Intervista a Gennet Casoni protagonista de Il mio nome è paradiso

Intervista a Gennet Casoni protagonista de Il mio nome è paradiso

Intervista a Gennet Casoni protagonista de Il mio nome è paradiso, graphic novel di Marco Sciarra, uscita per Resalio Produzioni.

L’abbiamo incontrata durante il Pescara Comix & Games e ci ha raccontato per voi la sua storia.

Intervista a Gennet Casoni protagonista de Il mio nome è paradiso, graphic novel di Marco Sciarra

Ci puoi illustrare “Il mio nome è paradiso”?

Il mio nome è paradiso” è stata un’esperienza particolare per me.
Questa graphic novel tratta tanti argomenti quali l’adozione, l’inclusione e la disabilità. Ho 46 anni e sono stata adottata, sono eritrea, vengo dall’Africa. Sono stata adottata da una famiglia che aveva già due figli. Nel paese in cui vivo ero l’unica di colore. Ho vissuto la mia disabilità e il colore della mia pelle con estrema difficoltà. In realtà però la famiglia che mi ha cresciuto mi ha resa quella che sono adesso e mi fa piacere che una persona normale sia protagonista di una storia come questa. La mia storia può essere quella di tutti.

Credo che ognuno di noi abbia un mondo dentro e per me è un onore essere rappresentata. Marco è un artista estremamente sensibile, è riuscito a cogliere l’essenza della mia persona, abbiamo passato tante ore a parlare, mi ha chiesto un sacco di cose. Ha conosciuto la mia famiglia, è venuto nel mio paese. Credo che ci siano proprio la mia anima e la mia storia all’interno de “Il mio nome è paradiso“. Spero che questo possa essere anche un incoraggiamento per chi non è italiano ma vive in questa Nazione e per un’inclusione che non è così scontata, nonostante siamo nel 2023.

 

Com’è nata invece la collaborazione con Marco Sciarra?

Io ho una storia particolare. Nonostante la mia disabilità e il mio vissuto ho avuto contatti con il mondo della moda. Sono infatti una modella. L’essere fotografata è un progetto che riguarda l’inclusione. Solitamente si pensa che il mondo delle fotomodelle sia solo per persone “perfette”. Ho scoperto invece che i fotografi non cercano sempre la perfezione ma la personalità. Vuol dire quindi che chiunque può riuscire in quello che ho fatto io.

Ho conosciuto Marco Sciarra tramite i social perché la mia pagina è molto seguita. La sua collaboratrice mi ha visto e abbiamo iniziato a parlare. Gli ho spiegato velocemente un po’ come era la mia vita: gli è piaciuta e l’ha voluta rappresentare anche se inizialmente lui voleva lavorare con una persona famosa, un’influencer. Io invece rappresento l’esatto contrario e questo mi fa molto piacere. È un’esperienza unica per me. Mi sento molto fortunata. Nella miriade di sfortune che ho avuto, la vita mi ha dato anche tanto. Sono molto felice.

 

Di dove sei esattamente?

Sono emiliana, vivo a Mirandola, un paese vicino Modena, sin da quando avevo quattro anni. Praticamente sono italiana…

 

Non praticamente… Sei italiana!

È vero… Tutti mi dicono infatti che fa un po’ strano vedermi e sentirmi parlare con questo accento marcatamente emiliano. Io però ho due anime dentro di me: l’Africa e l’Italia. Quest’ultima mi ha accolto e adottato. Mi sento italiana in tutto e per tutto.

 

La foto nell’articolo è di Paolo Di Sante © Diritto esclusivo sulla foto dell’autore

Consulta la galleria fotografica del Pescara Comix & Games 2023 qui. Foto di Paolo Di Sante © (tutti i diritti riservati)

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