Intervista a Alessandro Mondazzi del 22 settembre 2021
Pescara, 22 settembre 2021: intervista di AbruzzoOggi al campione nazionale under 14 di tennis Alessandro Mondazzi.
Un ragazzo che si è imposto sia nel singolo che nel doppio per cui è facile prevedere un futuro roseo in questo sport.
Lo abbiamo intervistato per voi lettori dopo la cerimonia di premiazione tenutasi presso il Comune di Pescara alla presenza del Sindaco Carlo Masci e dell’Assessore allo sport Patrizia Martelli.
Intervista esclusiva di AbruzzoOggi del 22 settembre 2021 al campione nazionale under 14 di tennis Alessandro Mondazzi
Qual è il tuo modello tecnico di riferimento?
Federer, per forza…
Djokovic non ti piace? Attualmente è il più forte…
Ha una continuità pazzesca…
Hai un modello dal passato invece?
Ivan Lendl o John McEnroe. Il primo lo apprezzo soprattutto per la sua forza di volontà, la sua tenacia.
Lui giocava molto sotto rete se non erro…
Decisamente il tennis del passato era sviluppato di più verso il gioco a rete. Prima c’era più tempo, la palla andava più lenta.
Che superficie preferisci normalmente?
Normalmente il cemento però indoor (al coperto). Veramente lì le mie caratteristiche si esaltano.
Dritto o rovescio?
Rovescio a una mano, sin da quando ero piccolo. Adesso è sempre più difficile trovarlo. Decisamente negli anni è diventato il colpo che controllo meglio. Con esso riesco ad aprirmi il campo per poi girarmi con il dritto che è il colpo più veloce.
Considerato che hai vinto i campionati italiani under 14 sia nel singolare che nel doppio dove ti trovi meglio?
Probabilmente essendo nato giocando con i racchettoni sulla spiaggia con mio padre ho buone qualità anche nel gioco di rete. Diciamo che è una cosa che ho sin da ragazzino. Mi piace giocare anche in doppio ma il singolo è il mio obiettivo principale. Credo che il doppio a questa età viene visto come competizione e anche come divertimento.
E’ questo il motivo per cui prima citavi Ivan Lendl? Perché prediligi il gioco sotto rete?
Sicuramente, ma anche lo stesso John McEnroe. Sono affascinato anche attualmente dai giocatori che cercano sempre la discesa a rete piuttosto che sfinire l’avversario con i colpi da fondo campo. Anche il mio gioco è proiettato verso la rete.
Quante ore ti alleni ogni giorno?
Più o meno dalle tre alle quattro ore al giorno tutti i giorni. Inseriamo adesso anche il sabato mattina una seduta e poi la domenica viene riservata alle gare e ai campionati a squadre o cose simili. Durante la settimana abbiamo i tornei internazionali, adesso inizieremo con l’attività ITF.
Hai un obiettivo in particolare? Dove ti vedi fra dieci anni per esempio?
Spero mi possiate vedere in televisione, giocando tornei importanti soprattutto i Grandi Slam. Sicuramente l’ambizione è quella, però non devo mai scollarmi dalla scuola perché se non dovessi comunque riuscire nel tennis devo avere un’altra opzione pronta. Per questo dedico molta importanza allo studio nella mia vita.
L’Abruzzo a questo punto può dire di avere un grande campione di tennis, con le idee molto chiare sul suo futuro.
Abruzzo Oggi gli augura di raggiungere le più alte vette di questo sport che richiede, continuità, sacrifici e , soprattutto, preparazione atletica e fiducia nelle proprie possibilità.
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