71 anni fa Palena festeggiò il ritorno di Trieste all’Italia
71 anni fa Palena festeggiò il ritorno di Trieste all’Italia: il racconto della giornata.
26 ottobre 1954, una data storica per l’Italia del nostro dopoguerra: Trieste torna all’Italia.
Un giorno indimenticabile che segnò non solo una data politica, ma un ritorno sofferto, un trionfo (relativo) della politica attuata dall’allora Governo Pella, acclamato dal popolo triestino che non aveva mai smesso di sentirsi italiano.
71 anni fa Palena festeggiò il ritorno di Trieste all’Italia: il ricordo
Quella mattina a Palena suonarono a festa le campane di tutte le chiese. Tutti i ragazzi delle scuole uscirono dalle loro aule con centinaia di bandierine italiane e con altrettante scritte W Trieste Italiana. Ciò avvenne mentre cantavano a squarciagola per tutte le strade di Palena la mattina e il pomeriggio la canzone “le ragazze di Trieste….cantan tutte con ardore… o l’Italia o l’Italia del mio cuore se ci vieni a liberar”.
Il pensiero va anche al compianto giornalista triestino Aldo Palmisano (ex Direttore del Giornale Radio del secondo programma RAI) ospitato in paese. La sua presenza era collegata a quella della fidanzata. Il relativo racconto è descritto nel libro “Aia Falchetta” di Gerardo Antonio Vittoria.
Le dimostrazioni dei ragazzi di Palena
L’allora Direttore del Circolo Didattico di Palena, Ins. Giovanni Perticone, su proposta del compianto Maestro Giuseppe Delfini, insieme al Direttore della Scuola di Avviamento Professionale prof. Orlando, concesse il permesso di far uscire tutti gli alunni dalle rispettive scuole.
In testa alla dimostrazione gli alunni (erano grandi perché appartenenti al periodo della guerra che aveva interrotto il loro ciclo scolastico) della Scuola di Avviamento Professionale (molto numerosa, maschile e femminile).
Li seguivano i capoclasse di ogni classe (allora esisteva in ogni classe questa figura eletta dagli scolari) con una fascia tricolore al braccio sinistro che guidavano la dimostrazione e cantavano più forte di tutti, anche perché, spesso, erano i più forti.
Scesero anche tutti gli scolari della Scuola rurale de L’Aia dei Cordoni, con in testa il compianto Maestro Giuseppe Delfini, anima e organizzatore, che avviò la manifestazione pacifica.
Allora c’erano addirittura due turni e la scuola elementare aveva due o tre sezioni per ogni classe, con oltre 400 alunni ospitati nelle aule del Castello Ducale “Sordello da Goito” ricostruito dopo la distruzione degli eventi bellici!
La Scuola di Avviamento Professionale aveva due sezioni per ogni classe, composta ciascuna da circa venti studenti.
Tutti impazziti di gioia
Era una Palena che recava ancora le tracce dei lutti, delle violenze, delle distruzioni operate dalla barbarie tedesca. Il paese aveva però una grande voglia di esistere ancora e con forza aveva anche avviato la sua rinascita urbanistica e morale.
Erano tutti impazziti di gioia: le due dimostrazioni si conclusero nel pomeriggio nella Piazza Municipio. Qui il Maestro Giuseppe Delfini ringraziò e concluse: “Adesso tornate tutti a casa a fare i compiti! Ci rivediamo domani nelle nostre aule. Non scordate, però, che siete e sarete sempre cittadini italiani, e oggi lo avete dimostrato”.
Il proprietario dell’Albergo Maiella (il compianto Dino Como) distribuì caramelle a tutti i ragazzi che avevano partecipato alla manifestazione.
Una nota di storia locale e un ricordo per i giovani di oggi.
W Trieste Italiana!
La foto nell’articolo è di Marco Vittoria © Diritto esclusivo sulla foto dell’autore
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