Pleady: intervista a Giangiordano, la musica a 360°
Pleady: nell’intervista Giangiordano ripercorre la storia, dal gruppo al doppio CD
Di seguito vi proponiamo la nostra intervista a Carmine Antonio Giangiordano dopo avere ascoltato il lavoro “Note a 36° x 10” firmato Pleady. Parte da Roccascalegna ma è rivolto a tutto l’Abruzzo il repertorio musicale, composto di varie sfaccettature.
L’elegante cofanetto contiene ben due CD : “Aquiloni Blu” e “Pe’ la Majelle embé“. I tue titoli distinguono le due produzioni: il primo supporto prevede una raccolta di brani cantati in italiano e il secondo quelli cantati in dialetto abruzzese. Le canzoni sono state pensate per allietare un ampio pubblico poiché le realizzazioni rispecchiano diversi generi musicali.
Le parole di Carmine Antonio Giangiordano
Quando e come è nata la passione per la musica?
Il piacere della musica credo che nasca con la nostra nascita, i bimbi si agitano quando sentono dei suoni. Poi c’è chi la musica la coltiva e la fa diventare passione, chi un lavoro. Per me è entrambe le cose. Un periodo è stata lavoro, poi per un lungo periodo ho lasciato e adesso è hobby.
Chi erano i tuoi idoli da ragazzo?
Un po’ tutti: cantanti e cantautori di musica italiana. Do molta importanza al testo. Non ho particolari preferenze, ascolto tutto: pop, rock, liscio e folk. Oggi maggiormente si usano tanto ritmi e sonorità computerizzati, a discapito dei suoni naturali e armonici. Molti artisti emergenti sono rapper, mi piace ascoltare pure loro. Anche il rap mi coinvolge.
A questo punto dell’intervista vorrei mi togliessi una curiosità, cosa rappresenta il nome “Pleady”?
Pleady è il nome del gruppo musicale che ho creato molto ma molto tempo fa.
Il riferimento è il gruppo di stelle “Pleiadi”. Ho tolto una “i” e inserito “ y” finale.
Il gruppo era nato per accompagnare un cantante di musica popolare, molto conosciuto per via di una trasmissione radiofonica a quei tempi, la più ascoltata in Abruzzo.
Qual è il tuo rapporto con l’Abruzzo?
E’ il mio Paese, la mia Regione. Abbiamo tutto: cibo buono e aria fina, mare, monti e artisti di vario genere. Ho diverse mie canzoni in abruzzese, che parlano dell’Abruzzo.
Parliamo dei due CD molto diversi sia per tematiche, sia per generi musicali.
Ho cominciato a comporre canzoni, a unire musica e parole durante il periodo militare. Avevo molto tempo a disposizione. Le canzoni che uscivano erano tutte diverse tra loro. Di solito partivo con un ritornello, uno scioglilingua, un tormentone e poi sviluppavo il testo. Facevo un programma radiofonico, ricevevo lettere e cartoline con frasi tipo quelle che si scrivono oggi con il cellulare. Anche da queste prendevo ispirazioni. Ho ripreso tutto ciò nel periodo nero del Covid. Ho ricominciato a comporre utilizzando lo stesso sistema. Alcuni testi li ho presi da Facebook, sempre chiedendo l’autorizzazione all’autore. E’ chiaro che ho preso testi che mi ispiravano e li ho adattati musicalmente. Per questo motivo hanno tutti un particolare, evidenziato magistralmente dal musicista arrangiatore.
Parlaci di Antonio Di Donato che ha orchestrato arrangiato e eseguito tutte i brani.
Aggiungo: anche registrato. Era il periodo che non si poteva uscire. Eravamo liberi carcerati. Il Maestro musicale Antonio Di Donato è un polistrumentista, un fantasista musicale con sala di registrazione. Siamo dello stesso Paese. Gli mandavo le canzoni via mail strimpellate con la chitarra e lui in base alla melodia e al testo le ha musicate.
Una canzone “Aquiloni blu” dà il titolo a un CD e anche al tuo libro. Puoi dirci qualcosa in più a riguardo?
Aquiloni blu è una delle prime canzoni che ho composto. “Noi fantasmi siamo noi, bugiardi un po’ eroi”. Dico che giriamo il mondo raccontando storie a modo nostro. La “nostra” verità. Ognuno racconta la sua verità. Nel libro “Aquiloni blu” racconto la mia vita mettendo in risalto tutti i cambiamenti e le modernizzazioni avvenuti in più di mezzo secolo di storia.
Per quanto riguarda invece l’altro CD “Pe’ la Maijelle embe’” il titolo dice tutto. Dedicato all’ Abruzzo. In questa canzone (tarantella moderna) metto in rime alcune specialità culinarie e detti abruzzesi.
Progetti per il futuro?
Bella domanda! Il futuro è sempre incerto e non solo per me. Più che progetti avrei un desiderio: far conoscere le mie canzoni sperando che mentre le ascoltano possano portare un po’ di allegria e serenità.
Ringraziamo Carmine Antonio Giangiordano, portavoce di Pleady, per la disponibilità. Saremo felici di aggiornare i nostri lettori sulle novità ed i prossimi spettacoli dal vivo.
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