Avezzano: gli studenti onorano San Tommaso D’Aquino
Avezzano: gli studenti onorano San Tommaso D’Aquino.
27 gennaio festa di San Tommaso d’Aquino, Patrono degli Studenti, dei teologi, degli accademici e dei librai: quindi di una larga parte del mondo della cultura.
Avezzano: gli studenti onorano San Tommaso D’Aquino – tutti i dettagli
Infatti, il Vescovo di Avezzano S. Ecc. Mons. Giovanni Massaro ha “chiamato a raccolta” i giovani studenti delle scuole superiori di Avezzano.
Ogni anno, come consuetudine, gli studenti si riuniscono proprio per onorare il loro patrono e per chiedere grazie ed intercessioni all’illustre San Tommaso d’Aquino.
La Gioventù Italiana di Azione Cattolica locale ha organizzato l’incontro, con la collaborazione dell’Ufficio Scuola Diocesano e la “Pastorale Giovanile”.
L’ora, si può definire un po’ “canonica”; l’incontro si svolgerà alle ore 7, nella Parrocchia della Madonna del Passo di Avezzano, dove il Vescovo Mons. Giovanni Massaro celebrerà la Santa Messa ed affiderà tutti gli studenti, presenti ed assenti, alle mani di San Tommaso d’Aquino.
Subito dopo…tutti a scuola.
Il Vescovo di Avezzano ha una particolare predilezione ed affezione per la gioventù della Diocesi e lo ha sempre dimostrato fin dai primi giorni del suo recente arrivo in Avezzano (ha iniziato il suo ministero episcopale il 3 ottobre 2021 nella Diocesi dei Marsi, dopo aver ricevuto l’ordinazione episcopale il 21 settembre 2021 in Andria sua città natale).
I giovani di oggi hanno tanti problemi e, prima di tutto, il loro inserimento nel mondo del lavoro dopo aver completato il ciclo degli studi.
Chi era San Tommaso d’Aquino
Gli studenti confidano in San Tommaso d’Aquino, uno dei 36 dottori della Chiesa.
Un santo che dedicò la sua vita allo studio ed alla preghiera e il cui culto risulta ampiamente diffuso nella ciociaria e in Abruzzo.
Nato nel Castello di Roccasecca, dalla nobile famiglia dei Conti d’Aquino (ambedue i paesi fanno parte della Provincia di Frosinone e costituiscono il cuore della regione ciociara).
Come noto, nel periodo medioevale (anche per evitare il frazionamento delle proprietà) i genitori destinavano i figli alla carriera ecclesiastica.
Infatti il padre inviò Tommaso, all’età di cinque anni, nei “pueri oblati” perché destinato a studiare e diventare monaco e, perché no, anche abate dell’Abbazia di Montecassino.
Un ragazzo studioso, ma taciturno
Un ragazzo studioso, ma taciturno, tanto che i suoi compagni lo chiamavano “il bove” perché parlava poco ed era scarsamente comunicativo.
Il suo mentore Sant’Alberto Magno predisse il futuro di San Tommaso “Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico che questo bue muggirà così forte che il suo muggito risuonerà in tutto il mondo”.
Infatti la sua previsione si realizzò in pieno.
Tommaso, con la disapprovazione della famiglia, divenne frate domenicano predicatore,
Dopo aver studiato a Colonia e Parigi tornò in Italia dove intensificò i suoi studi e fece tante pubblicazioni.
Ancor oggi la sua “Summa teologica” costituisce le basi dello studio del cristianesimo: un grande teologo quindi.
Compose il famoso inno del Corpus Domini dal titolo “pange lingua”.
Ecco perché la Chiesa lo onora e lo ha chiamato a proteggere gli studenti.
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