Le parole empatiche di Mariangela Cutrone
Le parole empatiche di Mariangela Cutrone: l’intervista.
Il libro “Le parole empatiche di Mariangela Cutrone”, pubblicato da Poetica Edizioni, è una raccolta di “parole tradotte in versi” che trasudano empatia, passione e amore per la vita e l’Altro.
Le parole empatiche di Mariangela Cutrone: l’intervista all’autrice del libro
Quando e come nasce la passione per la poesia?
La poesia è sempre stata una mia alleata, il mezzo espressivo da me privilegiato per poter esprimere al meglio tutto quello che si cela dentro la mia anima. L’ho sempre ritenuta una cura, un toccasana grazie alla quale colorare di sfumature inedite la realtà riscoprendo quella Bellezza che ci circonda e che spesso sfugge al quotidiano o che da fatica ad emergere.
Mi sono appassionata a questo mezzo privilegiato di espressione sin dall’età di diciassette anni, in una fase delicata della mia esistenza in cui era difficile per me far emergere la mia parte più autentica. Da allora non ho più smesso di scrivere quelli che io definisco “parole tradotte in versi”, sparse su pezzi disseminati qua e là (sono super disordinata e caotica!!) e che spesso ritrovo a distanza di anni quando mi reco a casa dei miei in Puglia.
Quali sono i poeti a cui ti sei ispirata o che ti hanno influenzato maggiormente?
Indubbiamente e inconsciamente chi scrive si porta dentro di sé le influenze dei propri “mentori” letterari. Per la scrittura de Le parole empatiche non mi sono ispirata a nessuno dei miei poeti preferiti.
I versi sono nati di getto e liberamente. Però posso ammettere che i poeti che per me sono sempre stati fonte di ispirazione sono Percy Shelley, Rainer Maria Rilke , Alda Merini, Patti Smith, la nota “poetessa del rock” e una vera e propria artista a 360 gradi che stimo tanto e che mi piacerebbe un giorno conoscere di persona e intervistare, Jim Morrison che oltre ad essere uno dei miei cantanti preferiti è stato un grande poeta e che ha lasciato un patrimonio di versi esistenzialisti che non smetteranno mai di fornire grandi imput creativi.
Oggi la poesia è un settore che purtroppo è sempre più trascurato dall’editoria moderna, anche a causa di generi letterari più di moda (ad esempio le grandi saghe o i romanzi). Qual è la tua opinione a riguardo?
La poesia ha un grande potere, nonostante è un genere considerato di nicchia al giorno d’oggi in realtà è in grado di veicolare messaggi che riguardano tutti e che servono per restituire valore, significato e Bellezza inedita alla realtà che ci circonda.
Bisognerebbe valorizzarla di più perché abbiamo assolutamente bisogno di essa in quanto esseri umani che ogni giorno costruiscono il loro divenire e che necessitano di cibarsi dell’essenziale quello che la poesia è in grado di far emergere. Se imparassimo ad osservare il mondo che ci circonda e non solo a guardare, ci accorgeremmo che c’è tanta poesia attorno a noi, risiede in posti inesplorati o in quelli che abitiamo ogni giorno e aspetta solo noi per essere colta ed espressa con autenticità e passione.
Come hai scelto le poesie per questo tuo primo libro?
Non è stato assolutamente semplice selezionare le poesie di questo libro perché avevo a disposizione un ampio repertorio ed escludere alcune mi ha fatto star male. Nella mia selezione ho cercato di attenermi all’obiettivo principale che mi ero prefissata sin dall’inizio, ossia guidare il lettore attraverso un viaggio inedito nel mondo multisfaccettato delle emozioni.
Quanto c’è di autobiografico nelle tue poesie?
Tutto attinge dalla vita pura vissuta a pieno, senza limiti. In questi versi ci sono tutti i miei errori, le rinascite, le false partenze, le lacrime, le vittorie, le conquiste, le sorprese del quotidiano, le gioie, le ferite che fanno fatica a rimarginarsi, le persone emblematiche che mi hanno accompagnato nel mio percorso evolutivo verso una me nuova e migliore.
Posso ammettere che con Le parole empatiche ho messo a nudo la mia anima e credo che per ogni lettore sarà facile identificarsi negli stati d’animo, nelle sensazioni ed esperienze evocate nelle mie “parole tradotte in versi” perché parlano di un viaggio interiore che è una sorta di tappa obbligata per tutti in cui i ricordi si mescolano al presente e dove la “dimensione del qui e ora” consente di tracciare un nuovo modo di “stare al mondo” in cui nulla è come prima e nessun dettaglio sfugge perché appartiene al momento che si sta vivendo e che è degno di essere vissuto senza “se o ma”.
La prima poesia del libro è intitolata “Parole in libertà”. Libertà è una parola che oggi assume un senso anomalo, soprattutto dopo il conflitto in Ucraina cominciato lo scorso anno. Qual è il significato più profondo di questa parola secondo te?
