A Pretoro il progetto La valigia di cartone
A Pretoro il progetto La valigia di cartone.
Il Comune di Pretoro avvia un progetto documentale sul fenomeno emigrativo dei Pretoresi nel secolo scorso, con titolo “La valigia di cartone”.
Questo piccolo contenitore ormai rappresenta il simbolo di quanti hanno abbandonato il proprio paese d’origine per trovare fortuna in altre città e nazioni.
Un lavoro di ricerca che riguarderà il Canada.
Numerosa risulta infatti la comunità pretorese presente in questa nazione e, in particolare, nella città di Ottawa.
In essa, vivono e lavorano numerose famiglie provenienti da Pretoro, ormai alla quarta generazione, che occupano tanti settori, anche di responsabilità, nella società canadese.
A Pretoro il progetto La valigia di cartone – i dettagli
Il progetto scaturisce dalla forte collaborazione e dal mai sopito vincolo col proprio paese d’origine fra la comunità pretorese presente in Canada e la stessa cittadina di Pretoro.
I numerosi contatti avuti fra l’ammininistrazione comunale con rappresentanti pretoresi di Ottawa, hanno portato alla redazione di un solido progetto culturale.
Particolare impegno hanno profuso in Canada a favore dell’iniziativa l’Associazione Pretorese di Ottawa, Presidente Olimpia Bevilacqua, col Centro Abruzzese Canadese Inc. di Ottawa, vice presidente Angelo Filoso.
L’idea progettuale nacque nel giugno 2022. Allora l’Associazione Pretorese di Ottawa celebrò il suo cinquantesimo della fondazione al quale parteciparono il Sindaco Giangiulli, l’Assessore Fanciulli, e molti pretoresi.
Il progetto avviato prevede, come primo passo, dal 9 al 18 novembre prossimo la visita in Canada del Sindaco Giangiulli, dell’Assessore Fanciulli e dall’esperto di tradizioni abruzzesi Antonio Corrado.
Il predetto soggiorno avrà lo scopo di raccogliere il maggior materiale possibile sul fenomeno dell’emigrazione in ogni suo aspetto sia sociale che economico e culturale.
Il progetto “La valigia di cartone” prevede la realizzazione di una mostra fotografica e una prima pubblicazione entro il 2024.
Gli addetti ai lavori avranno un bel da fare per la buona riuscita dell’iniziativa.
Il paese
Pretoro, comune compreso fra dei Borghi più Belli d’Italia, fa parte del Parco Nazionale della Maiella. Ha un’economia a prevalente indirizzo turistico e artigianale (lavorazione del legno), senza dimenticare poi l’antica tradizione agricola ed enogastronomica.
L’emigrazione ha ridotto il numero degli abitanti residenti in Pretoro. Oggi infatti conta circa 900 abitanti, mentre nel 1828 ne aveva 1550 e nel 1843 ne contava 1721.
Questi ultimi dati risultano nel libro di Gabriele De Sanctis “Stato della Popolazione del regno delle Due Sicilie 1828 e 1843”.
Queste le dichiarazioni rilasciate sul progetto “La valigia di cartone”.
Le dichiarazioni del Sindaco di Pretoro, Diego Giangiulli
Diego Giangiulli, Sindaco di Pretoro:
“Sarà un importante e commovente momento di ricostruzione storica e sociale che ci permetterà di ripercorrere e di conoscere meglio un periodo storico che ha profondamente segnato il futuro non solo del nostro paese, ma anche di tutte le regioni centro-meridionali che hanno vissuto un fenomeno migratorio non rotativo e che ha portato al progressivo spopolamento di tanti paesi, cambiandone di fatto il tessuto urbano, sociale ed economico. Avremo la possibilità di parlare con i nostri concittadini, di raccogliere le esperienze vissute, di riflettere sul grande sacrificio che hanno dovuto sopportare, ma soprattutto di toccare con mano quel filo mai reciso che ha li ha sempre tenuti legati alla terra natìa.
L’obiettivo è quello di una produzione editoriale prima e di un film-documentario poi, che vadano a costituire una memoria storica, una sorta di testamento spirituale per gli emigranti stessi, per i loro figli canadesi con origini italiane e per tutto il paese di Pretoro. Magari un giorno potremo regalare al paese proprio un museo sull’emigrazione locale”.
Le dichiarazioni dell’Assessore con delega alla cultura di Pretoro, Fabrizio Fanciulli
Fabrizio Fanciulli, Assessore con delega alla cultura:
“L’emigrazione ‘Pretorese’ diretta verso il Canada si fece massiccia solo dopo la Seconda Guerra Mondiale; infatti, nel periodo precedente fu molto limitata a causa di eventi storici e politici riscontrati nei due Paesi. Dal 1951, con l’abrogazione del precedente decreto del governo canadese del 1939 che vietava l’ingresso ai cittadini appartenenti a paesi nemici (tra cui l’Italia), l’emigrazione italiana riprese con gran fervore e le piccole case in pietra del nostro borgo man mano divennero silenziose”.
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