Intitolata una sala del Castello Ducale di Palena a Giuseppe Delfini
Intitolata una sala del Castello Ducale di Palena a Giuseppe Delfini venerdì 22 agosto 2025.
La meravigliosa cornice del Castello Ducale di Palena, nella sala che mostra le opere, manoscritti, dattiloscritti originali ecc. del grande soggettista, sceneggiatore, scrittore, economista Ettore Maria Margadonna, nato a Palena e di antica famiglia palenese, ha ospitato venerdì 22 agosto 2025 l’intitolazione dello stesso vano al concittadino Insegnante Giuseppe Delfini.
Intitolata una sala del Castello Ducale di Palena a Giuseppe Delfini venerdì 22 agosto 2025 alla presenza dei suoi figli, delle autorità locali e della presidente dell’Associazione Culturale Palenese
La Presidente dell’Associazione Culturale Palenese, Arch. Marianna Como, ha illustrato lo scopo della manifestazione e ricordato il grande contributo che ha dato il compianto Ins. Giuseppe Delfini allo sviluppo culturale del Comune di Palena.
Ha rimarcato anche come lo stesso maestro ha fondato la stessa Associazione Culturale, divenendone fino all’’ultimo suo dinamico presidente promotore di ogni tipo di manifestazione.
Ha indicato anche le linee che essa intende perseguire in un clima di grande collaborazione con tutti.
L’intervento del Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio e di Gerardo Vittoria
Il Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio, ha ricordato poi la bontà. la gentilezza d’animo e il sorriso che il “maestro Peppino” aveva per tutti sia nella scuola che nella vita sociale e di amministratore pubblico. Ha anche evidenziato il ruolo di insegnante e di Sindaco di Palena, con l’amore per il paese.
Claudio D’Emilio ha elogiato l’Associazione Culturale Palenese per l’opera che ha svolto e svolge a favore della cultura locale evidente con le due sale realizzate nello stesso castello. Ha inoltre ringraziato tutti i presenti e i figli del compianto Ins. Giuseppe Delfini presenti alla cerimonia.
Subito dopo ha parlato Gerardo Vittoria che ha ripercorso la vita del “Maestro Peppino”, in ogni suo aspetto e in tanti suoi episodi.
La vita di Giuseppe Delfini
Da giovane studente partecipò alla resistenza locale.
Sfidò le truppe tedesche che occupavano pesantemente Palena nell’ultimo conflitto mondiale per accompagnare un ufficiale inglese fuggito dal campo di prigionia di Sulmona dopo l’8 settembre 1943 (tenuto nascosto da una famiglia locale) per raggiungere l’Aia dei Cordoni.
I giovani delle famiglie D’Emilio, Parente, Muscente e Di Falco lo presero in consegna (insieme a altri) e li accompagnò verso il Guado di Coccia evitando i campi minati e la possibilità di mitragliamento da parte delle truppe tedesche.
Il dopoguerra
Subito dopo la guerra, prese il diploma di Segretario Comunale e diresse l’Ufficio Annonario di Palena, consegnando viveri del piano Marshall anche di notte ai più bisognosi.
Ricominciò quindi a insegnare nella scuola rurale Aia dei Cordoni dove non esistevano lavagne e il gesso era quello che proveniva dalla cava dei Margadonna, in una classe unica, numerosa e mista.
Fu anche molto amico della predetta famiglia.
Tornò ad insegnare nella sede centrale della scuola proprio nel castello Ducale. Il provveditorato agli Studi di Chieti, riconoscendo la sua competenza amministrativa, lo nominò segretario della Direzione del Circolo Didattico di Palena.
Accontentò tutto il personale per le proprie esigenze e distribuendo equamente le supplenze fra le diverse insegnanti presenti in paese fu definito da tutti “l’anima del Circolo Didattico di Palena”.
La politica
Partecipò attivamente alla vita politica locale, venendo eletto consigliere il 30 giugno 1951. Svolse la sua attività nel sociale collaborando con gli assistenti sociali dell’UNRRA CASAS nella lotta all’analfabestismo (scuole serali gratuite).
Organizzò finanche corsi di mungitura delle mucche e di ricamo, taglio e cucito a cui parteciparono oltre trenta ragazze palenesi.
Il 17 giugno 1956 fu rieletto Consigliere Comunale e il 13 febbraio 1957 propose al consiglio comunale di respingere le dimissioni dell’allora grande Sindaco Vincenzo d’Onofrio.
L’elezione a Sindaco
Fu eletto sindaco il 14 dicembre 1960 con una esigua maggioranza (11 consiglieri democristiani e 9 comunisti in base alla legge elettorale allora esistente).