La libertà è una conquista, è uno status, un diritto per ognuno di noi e va salvaguardata e tutelata ogni giorno con azioni coerenti e concrete. Ognuno di noi nasce libero e come pretende di sentirsi libero deve rispettare l’altrui libertà. Sono una grande estimatrice della libertà di pensiero.
Con Parole in libertà ho voluto infatti rimarcare il potere delle parole di essere veicolo di messaggi che si cibano di libertà e soprattutto di verità. Le parole sono nostre alleate e non vanno sprecate o utilizzate in maniera effimera. Grazie alle parole si raggiungono tante menti e grazie ad esse possono nascere tante nuove consapevolezze che sono preziose per il percorso evolutivo di ognuno di noi e per la conquista della libertà stessa.
All’interno del libro c’è anche una poesia intitolata “Sogno”. È ancora possibile sognare oggi?
Si e proprio oggi è necessario e di vitale importanza farlo!! Grazie ai sogni è possibile cambiare ciò che è brutto, cattivo o non coerente per noi stessi e per il mondo. Se non sognassimo più il mondo ci apparirebbe grigio, nulla avrebbe più senso e tutti quanti ci ridurremmo ad essere esseri apatici, privi di entusiasmo e vitalità. I sogni ci donano energia, motivazione e vitalità e hanno alla base il desiderio. Desiderare e sognare fa parte della nostra natura umana e non farlo significherebbe morire.
Non smetterò mai di invitare i giovani e non solo a non smettere mai di credere nei propri sogni e di impegnarsi ogni giorno con determinazione, coraggio e perseveranza per renderli parte della propria realtà. Nel perseguimento dei propri sogni non bisogna temere nulla, nemmeno il giudizio degli altri. Mai scoraggiarsi perché le traversie sono in agguato sempre. Aiuta armarsi di molta pazienza: questa lezione l’ho appresa da mio padre sin da piccola e ogni giorno cerco di trasmetterla a mio figlio. La pazienza è preziosa quando si coltivano sogni, soprattutto quelli che io definisco “sogni non ordinari” che hanno a che fare con l’arte, la cultura e la nostra dimensione umana.
Nel libro sono citate anche categorie di “specchi” … Ce ne puoi parlare meglio?
Da ricercatrice del mondo dell’empatia e grande estimatrice delle relazioni umane mi ha sempre affascinato la metafora degli specchi. Quando incontriamo l’Altro inevitabilmente si attiva una sorta di rispecchiamento attraverso il quale è possibile rintracciare parti del nostro essere. L’Altro ci appare come uno specchio nel quale improvvisamente emergono lati della nostra personalità o tratti caratteriali che ci appartengono o che non ci fanno assolutamente piacere.
Nel corso della nostra esistenza incontriamo “grandi specchi” e “piccoli specchi”. I primi sono tutte quelle persone che lasciano un segno dentro di noi e con i quali condividiamo passioni, interessi, esperienze di vita significativi e senza i quali non saremmo quelli che siamo oggi. I “piccoli specchi” invece sono persone nelle quali non ci riconosciamo e che sono state per noi solo delle “parentesi” e che si sono allontanate da noi o che al contrario siamo stati noi a prendere le distanze da loro. Quest’ultimi non sono da disprezzare perché anche loro sono stati importanti nel farci acquisire consapevolezze importanti e preziose per il nostro percorso esistenziale.
In appendice c’è anche una playlist consigliata per Le parole empatiche. Con che criterio hai scelto le canzoni? C’è qualcuna che purtroppo è rimasta fuori?
In appendice trovate una lista di canzoni il cui ascolto crea la colonna sonora perfetta per la lettura de Le parole empatiche. In essa ci sono canzoni di band a me molto care che per me sono state fonte di ispirazione nella stesura delle mie poesie. La musica è una mia alleata quando scrivo, quando scavo dentro me stessa per far riemergere ciò che si cela nel profondo della mia anima.
Stilando questa lista di canzoni ho voluto ringraziare tutte quelle band dai Foo Fighters, ai Pearl Jam, agli Alter Bridge, ai torinesi Five Ways To Nowhere (che spero un giorno di ascoltare dal vivo!!!) che ogni giorno mi proiettano in una dimensione creativa nella quale riesco ad esprimermi in libertà seguendo il mio flusso energetico senza limiti. La selezione dei pezzi non è stata facile, anche qui mi è dispiaciuto escludere alcune canzoni.
Progetti futuri? Stai già pianificando un seguito a questo libro?
Sono in continuo fermento creativo perché chi si ferma è perduto!! La mia mente creativa sta già lavorando alla stesura di un romanzo. Sarà una storia d’amore e amicizia tra due “anime elette” in cui ancora una volta il mondo della musica regna sovrano.
La foto nell’articolo “Le parole empatiche di Mariangela Cutrone” è stata gentilmente fornita dall’autrice del libro
Consulta il nostro Calendario Eventi
Poi segui la pagina Facebook AbruzzoOggi
Infine dai uno sguardo alle altre news sulla Homepage AbruzzoOggi