Casoli: monumento agli internati dell’ultima Guerra
Casoli: monumento agli internati dell’ultima Guerra Mondiale.
Un grande, enorme lavoro di ricerca storica effettuata dalla studioso Giuseppe Lorentini ha portato alla luce ed all’attenzione di tutti il campo di concentramento per internati allestito in Casoli dal regime fascista nel 1940.
Un lungo e dettagliato percorso storico in cui si evidenzia in ogni minimo particolare l’elenco degli internati con dettagliate schede personali.
Una pagina dolorosa, ma fatta anche di tanta solidarietà offerta dai cittadini di Casoli agli internati stessi, con grande rischio di finire in carcere.
Casoli: monumento agli internati dell’ultima Guerra Mondiale – il quadro storico
Il quadro storico dell’epoca vede la cittadina occupata dalle truppe inglesi, avamposto contro la “linea Gustav” tedesca.
In Casoli trovavano rifugio gli internati e “gli sfollati” dei paesi limitrofi.
Casoli, cittadina protagonista della resistenza e della nascita della Brigata Maiella.
La città ha partecipato ai tanti avvenimenti che fanno parte della storia della popolazione locale e dei paesi dell’intera alta vallata dell’Aventino.
Interi paesi costretti a “sfollare”.
Popolazioni inermi che abbandonarono le proprie case; nel dopoguerra molte non le ritrovarono.
Gente inerme costretta a fuggire con poche cose incontrarono ospitalità in ogni più recondito angolo delle abitazioni degli abitanti di Casoli.
Essi offrirono loro non solo ospitalità, ma anche assistenza sanitaria (ospedale di Casoli) lavoro e possibilità di sopravvivenza.
La “linea Gustav”
Tutti avevano attraversato nottetempo la “linea Gustav”. Più precisamente la zona che da Casoli va verso Lama dei Peligni e Palena,.
La zona diventata terra di nessuno, dove esisteva la guerriglia fra pattuglie tedesche, patrioti della Brigata Maiella e truppe inglesi che occupavano Casoli.
Una pagina dolorosa della vita locale, sì, ma orgoglio e testimonianza di resistenza alla barbarie delle truppe tedesche.
Una degna reazione a chi distrusse paesi (Lettopalena al 100% e tanti altri in percentuali di poco inferiori) attuando la politica della “Terra Rasa” ordinata dal Generale Kesserling.
Casoli fu protagonista e punto di riferimento di reazione e solidarietà per quanti vi si recarono: anche un piccolo tozzo di pane fu diviso.
I ricordi narrati ai nostri genitori dalle loro madri e dai loro padri
Questi sono i ricordi narrati dai nostri nonni accanto al caminetto d’inverno o la sera, quando non ancora esisteva la televisione.
Ed oggi Casoli assurge anche a testimonianza di lotta alla “Shoa” un degno corollario alla sua storia civile, narrato dalla meravigliosa penna di Giuseppe Lorentini che, con passione e dedizione consegna alle future generazioni un patrimonio di cultura indescrivibile.
Per testimoniare quanto accadde nel campo di concentramento per internati di Casoli, ad aprile si inaugurerà un monumento la cui validità storica, secondo Abruzzo Oggi, va estesa anche alla solidarietà dei Casolani verso gli internati ed anche verso “gli sfollati”.

Le dichiarazioni del Sindaco di Casoli, Massimo Tiberini
Il Sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, ha dichiarato:
“È necessario che si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali, in quanto ebrei, furono deportati ad Auschwitz, ed è impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni e per tutti noi. Grazie alla ricerca di Lorentini, ideatore, creatore e responsabile del centro di documentazione on line open access www.campocasoli.org, oggi si ha la possibilità di consultare oltre 4500 documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune, che rappresenta un esempio di eccellenza di archivio digitale sia come strumento di consultazione a fini della ricerca storica, sia come vettore della conservazione e della trasmissione della memoria. Sull’onda del notevole interesse che l’iniziativa ha suscitato e con il pieno sostegno dell’Amministrazione Comunale è stata allestita la Piazza della Memoria”.
La targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili “ebrei stranieri” (108), e degli internati politici “ex jugoslavi” (110)
“Infatti, il 27 gennaio 2018 il Comune di Casoli ha apposto una targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili “ebrei stranieri” (108), e degli internati politici “ex jugoslavi” (110), che tra gli anni 1940 e 1943 transitarono nel campo fascista di Casoli. Inoltre, è stata posizionata un’imponente iconografia che mostra i volti e alcuni documenti personali degli internati. Grazie ad un importante finanziamento regionale, il Comune di Casoli potrà portare a termine i lavori di consolidamento del centro storico e del muraglione della Piazza della Memoria nella sua nuova veste monumentale di memoriale europeo”.


Le dichiarazioni dei progettisti, ing. Cristinziano Scutti e arch. Giuseppe Fortunato, ideatori dell’opera architettonica
“Dopo aver consultato la documentazione, dimostratasi vera fonte di ispirazione, e dovendo intervenire in quell’area ci è sembrato naturale rappresentare il passaggio in quei luoghi delle persone che hanno lasciato incisioni della loro memoria. Sulla piazza ci è parso opportuno quindi “rappresentare” la materia incisa, quale testimonianza degli importanti avvenimenti accaduti nel luogo: sopra allo zoccolo verticale del muro, nella parte inclinata a scarpa del muro, sarà realizzata una superficie incisa 218 volte. In particolare l’estesa superficie inclinata sarà suddivisa in due ordini sovrastanti: nell’ordine più in basso una superficie costituita da mattoni di laterizio posati con una rotazione rispetto al muro retrostante, individuano 108 incisioni verticali, mentre nell’ordine disposto più in alto una superficie di mattoni disposti con diversa rotazione e passo rispetto all’ordine sottostante, individuano 110 incisioni verticali. Questo il significato della disposizione dei mattoni e della loro illuminazione”.
Un’idea originale
Un’idea originale che ha anche ricevuto lodevoli apprezzamenti dalla Soprintendenza e dai tecnici comunali. In tale occasione ci sarà anche la posa di sette pietre di inciampo (stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig,.
Un’iniziativa congiunta degli istituti scolastici superiori “Algeri Marino” di Casoli e liceo classico “V. Emanuele II” di Lanciano, diretta dal prof. Luciano Biondi, promossa e sostenuta dall’amministrazione comunale.
Nello specifico l’iniziativa intende ricordare sette persone internate a Casoli, cinque morte ad Auschwitz, una alla Risiera di San Sabba e una sola sopravvissuta a Bergen-Belsen.
La messa in opera delle pietre d’inciampo permetterà a Casoli di entrare così a far parte del più grande monumento diffuso, mosaico di memorie europee.
Ringraziamo Giuseppe Lorentini per le foto nell’articolo “Casoli: monumento agli internati dell’ultima Guerra”. Un grazie sincero a lui e al Sindaco di Casoli, Massimo Tiberini per la cortese collaborazione e disponibilità.
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