Don Maurizio Buzzelli ha festeggiato 40 anni di sacerdozio
Don Maurizio Buzzelli ha festeggiato 40 anni di sacerdozio.
Tanta folla, proveniente da altrettanti Comuni, sparsi del nostro Abruzzo, ha voluto stringersi intorno al Molto Rev.do Don Maurizio Buzzelli, per festeggiare insieme il suo quarantesimo anniversario di sacerdozio, nella Parrocchia di San Silvestro in Pescara, dove attualmente offre il suo ministero da Parroco.
Visibilmente emozionato, per la numerosa presenza, Don Maurizio Buzzelli ha fatto la sua omelia.
Dopo la dotta spiegazione del Vangelo odierno, ha voluto ricordare la sua lunga esperienza sacerdotale.
Don Maurizio Buzzelli ha festeggiato 40 anni di sacerdozio – durante l’omelia della Messa ha ripercorso la sua vita dedicata alla Chiesa
Non è facile prendere la parola in questa circostanza.
Stasera sono un po’ confortato perché se siete venuti qua, qualcosa l’ho fatta. Io penso che il Signore mi darebbe quattro come sacerdote , poi ci ha messo una mano la Madonna ed è diventato sei. Stasera con la vostra presenza e testimonianza il voto diventa sei e mezzo… Sono stato promosso almeno per il momento, poi vediamo se riuscirò ancora a mantenere questa sufficienza.
Vi invito a pregare per tutti i sacerdoti.
Oggi ne vedete alcuni intorno a me, altri non sono potuti venire perché hanno avuto impegni all’ultimo momento.
Normalmente si festeggia il cinquantesimo, questa è una tappa intermedia e l’ho fatta proprio per rinsaldare quei vincoli di amicizia con voi che siete qui presenti e che rappresentate tutte quelle realtà che il Signore mi ha affidato.
E’ stata un’esperienza variegata e per questo oggi siete in tanti, perché venite da tanti posti d’Italia.
Castel di Sangro, il suo paese Natale
Il primo è un bel gruppetto di Castel di Sangro, il mio paese Natale, la terra che mi ha dato le origini. E’ un legame sempre forte: quando ne parlo lo faccio con molto orgoglio anche perché è una bella cittadina ed è abbastanza emancipata.Chi non ama la propria terra però non ama la propria madre.La propria terra ti deve entrare nel cuore perché lì sono le tue origini e io veramente adesso esprimo un piccolo pensiero di speranza: io lì poi vorrei ritornare gli ultimi giorni della mia vita perché poi possa attendere l’alba del giorno senza tramonto con i miei cari.
Il periodo a Castel di Ieri
Permettetemi di salutare un bel gruppetto che viene da Castel di Ieri e il suo sindaco Fernando Fabrizio giovanissimo e bravo.Il nome di questo paese è non è proprio esatto in latino è “Castromilaris”, cioè castello gioioso dove ho fatto la mia prima esperienza di apostolato per tre anni. E’ stata veramente molto gioiosa.
La casa dove abitavo ero era spesso frequentata da ragazzi e giovani che con me venivano a vedere le partite.Allora io mi scusavo con le persone vicine per la confusione e un po’ di commedia serale perché la casa si riempiva. Una persona anziana mi disse “Non ti preoccupare meglio che stanno a casa tua e non che vanno in giro con le macchine”. Dopo appena due giorni che ero lì un gruppetto di giovani mi disse “senti perché non vieni a cena da noi… Stiamo un po’ insieme, siamo un bel gruppo di giovani”. La cena fu divertente e bella perché è un paese che è portato al canto e perciò “Castromilaris” perché è portato alla gioia.
Mi avevano appena regalato un fiasco di vino e io lo portai a questi amici con loro grande meraviglia, abbiamo così condiviso una bella serata. Allora avevo 23 anni, ero stato appena ordinato sacerdote e il Vescovo Monsignor Don Salvatore Delogu ha chiesto l’autorizzazione a Roma per la mia giovane età, con una relazione sui miei 10 anni di seminario. La risposta fu positiva “va bene… ha fatto pure l’asilo alle suore, allora può diventare sacerdote”. Fu la mia prima esperienza, in una parrocchia che, seppur piccola, era allegra e vivace.
Il traferimento a Scontrone e Villa Scontrone
Subito dopo, trasferito a Scontrone e Villa Scontrone, mi riavvicinai al mio paese, dove trovai le due chiese parrocchiali danneggiate dal terremoto di Val Comino e dell’Alto Sangro.
Avevano impostato il cantiere, ma i lavori non andavano avanti. Il paese era piccolo, non aveva molti voti e, quindi, non avevamo santi protettori se non i Santi Giovanni e Paolo e la Madonna del Monte Carmelo.Andai in un pubblico ufficio dove dissi che non si poteva lasciare questa gente per sette abbi senza chiesa, dove ci sono i ricordi più belli della vita e minacciai di bruciare le schede elettorali nel suo interno. La risposta fu laconica “E noi ti faremo arrestare”. E io di rimando: mi troverete nella chiesa parrocchiale e lì suonerò le campane. Mi troverete con la mia gente poi vedete chi dovete arrestare. Riuscii ad ottenere un po’ di soldi e dopo un anno riaprimmo le chiese, prima degli altri paesi vicini.Oggi queste comunità hanno un giovane e bravo sindaco, Francesco Melone, che, quando insegnavo catechismo mi poneva sempre domande difficili.
