuto accettare di buon grado.

È stato un problema troppo grande e grave per me, troppo grave. Non l’ho mai digerito. Non puoi nemmeno immaginare quanto sono grato al Buon Dio che da tre anni a questa parte io sono tornato di nuovo a produrre note buone”.

 

La foto nell’articolo “Intervista a Claudio Parente che torna alla musica” sono state fornite dall’artista

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