Allora in Palena la contrapposizione fra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista locale era molto forte, per cui l’amministrazione durò fino al 27 aprile 1961 data in cui il “Maestro Peppino” rassegnò le sue dimissioni.
Il 22 luglio 1962 assunse la carica di Sindaco (dopo le elezioni del 10 giugno 1962).
Rassegnò le proprie dimissioni per protesta contro le Autorità che non manifestavano interesse per un vasto movimento franoso in contrada Lami. Una enorme massa terrosa spaccò infatti in due il paese e causò la perdita di un palazzo scolastico in corso di costruzione, e tre palazzine.
Durante il suo periodo di Sindaco, l’Ins. Giuseppe Delfini dedicò particolare interesse al sociale, con attenzione verso gli umili e i poveri, amico di tanti giovani trattava tutti con il suo sorriso.
Mise un cartello sulla porta della sua abitazione “Il Sindaco non riceve in casa è sempre presente nel Municipio”. Ciò significava che non bisognava mai bussare coi piedi…
Realizzò e progettò numerose opere pubbliche, pavimentazioni, fognature, acquedotto comunale, edificio della scuola media, manutenzioni straordinarie nei rifugi dei pascoli, abbeveratoi, strada interpoderale colle veduta Cerro di monte, nel tentativo di arginare l’emigrazione esistente.
Riuscì a realizzare, fra mille difficoltà, la linea elettrica a 10kv. da centro storico di Palena alla lontana stazione ferroviaria del paese.
Opera di cui andava orgoglioso costruita dal compianto Vincenzo Scarci (nonno dell’Arch. Enzo Scarci, ex Funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Chieti).
Il suo impegno nella scuola e la fondazione dell’Associazione Culturale Palenese
Abbandonò la vita politica attiva, dedicandosi esclusivamente alla scuole e al contatto con i giovani del paese.
La sua passione e il suo grande ed immenso amore per Palena e per la Madonna dell’Altare (per cui aveva una grande devozione trasmessagli dal suo zio prete) lo portò a fondare l’Associazione Culturale Palenese il 13 marzo 2001 di cui scrisse di suo pugno lo statuto.
Nominato Presidente promosse tante ed innumerevoli manifestazioni, specie dopo l’ingresso nella stessa Associazione di Riccardo Como.
L’arredo della sala che è stata intitolata al “Maestro Peppino”, fu sistemata durante l’amministrazione di Fernando Della Grotta col lavoro manuale di Riccardo Como, Amedeo Parente, Vincenzo Santilli, Antonella Pierorazio e figli, Pinuccio Di Fiore, Tonino Di Fiore sotto la direzione del compianto Pasqualino Di Mascio.
Hanno catalogato e esposto tutta la documentazione Vincenzo Santilli, Riccardo Como e Amedeo Parente.
Subito dopo ha parlato il figlio del “Maestro Peppino”, Sandro, che ha raccontato dell’amore verso la famiglia, i figli e la sua cara Palena.
Queste infine le dichiarazioni rilasciate.
Le dichiarazioni di Claudio D’Emilio, Sindaco del Comune di Palena
Claudio D’Emilio, Sindaco del Comune di Palena:
Contentissimo di aver inaugurato oggi la sala Margadonna intestata al compianto insegnante Giuseppe Delfini per noi tutti “Maestro Peppino”, una persona unica nella vita che ha tenuto sempre fede al suo paese e lo ha amato cosi tanto da fondare l’Associazione Culturale Palenese che è conosciuta in tutto il mondo ed ha fatto opere eccezionali, quali la pinacoteca, la sala Margadonna, l e ceramiche e, soprattutto il Premio Cinematografico Palena. Una persona come il maestro Peppino è stata un maestro di vita indimenticabile per il nostro paese è stato sempre nei nostri cuori in tutti i sensi sia da un punto di vista affettivo che per la sua famiglia. Noi siamo stracontenti per quello che è avvenuto oggi ed è giusto e meritato riscontro per tutto ciò che ha fatto nella vita per il suo amato paese Palena.
Forse è ancora troppo poco.
Le dichiarazioni di Marianna Como, Presidente dell’Associazione Culturale Palenese
Marianna Como, Presidente dell’Associazione Culturale Palenese:
E’ stata una bassissima giornata insieme poco più come una famiglia. L’Associazione ha manifestato la sua natura di vere condivisioni dei suoi tesori. Un tesoro come il maestro Giuseppe Delfini la cui vita ci è stata raccontata da Gerardo Vittoria.
La foto nell’articolo “Intitolata una sala del Castello Ducale di Palena a Giuseppe Delfini” è di Marco Vittoria © Diritto esclusivo sulla foto dell’autore
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