Scoperta una nuova specie nella flora della Maiella
Scoperta una nuova specie nella flora della Maiella.
L’attenta e meticolosa opera scientifica condotta dal Parco Nazionale della Maiella attraverso l’osservazione della flora e della fauna registra ogni giorno una novità.
Scoperta una nuova specie nella flora della Maiella: è la Poa magellensis
E’ stata scoperta una nuova specie nella flora della Maiella che è stata denominata “Poa magellensis”.
Per gli appassionati escursionisti dell’alta quota e delle cime della Maiella spesso la pianta passava inosservata, nonostante il suo colore.
L’appassionato della montagna, però, non estirpa né danneggia i fiori, li osserva, li ammira, si compiace e prosegue nel suo cammino.
Il Parco nazionale della Maiella
Il Parco nazionale della Maiella è stato istituito con D.P.R. 5 giugno 1995 e da allora ha sempre svolto, tra le tante iniziative, la ricerca e la catalogazione della flora esistente nel suo territorio, con una apposita equipe presieduta dal Botanico Luciano Di Martino.
Si rinnovano gli antichi fasti dell’illustre botanico Tenore che si interessò moltissimo nel 1800 sul territorio della Maiella.
Il Museo Naturalistico di Lama dei Peligni e la preservazione dell’ambiente e dell’ecosistema
La prova evidente è costituita anche dalla cura nella gestione che l’Ente Parco dedica al Museo Naturalistico di Lama dei Peligni, dove il visitatore può ammirare le numerose erbe e fiori della Maiella.
Una lodevole e grande nota di merito vanno sopratutto per la preservazione dell’ambiente e dell’ecosistema, fra gli scopi principali dell’Ente Parco della Maiella
La Poa magellensis
Descritta una specie nuova per la scienza: Poa magellensis.
Si tratta di una piccola pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Poaceae che vive sulle creste più elevate del Parco Nazionale della Majella.
È una pianta endemica della Majella e cioè in tutto il mondo vive solo su questa montagna ed è per questo che le hanno dato questo nome.
La pianta più vicina è Poa ligulata, che vive in Spagna e Marocco e che come la nuova specie si caratterizza per aver alla base delle foglie strutture argentee (ligule) particolarmente sviluppate.
Le ligule la rendono riconoscibile e bella agli occhi meno distratti, perché colorano di riflessi argentei i cuscinetti di foglie tra le rocce.
Un lavoro di squadra
Un lavoro di squadra condotto dai ricercatori dell’Università di Camerino, Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, che l’hanno individuata e descritta, e successivamente pubblicata, in collaborazione con il botanico del Parco Luciano Di Martino, in un articolo scientifico sulla rivista internazionale Phytokeys (https://phytokeys.pensoft.net/article/49971/).
Questa graminacea endemica della Majella è probabilmente un elemento essenziale nella dieta del camoscio in tarda primavera e agli inizi dell’estate.
Poa magellensis e Rupicapra pyrenaica ornata due realtà biologiche che hanno ritrovato il loro equilibrio sulla Majella.
Fonte foto principale: pagina facebook Parco Nazionale della Majella
Foto di Fabio Conti
Torna alla Home Page