Omar Pedrini al Pigro 2022: l’intervista
Omar Pedrini al Pigro 2022: l’intervista all’ex chitarrista dei Timoria.
Ci ha raccontato del suo nuovo libro, “La Locanda dello zio Rock – volume 1”, dei tempi passati con i Timoria, del suo rapporto con Ivan Graziani e la nostra regione e del nuovo album in uscita.
Omar Pedrini al Pigro 2022 di Teramo: l’intervista all’ex Timoria
Hai appena pubblicato un libro, “La Locanda dello zio Rock – volume 1”. Ce ne puoi parlare?
Chiamarlo libro per me è un po’ un’esagerazione. Comunque lo chiamerei “manuale”. Racconta tutto ciò che fa Omar quando durante i tour è fuori dal palco. Quindi o al mattino quando mi sveglio, oppure prima o dopo del concerto, tutte le mie passioni enogastronomiche. E’ un viaggio nell’enogastronomia italiana fatto da un rocker, quindi non ci sono voti o stellette. Non è una guida, però può darti delle spiegazioni e la parte abruzzese è una delle più grosse perché le mie conoscenze qui sono tante.
E’ già previsto un volume 2?
Sì perché è la raccolta di tutti gli articoli enogastronomici che scrivo per la Coop, che mettono nei supermercati. Al direttore di Coop Lombardia è venuta quest’idea di raccoglierli tutti in un libro. Sono già due anni che scrivo, quindi erano già 24. Adesso sono partito con i nuovi e tra due anni vorremmo pubblicare il volume 2.
Cosa ricordi dei tempi con i Timoria?
Ricordo il coraggio che avevamo di fare Rock in italiano (che oggi è una cosa che sembrerebbe banale). Allora nessuno cantava in italiano e ci dicevano che così non avremmo raggiunto nulla. E’ grazie alla testardaggine di gruppi come Litfiba e Timoria che abbiamo aperto una strada, con i primi dischi d’oro. Da lì tutta la discografia ha creduto nel Rock in italiano.
Hai nominato i Litfiba, il cui bassista, Gianni Maroccolo vi produsse i primi due dischi (il secondo in coppia con Francesco Caprini)…
Maroccolo lasciò il gruppo proprio mentre stava producendo il nostro disco. Ci hanno quindi un po’ consegnato il testimone perché loro erano più grandi di noi.
Qual è stato il tuo rapporto con Ivan Graziani? Quanto sei stato influenzato dalla sua musica?
Ivan era uno dei pochissimi idoli che avevo da ragazzo, perché ho iniziato a suonare la chitarra a 5/6 anni. Mia nonna era infatti una chitarrista. Ivan aveva la chitarra elettrica, cantava e suonava benissimo e io volevo diventare lui.
C’è un album di Ivan Graziani o una sua canzone che prediligi?
Dire “Pigro” credo che sia scontato, perché è l’album più di successo che amano tutti. Ci sono però canzoni straordinarie in tutta la sua produzione, da “Agnese” a “Monnalisa”. Citarle tutte è quasi impossibile. Quelle che abbiamo sentito stasera… “Monnalisa” l’ha eseguita Morgan stasera, non me l’aspettavo.
Qual è invece il tuo rapporto con l’Abruzzo?
Lo potrai capire nel libro, così ti renderai conto di quanti amici ho in Abruzzo. Io adoro questa regione perché credo che gli abruzzesi siano molto simili a noi bresciani. E’ gente apparentemente dura, un po’ sulle sue ma invece è molto ospitale e simpatica, ama farti vedere la sua terra, che va dal mare alle grandi alture è difficilissimo conoscerla tutta. Una volta infatti li chiamavano Abruzzi, perché il fiume Pescara li tagliava in due, proprio perché è una terra talmente vasta. Quindi vai da Pescara (dalle ricette di pesce e di mare) agli arrosticini di montagna dove ci sono le caprette che pascolano. Ci sono dei vini meravigliosi, e il mio preferito è il Montepulciano d’Abruzzo.
Progetti futuri di Omar Pedrini?
A gennaio doveva uscire il mio nuovo album. Purtroppo sono in un periodo ospedaliero, sapete tutti dei miei problemi cardiaci. Proprio il mese prossimo sarò ricoverato una settimana per dei controlli. Se va bene esce a gennaio, altrimenti a marzo, comunque nel 2023.
Vai alla gallery del Pigro 2022. Le foto nell’articolo sono state scattate il 30/12/2022 a Teramo da Paolo Di Sante e sono protette da copyright. ©
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