Mostra – incontro Voci della Majella – Echi di una storia dimenticata
Mostra – incontro – “Voci della Majella – Echi di una storia dimenticata” a Rapino dal 13 aprile all’11 maggio 2025.
Il gruppo Le Majellane ha infatti organizzato e curato a Rapino, con il Patrocinio del Comune di Rapino il Museo delle Ceramiche e del Parco Nazionale della Majella, la mostra – incontro – “Voci della Majella – Echi di una storia dimenticata” che si terrà al Museo delle Ceramiche.
Resterà aperta dal 13 aprile (inaugurazione alle 16.30) fino all’11 maggio.
Mostra – incontro – “Voci della Majella – Echi di una storia dimenticata” presso il Museo delle Ceramiche a Rapino dal 13 aprile all’11 maggio 2025
Un evento culturale dai grandi significati per la storia locale che abbraccerà il territorio con la sua storia, i miti e le leggende in un meraviglioso viaggio.
Un patrimonio che appartiene a quanti vivono e vogliono continuare a vivere nelle zone natìe in un ambiente ancora incontaminato, ricco non solo di bellezze naturali, ma anche fonte di curiosità per chi vorrà accostarsi alla storia di Rapino.
In questi posti l’uomo vive a sua dimensione e riesce davvero ad amare la Majella, i suoi silenzi, le sue valli, le sue grotte, i boschi e la natura meravigliosa.
Rapino apre il suo cuore con i siti preistorici, i miti, le leggende, le tradizioni e le feste che ancora oggi esistono e questa mostra guida il visitatore a riscoprire una storia antica e suggestiva.
I temi della mostra
Questi i temi della mostra:
La Grotta del Colle “central place religioso” dal paleolitico a oggi;
– La Tabula Rapinensis e la Dea di Rapino, testimonianze antiche di un’altra storia;
– Le leggende di Maja e le Majellane e della Fata Maruca. Il toponimo Maruca e il sito Touta Marouca;
– Il Miracolo della Madonna Arborea e la Festa delle Verginelle.
Un “filo rosso” tiene insieme questi temi:
Rapino è su un territorio (la Majella in particolare) che è fortemente segnato dalla storia che archeologia e antropologia hanno definito “Cultura della Grande Madre”.
Quella della “Grande Madre” è stata una civiltà imperniata sui valori del femminile, di cura dell’altro e della terra, ma anche e soprattutto su un senso sacro della vita e sul concetto di rigenerazione, e quindi di nascita, vita e morte. Una civiltà durata migliaia e migliaia di anni che potrebbe ispirare valori ecologici e sociali di pace e rispetto, oggi fortemente in crisi.
Nella mostra troveranno la loro collocazione anche le Tavole di Anna Lisa Cantelmi sulle erbe della Grotta e le erbe nella storia femminile della nostra montagna, foto di Cristoforo Sante Di Giovanni, riproduzioni della Dea di Rapino, della Tabula Rapinensis e del galletto fittile della Grotta realizzate da Cesare Grosso.
Questo infine il programma previsto:
Il pomeriggio del 13 aprile si concluderà con un incontro danzante con Anna Anconitano, ricercatrice ed esperta di danze della tradizione abruzzese e del sud.
Il 3 maggio alle 21.00 sarà proiettato il film “Segni fuori dal tempo” sulla vita e il lavoro dell’archeologa Marja Gimbutas. Il 4 maggio alle 21.00 il film “Il segreto” di Dino Viani e il 10 maggio alle 21.00 verrà presentato il “Racconto di una tradizione tra oblio e memoria”.
Orario di apertura e contatti
Orario di apertura della mostra:
lunedì – venerdì dalle 16.00 alle 19.00; domenica 10.00 alle 13.00 – dalle 16.00 alle 19.00
Questi infine i contatti:
Giusi Di Crescenzo: giusidicrescenzo411@gmail.com 340.8724975
Ernestina Cinosi: ernestina.cinosi@gmail.com 327.9169434
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