Modena City Ramblers 01 agosto 2022 a Teramo

Modena City Ramblers 01 agosto 2022 a Teramo

Concerto dei Modena City Ramblers, Teramo, 01 agosto 2022

La nostra intervista esclusiva ai Modena City Ramblers in occasione del concerto avvenuto a San Nicolò a Tordino (frazione di Teramo), in data 01 agosto 2022.

Abbiamo partecipato alla serata festosa di Teramo e, a margine del concerto, abbiamo raccolto il pensiero della Band, che pubblichiamo di seguito.

 

Intervista ai MCR

Questo tour celebra la pubblicazione di Appunti partigiani, un disco pieno di collaborazioni. Come sceglieste gli artisti in scaletta?

Siamo partiti chiamando quelli che sono affini a noi (o amici o band che conoscevamo bene dal punto di vista sia musicale che da quello umano perché per noi è fondamentale).

Non è stato un lavoro organizzato a tavolino. E’ stato molto morale a quel tempo. Volevamo fare questo progetto e allora abbiamo iniziato a chiedere soprattutto a quelli che noi stimiamo.

E’ stata insomma una scelta di stima musicale, politica e di ideali. La cosa bella fu che il progetto piaceva a tutti, ci dissero tutti di sì. Credo che sia stato più un progetto collettivo dove noi abbiamo fatto da Ciceroni. Non abbiamo fatto un disco solo dei Modena City Ramblers dove chiedevamo degli ospiti ma chiedevamo di fare delle canzoni che aveva scritto un artista. Fu un progetto collettivo guidato da noi. Un’esperienza davvero molto bella.

     

Più di tre decenni di attività. Potreste tracciare un bilancio della vostra carriera?

Noi viviamo giorno per giorno. Non ci siamo mai posti di fare dei bilanci perché per noi ogni giorno è un giorno in più che suoniamo, da glorificare perché ci piace suonare, è la nostra vita. Difficilmente quindi ci voltiamo e facciamo dei bilanci. Guardiamo sempre molto avanti. Sicuramente però quando poi ci fermiamo e vediamo che sono 31 anni che suoniamo da una parte diciamo che stiamo diventando vecchi, dall’altra invece “ma cosa facciamo l’anno prossimo (che abbiamo ancora voglia di suonare)?”.

Siamo sempre quindi sulla palla non ci sediamo mai a guardarci indietro se non quando vogliamo fare ad esempio un tour come questo che comunque parla di un disco di 15 anni fa ma che per noi è molto attuale, perché i temi sono attuali.    

 

Come nasce una canzone dei Modena City Ramblers?

Non c’è una regola. C’è chi butta giù un pezzo, o un testo, o una musica (o tutti e due) o si fa un lavoro collettivo.

 

Che differenza notate fra L’Abruzzo e l’Emilia musicale?

Venire a suonare in Abruzzo per noi è talmente naturale perché veniamo qui veramente da sempre. E’ una delle regioni con cui noi abbiamo più a che fare. Abbiamo tantissimi fan da sempre, quasi da subito. C’è quindi un’affinità. Consideriamo anche che molti abruzzesi sono passati da Bologna a studiare e sono (come dire) “emiliani d’adozione”. Ogni anno facciamo quindi parecchi concerti in Abruzzo e noi siamo veramente molto contenti  

 

Potete parlarci invece del legame che avete da sempre con l’Irlanda?

Il legame con l’Irlanda è quello che ci ha fatti nascere. Tutti appassionati della musica irlandese, all’inizio facevamo solo musica irlandese anche quella più da pub, più becera.

Il nostro rapporto con l’Irlanda è proprio una cosa viscerale. Ogni volta che andiamo a suonare là è come se noi tornassimo un po’ alle origini, a casa, anche se non facciamo tanti concerti lì (uno o due all’anno). Quello però ci basta per continuare a respirare la nostra aria naturale. Siamo una band il cui retaggio musicale è irlandese.

 

Come avete vissuto da artisti questa pandemia? Com’è stata la ripresa?

Come tutti gli artisti del nostro livello, come quelli che amano suonare e che campano suonando, quindi non fanno dischi e fanno un concerto all’anno e quindi il loro mestiere è un altro. Noi siamo più artigiani della musica, siamo come piccoli artigiani che cesellano dei gioielli e che se non li cesellano tutti i giorni non campano. Da un lato c’è questa visione del lavoro, cioè se non suoni non campi. Dall’altro se non suoni non capi dal punto di vista morale e psicologico, perché noi siamo musicisti da strada.

Ci muoviamo con il furgone, andiamo a suonare, ci dicono: “dai venite a suonare” e noi andiamo. Così è la nostra vita. Rimanere a casa quindi non dico due anni ma quasi, perché in questo lasso di tempo abbiamo suonato veramente poco, è stata parecchio dura. Ci ha messo di fronte a una situazione nuova. La ripresa in questo momento per noi è buona. Vediamo che c’è una bella atmosfera.

La gente ha voglia di ricominciare a condividere perché credo che quello che sia più mancato non sia stata la musica ma la sua condivisione. La gente, soprattutto ai nostri concerti (per quello che ci riguarda) non viene a sentire i Modena City Ramblers e basta, ma per condividere una serata, una festa, una gioia di stare insieme.  Questo ci è mancato molto.    

 

Progetti futuri?

In questo momento non ne abbiamo di definiti. Sicuramente nel prossimo periodo, nei prossimi anni faremo un disco nuovo (che ci manca da alcuni anni). In questo momento ci stiamo veramente godendo i live. Abbiamo tantissime canzoni e cose da dire, altrettanti live da fare. A ottobre sicuramente andremo in Sud Africa , dove partecipiamo al Womad (il festival di Peter Gabriel, che avrà un’appendice lì). Inoltre abbiamo un tour europeo da fare. Tutto live, che è la nostra vita, la nostra dimensione naturale.      

 

Album foto MCR su Fb – Foto di Marco Vittoria © Tutti i diritti riservati

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