Il report Uncem sull’Abruzzo montano
Il report Uncem sull’Abruzzo montano: il contesto demografico, l’economia montana e il patrimonio turistico.
L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) ha portato la voce degli abitanti nei territori montani abruzzesi, le loro esigenze ed i loro problemi di vita quotidiana e li ha messi al centro della discussione sul futuro dell’offerta formativa regionale.
Un volume, edito da Rubbettino e curato da Luca Lo Bianco e dal presidente Uncem Marco Bussone, con contributi di figure autorevoli come Aldo Bonomi, Giampiero Lupatelli e Nando Pagnoncelli, è stato presentato a Sante Marie alla presenza di Lorenzo Berardinetti, presidente Uncem Abruzzo e sindaco di Sante Marie, Luigi Fasciani, vicepresidente nazionale Uncem, Luca Lo Bianco, progettista del Progetto Italiae e curatore del Rapporto, Antonio Nicoletti, Legambiente, Dirigente Montagna e Foreste, e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.
Il report Uncem sull’Abruzzo montano: Lorenzo Berardinetti ha partecipato al Tavolo Tecnico Inter-Istituzionale invitato dall’assessore Regionale all’istruzione Roberto Santangelo
Lorenzo Berardinetti, Presidente Uncem ha partecipato al Tavolo Tecnico Inter-Istituzionale a L’Aquila su invito dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Santangelo.
La sua voce autorevole ha denunciato la situazione esistente nelle comunità scolastiche montane, nel quadro della programmazione 2026-2027.
L’Uncem ha espresso in maniera chiara ed inequivocabile l’obiettivo primario di garantire la qualità dell’istruzione nelle zone montane e non solo nei grandi centri urbani.
Una battaglia che mira ad evitare che queste aree restino marginalizzate, assicurando quindi ad ogni studente dell’Abruzzo pari opportunità scolastiche e formative, indifferentemente dalla propria residenza.
Il tavolo tecnico ha dato anche attenzione ai problemi dello spopolamento delle aree interne ed alle difficoltà logistiche in esse esistenti nel settore scolastico.
“La chiusura di una scuola nei territori interni non può e non deve avvenire”
La chiusura di una scuola nei territori interni non può e non deve avvenire.
Nessuna giustificazione né logistica né economica: diventa un atto che sottrae un presidio sociale e culturale, di educazione civica e causa un processo immediato di abbandono.
La scuola, la sanità, il benessere, favorire insediamenti economici. valorizzare le risorse esistenti sul territorio (spesso immense ed inesplorate) devono rappresentare gli obiettivi fondamentali dei veri amministratori pubblici.
Del resto la legge istitutiva delle Comunità Montane (oggi abolite) chiamava le popolazioni esistenti come presidio del territorio.
Un paese senza la scuola significa un albero spoglio, privo di vita.
Nuove politiche che devono prevedere deroghe precise e norme specifiche per i piccoli centri, garantendo il servizio scolastico con una didattica adattata alle esigenze locali.
Del resto negli anni cinquanta lo Stato costruì numerose scuole rurali, per piccoli borghi e case sparse, poi dismesse e messe in vendita: esse però hanno accolto diverse generazioni di alunni (spesso in multiclasse) ed hanno assolto alla loro funzione di formare i futuri cittadini italiani.
Le aree interne, montane e/o periferiche rappresentano inoltre un patrimonio di storia e di cultura da preservare e mantenere: la scuola ne è l’anima.
Le dichiarazioni del Presidente Uncem Abruzzo Lorenzo Berardinetti
Il Presidente Uncem Abruzzo Lorenzo Berardinetti ha infine sostenuto:
“È fondamentale che la fase di ascolto dei territori sia centrale in questo processo. Le scuole di montagna hanno esigenze specifiche che non possono essere ignorate. Abbiamo evidenziato la necessità di tutelare il diritto allo studio di ragazzi e famiglie, garantendo la continuità dei servizi e un’offerta formativa adeguata. La scuola in montagna non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un presidio sociale e culturale vitale per le nostre comunità. Per questo, l’attenzione alle loro istanze è cruciale per combattere lo spopolamento e garantire un futuro a queste aree”.
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