Pettorano valorizza i mugnoli
Pettorano valorizza i mugnoli.
I mugnoli, qualcuno direbbe cosa sono? La risposta risulta molto semplice: una specie di cavolfiore selvatico che cresce, per quanto riguarda l’Abruzzo, sul territorio di Pettorano.
Sono commestibili? Ebbene sì, e hanno anche un buon sapore, degno dei più antichi piatti della tradizione della antica cucina locale di Pettorano.
I pastori transumanti ne facevano molto uso e costituivano il contorno ai pasti di carne. Oggi Pettorano ne riscopre i suoi valori, sia sotto il profilo nutritivo, che come caratteristica di attrazione della cucina turistica.
Pettorano valorizza i mugnoli – i dettagli
Domenica prossima 31 ottobre farà la sua comparsa ufficiale il Gruppo marketing agroalimentare ed enograstronomia del Gal Abruzzo Italico Alto Sangro dei “mugnoli di Pettorano” .
La presentazione a Pettorano si colloca nell’ambito delle celebrazioni per il venticinquennale della Riserva naturale del Monte Genzana Alto Gizio.
Una iniziativa originale che ben si colloca nelle manifestazioni culinarie della cittadina di Pettorano anche perché i mugnoli sono ortaggi collegati alla flora della predetta riserva naturale in cui si ha la possibilità di trovare tante sorprese.
I componenti e soci del Gruppo marketing del Gal Abruzzo Italico Alto Sangro
Componenti e soci del Gruppo marketing del Gal Abruzzo Italico Alto Sangro: Comune di Pettorano sul Gizio, Proloco Pettorano sul Gizio, Slowfood, Parco nazionale della Maiella, cooperative Valleluna, Ardea, Pectoranum, aziende agricole Fasoli e D’Angelo, ristorante Il Torchio, alimentari Cicone.
I mugnoli crescono spontaneamente in queste zone grazie alla natura del terreno ed al microclima locale e costituiscono un genere di “verdura” veramente dal sapore unico.
I pettoranesi ne hanno fatto anche un proprio patrimonio culturale, coltivandolo nei propri orti del centro storico e lungo il Tratturo Magno.
La provenienza e l’inserimento di questa specie
Alcuni fanno risalire la provenienza e l’inserimento di questa specie al fenomeno della transumanza, poiché la specie risulta presente nella Regione Puglia dove li chiamano mùgnuli e fanno parte dei prodotti agroalimentari della tradizione italiana.
In Pettorano il progetto Gal prevede la sua valorizzazione, grazie all’azione di enti pubblici e privati che ne favoriscono la coltivazione, la raccolta e trasformazione con successivo inserimento nel mercato agroalimentare.
Il Parco Nazionale della Maiella ha eseguito anche uno studio genomico sui mugnoli che molti ristoranti hanno compreso nel proprio menù grazie all’ottima qualità del prodotto che resiste anche alle gelate invernali.
I mugnoli hanno proprietà antiossidanti e antitumorale dell’apparato digerente. Inoltre contengono fibre, sali minerali e vitamina C e aumentano l’efficienza del sistema immunitario.
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