Aspettando il Primo Maggio 2023 a Teramo

Aspettando il Primo Maggio 2023 a Teramo

Aspettando il Primo Maggio 2023 a Teramo: il nostro live report.

E’ stata una giornata di festa vera, quella del 30 aprile 2023 a Teramo.

Dopo l’inaugurazione dell’opera di Marco Lodola dedicata a Ivan Graziani del giorno prima, Teramo ha passato un’intera giornata all’insegna della migliore musica italiana.

Il tutto è stato preceduto da un saluto dei rappresentanti dei sindacati con un momento di riflessione sul mondo del Lavoro. Insieme a loro anche rappresentanti dell’Udu, di migranti e dei pensionati.

Aspettando il Primo Maggio 2023 a Teramo – i concerti

Rainska e Setak

Ad aprire la serie di concerti sono stati i Rainska (che oltre al loro interessante mix di Ska e Punk hanno proposto brani quali “Bambola”, Desirèe” e persino una curiosa e intrigante cover di “Tieni il Tempo degli 883”.

Subito dopo è stata la volta di Setak, altra grande realtà della musica abruzzese. Sul palco con lui Valerio Pompei dei Tangram alla batteria e Fabrizio Cesare, Nazareno Pomponi e Alessandro Trabace. Tra i pezzi proposti (rigorosamente in dialetto) non sono naturalmente potuti mancare i suoi cavalli di battaglia “Alè Alessà”, “Picchè” e “Aspitte Aspitte”, “Zitta zitte” e “Ma tu mó chj vvu’ da me e “Camillo”, con cui il cantautore pennese ha concluso l’esibizione.

Filippo Graziani

Filippo Graziani ha poi reso omaggio al padre proponendo alcune delle hit più famose di Ivan. Le elenchiamo qui di seguito in ordine di esecuzione:

  • Fuoco sulla collina;
  • Dr. Jeckyll and Mr. Hyde;
  • Lugano addio;
  • Monnalisa;
  • Il chitarrista;
  • Firenze (canzone triste);
  • Pigro.

Con lui sul palco il fratello Tommy alla batteria, Francesco Cardelli al basso e Stefano “Zamba” Zambardino alle tastiere.

Subito dopo di lui parte del pubblico intona “Bella Ciao”, canto popolare dedicato alla Resistenza italiana attiva contro l’esercito nazista.

Fulminacci

Verso le 21:25 è stata la volta di Fulminacci che ha aperto la sua esibizione con “Miss Mondo Africa” e “Borghese in borghese”. A queste sono succedute “La vita veramente” (con un inserto del riff di chitarra di “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti, “Brutte compagnie” e “Canguro”. La band lo abbandona per poco, giusto il tempo di una versione con chitarra acustica di “Una sera”.

Sul palco per “San Giovanni” torna infatti il suo chitarrista a cui si uniscono anche il tastierista per “Santa Marinella”. Per l’esecuzione di “Le biciclette” invece la band torna al completo. Seguono “Aglio e olio” e “Tutto inutile”, un brano nuovo. Durante il mix di “Tommaso” e “Tattica” l’esecuzione viene interrotta per questioni di sicurezza. Si è raggiunta infatti la capienza massima consentita. Nessun problema, però! Fulminacci ricomincia dall’inizio i due brani e saluta il suo pubblico con un semplice “grazie di cuore a tutti, grazie!”.

Coma Cose ed Emmanuelle

La scritta CC sul palco si accende e dopo una breve intro entrano in scena i Coma Cose con “Jugoslavia”, al termine della quale salutano gli intervenuti con un “Ciao Teramo”. Poi in successione: “Granata”, “Beach boys distorti” e “Chiamami”.

Il pubblico si scalda ulteriormente quando il duo chiede come va ammettendo che è la sua prima volta a Teramo.

Non potevano poi mancare in scaletta “Anima lattina” e “La canzone dei lupi”.

I Coma Cose poi interagiscono nuovamente con i presenti  dicendo: “siete tantissimi! Che bella folla”.

L’entusiasmo è alle stelle e partono con “Odio i motori” e “Fiamme negli occhi”, brano proposto anche al Festival di Sanremo 2021.

Non poteva mancare anche un elogio alla cucina locale (“ci hanno consigliato un piatto domani, le virtù” prima di lanciarsi in “Mancarsi” e “La resistenza”.

Un parlato con voci fuori dal palco precede l’esecuzione di “Zombie al Carrefour” e “L’addio”.

La fine dell’esibizione dei Coma Cose è vicina ma non prima di aver eseguito “Post Concerto”. La conclusione è stata affidata a “Sei di vetro”.

La dj internazionale Emmanuelle ha poi allietato il pubblico con selezioni di vario genere fino a tarda notte.

Dopo sette anni di attesa “Aspettando il Primo Maggio” è tornato alla grande grazie all’Associazione Big Match, al Comune di Teramo, ai sindacati Cgil e Cisl, alla Fondazione Tercas, al Collettivo Vengosicuro, all’Udu e ad ArteLive.

A loro vanno i nostri complimenti per un’organizzazione perfetta sotto ogni punto di vista.

 

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