Bucchianico accoglierà le reliquie di San Camillo De Lellis

Bucchianico accoglierà le reliquie di San Camillo De Lellis

Bucchianico accoglierà le reliquie di San Camillo De Lellis venerdì 25 aprile 2025; rimarranno in paese fino al 30 novembre 2025.

Un evento religioso che sicuramente rimarrà negli annali dell’Abruzzo: il giorno 25 aprile prossimo Bucchianico, Patria di San Camillo De Lellis, accoglierà le sue reliquie.

Un dono che il Superiore Generale Ordine dei Ministri degli Infermi (nome conferito da San Camillo De Lellis al momento della fondazione dei Padri Camilliani) ha voluto fare agli abruzzesi per l’Anno del Giubileo.

Bucchianico accoglierà le reliquie di San Camillo De Lellis- gli organizzatori dell’evento

A organizzare l’avvenimento:

  • Ordine dei Ministri degli Infermi (nome conferito da San Camillo De Lellis al momento della fondazione dei Padri Camilliani);
  • Arcidiocesi di Chieti – Vasto;
  • Santuario di San Camillo De Lellis di Bucchianico;
  • Città di Bucchianico;
  • Pro Loco di Bucchianico.

Grande l’attesa in tutta la popolazione di Bucchianico, Chieti e non solo: la notizia ha destato emozione e partecipazione, ognuno ha detto “io ci andrò”.

Un evento non solo straordinario, ma anche storico

Il ritorno e l’esposizione, seppure temporanea (dal 25 aprile al 30 novembre 2025) nei luoghi di origine delle reliquie di San Camillo De Lellis rappresenta un evento non solo straordinario, ma anche storico, forse poco frequente nella storia di un Santo.

La Chiesa ha nominato San Camillo  De Lellis Patrono dei Malati, degli Infermieri, del Personale Ospedaliero, dell’Abruzzo e della Sanità Militare, cioè il Santo che aiuta nei momenti più difficili della vita, quando si affaccia la malattia e anche sui campi di battaglia.

Possiamo senz’altro definire il precursore della Croce Rossa, come il segno distintivo esistente sull’abito del suo Ordine  Religioso poiché, come narra la storia, nel 1595 i Padri Camilliani aiutarono i feriti sui campi di guerra in Ungheria. Il 27 marzo 1974 Papa Paolo VI nonimò San Camillo “Patrono Particolare della Sanità Militare”.

La vita del Santo

Nato nel 1550 nella domenica di Pentecoste (già questo rappresenta un presagio) da una mamma anziana che aveva vergogna di aver partorito un figlio a quella età, tanto che le amiche la chiamavano Santa Elisabetta,.

Il padre, assente di casa perché soldato di ventura, non lo ha potuto educare, tanto da avere una infanzia selvaggia.

Alla giusta età il padre lo portò con sé arruolandolo nella sua compagnia, ma mori a 70 anni durante una fase di arruolamento.

San Camillo proseguì la sua avventura di soldato cambiando compagnia e, dopo un naufragio, scese a terra a Napoli, dove sperperò tutti i suoi soldi e vagabondò sopravvivendo con elemosine.

Andò a lavorare alla costruzione di un convento e vedere ed ascoltare i frati avvertì i primi fremiti della chiamata religiosa che gli arrivò mentre, in compagnia di un frate verso il Convento di San Giovanni Rotondo, gettò il mantello per terra, chiese perdono a Dio dei suoi peccati e chiese di diventare frate cappuccino.

La sua storia religiosa

Iniziò la sua storia religiosa a favore dei malati, divenne dirigente dell’ospedale S. Giacomo in Roma e portò con lui altri giovani entusiasti della sua opera e del suo prodigarsi verso i malati stessi.

Presta la sua opera di Carità presso l’Ospedale S, Spirito di Roma, il più importante della città, per più di trenta anni e con i suoi amici fonda l’Ordine dei Ministri degli Infermi,

Da allora la sua diventa una missione senza limiti e senza paura nemmeno dei contagi e il suo nuovo Ordine prende sempre più piede e si espande dappertutto.

Muore all’età di 65 anni col sorriso sulle labbra, mentre il sacerdote gli dà l’estrema unzione.

Una vita permeata di Carità verso gli umili e gli ammalati, che esposto sinteticamente, non potrà mai dare la grandezza della Santità di un uomo che ha reso la malattia sacra e da assistere sempre.

Eletto a Patrono degli infermieri e Protettore del Personale Ospedaliero nel 1930 dal Papa Pio XI perché proprio San Camillo De Lellis ha ideato questa nuova figura sanitaria, riformando gli usi, i costumi  e l’organizzazione ospedaliera dell’epoca.

Visse in piena povertà tanto da chiedere in prestito i suoi abiti agli altri confratelli.

A lui si rivolgono chi soffre di ludopatia poiché da giovane, come già detto, spendeva a destra e sinistra sperperando i suoi averi.

Il suo rapporto con l’Abruzzo

Il suo rapporto con l’Abruzzo nasce nel 1606 quando rilevò gli ospedali di Chieti e di Bucchianico, creandovi anche  alloggi per i suoi confratelli.

Da allora la sua fama di santità permeò la zona e l’intero Abruzzo.

Ogni anno, infatti, la sera del 13 luglio dalla Cattedrale di Chieti parte la “Marcia della Carità” verso il Santuario di San Camillo De Lellis in Bucchianico.

Una lunga processione su due file che si snoda per chilometri fra canti e preghiere.

Il Papa Leone XIII ha proclamato il 22 giugno 1886, San Camillo “Patrono di tutti i malati e ospedali del mondo”.

Il programma dell’evento del 25 aprile 2025

Questo è il programma dell’evento per il 25 aprile:

Chieti, ore 16:30: Accoglienza delle reliquie in Piazza Trento e Trieste e processione verso la Cattedrale di San Giustino;

Ore 17:30: Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, presieduta da S.E. Mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti Vasto;

Bucchianico ore 20:00: Arrivo delle reliquie presso il parcheggio del campo sportivo e processione verso il Santuario:

Ore 21:30: Piazza San Camillo De Lellis, Saluti Istituzionali e Liturgia della Parola:

Ore 22:30: Traslazione delle reliquie nella Cripta del Santuario per la venerazione dei fedeli.

Info: 0871381121  

email: info@santuariosancamillo.it

 

Foto tratta dalla pagina facebook della Grande Orchestra di Fiati Città di Termoli – “Giuseppe Ragni”

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