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Data / Ora
Date(s) - 18/02/2025 - 19/02/2025
9:00 pm - 11:00 pm
Luogo
Ridotto Del Teatro Comunale
Categorie
L’Oreste presso il Ridotto del Teatro Comunale a L’Aquila 18 e 19 febbraio 2025.
martedì 18 febbraio ore 21.00 – Turno A
mercoledì 19 febbraio ore 17.30 – Turno B
mercoledì 19 febbraio ore 21.00 – Turno C
L’Oreste
di Francesco Niccolini
illustrazioni di Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
collaborazione alla drammaturgia Claudio Casadio
scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta
light design Michele Lavanga
con Claudio Casadio
voci Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes),
Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)
una produzione Accademia Perduta Romagna Teatri, Società per Attori in collaborazione con Lucca Comics & Games
mercoledì 19 febbraio ore 17.30 – Turno B
mercoledì 19 febbraio ore 21.00 – Turno C
L’Oreste
di Francesco Niccolini
illustrazioni di Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
collaborazione alla drammaturgia Claudio Casadio
scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta
light design Michele Lavanga
con Claudio Casadio
voci Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes),
Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)
una produzione Accademia Perduta Romagna Teatri, Società per Attori in collaborazione con Lucca Comics & Games
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola.
È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così.
Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili
che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e, come se tutto questo non bastasse, la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così.
Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili
che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e, come se tutto questo non bastasse, la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
Non mancate!
Foto tratta dalla pagina facebook del Teatro Stabile d’Abruzzo
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