14 anni a Palena
Dopo fui mandato a Palena, dove ci sono sette chiese, con una chiesa parrocchiale enorme, che sembra una cattedrale. Anche qui mi rimboccai le maniche e le riaprii tutte con tanti lavori.
Accusai il peso della stanchezza, dovuta anche al superamento delle tante difficoltà tecniche e burocratiche. Confidai il mio stato d’animo a un sacerdote più grande di me che mi rincorò dicendomi che ero il custode di un enorme patrimonio di storia dell’arte e di fede.
Infatti solo la statua della Madonna della Neve è degna dei palazzi della Galleria degli Uffizi di Firenze. A Palena sono rimasto per 14 anni, lì ho acquistato anche la casa canonica, ho restaurato i locali dell’oratorio, tante altre opere e anche il gemellaggio con la Città di Taverna, che ha dato i natali a San Falco, protettore di Palena.Tutti ricordano ancora la copia della statua del Protettore di Palena che abbiamo regalato a Taverna, insieme a una reliquia di San Falco, con due cerimonie religiose nei due Comuni. Vedo qui il Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio.
Il dirottamento a Sulmona e l’anno in un monastero benedettino
Dopo Palena, sono stato dirottato alla cattedrale di Sulmona. Una parrocchia un po’ particolare perché il parroco deve cedere il posto suo al vescovo per celebrare le feste principali. Dopo appena 8 mesi la chiesa fu chiusa perlavori di restauro all’interno, con una spesa di 80.000 euro i cui fondi ho dovuto procurare io, per non restare in una cappella. Sono rimasto a Sulmona per circa sette anni.
Subito dopo sono rimasto per poco più di un anno in un monastero benedettino, per ricostruire me stesso. Mi alzavo alle 4:30 del mattino per recitare l’ufficio divino in cappella. I monaci pregano sette volte al giorno e, dopo cinque minuti, dal suono della campana bisognava essere presenti, altrimenti il Priore ti richiamava bonariamente. Là ho potuto approfondire i miei studi.
I due anni presso il Tribunale Ecclesiastico a Chieti, l’affidamento della Parrocchia di San Silvestro a Pescara e gli altri incarichi
Trasferito a Chieti, vi sono rimasto per due anni, per il Tribunale Ecclesiastico Regionale.
L’Arcivescovo di Pescara mi ha affidato questa Parrocchia di San Silvestro, con la direzione del Tribunale Ecclesiastico per la Diocesi di Pescara.
Inoltre ho tanti altri incarichi, quali l’insegnamento al seminario, cappellano del monastero di clausura che sta a 1 km quaggiù, seguo Comunione e Liberazione, i Giuristi Cattolici, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Insomma siamo sempre in attività…
Il regalo del Centro Aggregativo Anziani di Palena
Don Maurizio Buzzelli ha ricevuto diversi regali fra i quali citiamo quello del Centro Aggregativo Anziani di Palena, consegnatogli dalla Presidente, Anna Di Tommaso.
Palena ha voluto così testimoniare la sua presenza e l’affettuoso ricordo di un Parroco sempre vicino ai palenesi nei giorni belli e brutti della vita, che ha sempre dato una particolare attenzione ai giovani, agli anziani e ai problemi della comunità.
Le dichiarazioni del Comune di Palena, Claudio D’Emilio e della Presidente del Centro Aggregativo Anziani di Palena, Anna Di Tommaso
Il Sindaco del Comune di Palena, Claudio D’Emilio ha dichiarato:
“Oggi è una bellissima giornata perché è, oserei dire, la giornata del ricordo di Don Maurizio che è stato Parroco a Palena. E’ molto ricordato dalla popolazione e la presenza oggi di tanta gente testimonia quanto bene la popolazione di Palena vuole a don Maurizio e sicuramente, anche reciprocamente, don Maurizio a Palena. E’ una bellissima giornata e sono veramente fiero e felice di stare qua a rappresentare tutta la mia comunità”.
Anna Di Tommaso, Presidente del Centro Aggregativo Anziani di Palena ha aggiunto: “Cosa c’è da dire… Guardatevi intorno e vedete un po’ quante persone sono venute da Palena per onorare don Maurizio che è stato il nostro Parroco per 14 anni. Lo conosciamo quindi bene e siamo venuti a onorarlo oggi con tutto il circolo anziani. Una testimonianza che vuol essere anche un ringraziamento per il bene che ha seminato. Una cinquantina di persone sono venute con l’autobus e più o meno altrettante in macchina. Saremo una novantina in tutto”.
La foto nell’articolo “Don Maurizio Buzzelli ha festeggiato 40 anni di sacerdozio” è di Gerardo Antonio Vittoria © Diritto esclusivo sulla foto dell’autore
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