Rossana Raducci Vantaggio e il Centro Artedanza
Oggi abbiamo intervistato Rossana Raducci Vantaggio, direttrice della scuola Centro Studi Artedanza; ci ha parlato dell’attività didattica, degli insegnanti e altro ancora.
Rossana Raducci Vantaggio e il Centro Studi Artedanza: la nostra intervista
Da dove nasce la sua passione per la danza?
La passione per la danza è nata per caso. Una mia compagna di scuola frequentava una scuola di danza classica e, come spesso succede, mi sono iscritta anche io. Col passare degli anni la mia passione per la danza è aumentata. A 14 anni mi sarebbe piaciuto entrare all’Accademia Nazionale di Danza o nella scuola del Teatro dell’Opera di Roma, perché mi rendevo conto che lo studio nella mia città era insufficiente. All’epoca non c’era niente, ogni tanto qualche balletto in televisione. Quello era quanto il settore offriva.
Ho dovuto aspettare un po’ di anni perché l’insegnante del posto che veniva da Roma (era un ex ballerina del Teatro dell’Opera) aveva promesso di prepararci per affrontare l’esame di ammissione nelle suddette scuole all’età di 18 anni. Per cui ho continuato a frequentare il liceo a Pescara, nell’attesa di trasferirmi a Roma e, contemporaneamente alla danza, studiavo pianoforte al Conservatorio. Ho capito troppo tardi che avrei dovuto seguire il mio istinto e trasferirmi già a 14 anni.
Rossana Raducci Vantaggio quando e come è stato fondato il Centro Studi Artedanza?
Il Centro Studi Artedanza, che all’inizio si chiamava Centro Studi Danza Classica. Iniziai con corsi bisettimanali, ma andando avanti mi sono resa conto che volevo offrire un prodotto professionale ai miei allievi, per cui dovevano studiare tutti i giorni. Sono tornata stabilmente a Pescara e ho deciso di rivolgermi soprattutto all’insegnamento.
Ho istituito i corsi giornalieri in cui i ragazzi seguivano gli stessi programmi delle scuole professionali, in modo da dare loro la possibilità di accedervi previo esame tecnico ( e naturalmente con le doti fisiche idonee).
Gli esami di ammissione al 1 corso nelle scuole professionali ( Accademia alla Scala, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro S. Carlo di Napoli e Accademia Nazionale di Danza) all’età di 10/11 anni richiedono solo un esame fisico attitudinale.
Dal 2 corso in poi bisogna aver svolto il relativo programma, che solo uno studio giornaliero può garantire.
Come si svolge la vostra attività didattica?
Noi svolgiamo corsi bisettimanali di Propedeutica per i piccolissimi dai 4 ai 6 anni.
Dai 7 anni frequentano tre ore a settimana; chi vuole intraprendere a 10 anni il percorso professionale seguirà lezioni di due ore tutti i giorni.
A quali fasce di età si rivolge prevalentemente la vostra scuola?
A tutti i ragazzini nella fascia di età dai 4 anni in poi. Abbiamo anche un corso di adulti frequentato prevalentemente da ex allieve (ricordo che questa scuola è stata aperta nel 1976).
Lo scorso anno avete quindi festeggiato 45 anni di attività…
Praticamente sì, non abbiamo festeggiato niente a causa del covid-19.
Tanti allievi dell’epoca tornano e vogliono continuare venendo da noi due volte a settimana, soprattutto perché la danza non si dimentica.
Ci può presentare in breve gli insegnanti?
Insegnamo io e Bianca Maria Montesi, che ormai sta qui con me da tantissimi anni.
Lei è stata una mia allieva, entrata in Accademia Nazionale di Danza, ha frequento il corso insegnante, si è laureata ed è ritornata a insegnare nella scuola.
Lo scorso anno avevamo anche una terza insegnante di danza classica, Chiara Tiberio, docente del Liceo Coreutico di Pescara.
Inoltre c’è Erica Raia (anche lei ex allieva) diplomata alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Lo scorso luglio ha conseguito la Laurea di I livello presso l’Accademia Nazionale di Danza e adesso frequenta il biennio specialistico. Contemporaneamente è nel corpo di ballo del Teatro S. Carlo di Napoli. Nei periodi liberi insegna anche lei nella scuola.
Infine abbiamo Francesco Vantaggio, già ballerino all’Opera di Parigi, che periodicamente, compatibilmente con i suoi impegni, insegna ai corsi superiori.
Per la Danza Moderna insegna Federica Angelozzi, che si alterna con Sabatino D’Eustacchio e Piergiorgia Iezzoni.
Infine Fisiotecnica con Monia Di Matteo, allenatrice dell’Armonia Abruzzo
Abbiamo lezioni di danza classica, danza moderna e infine fisiotecnica e danza di carattere (seminari con Ioulia Sofina).
Quali successi avete raggiunto in passato? Quali sono invece gli obiettivi futuri?
Ritengo che i miei successi siano quelli raggiunti dai miei allievi. Diplomati o all’Accademia Nazionale di Danza o al Teatro dell’Opera.
L’ultima allieva adaandarevia, Melania Di Luozzo, è entrata al 6 corso all’Accademia della Scala il mese scorso. Negli scorsi anni molti sono entrati alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera e altre presso l’Accademia Nazionale. C’è anche mio figlio che ha cominciato con me, però poi ha continuato alla scuola dell’Opera. E’ stato un ballerino all’Opera di Parigi fino a due anni fa, quando è andato in pensione. Giorgio Mancini stessa cosa (è stato mio allievo) e poi solista nella compagnia di Béjart, direttore del ballo a Ginevra e poi del Maggio Musicale Fiorentino. Adesso, come coreografo freelance, crea coreografie con l’etoiles dell’Opera de Paris e in vari teatri italiani e esteri.
Come vede il mondo della danza in Abruzzo e, più generale, in Italia?
Il mondo della danza è sempre quello più sacrificato. E’ proiettato malissimo in Abruzzo, dove esiste anche una grande invidia fra una scuola e l’altra. Organizzo stage da tantissimi anni, vengono ragazzi da tutta Italia, da Pescara quasi nessuno (con una percentuale 1 su 100).
In un certo senso però non è una cosa negativa, poiché anche la danza crea così turismo e fa conoscere il nostro territorio…
Certo, però se io organizzo avvenimenti qui, ci sono tante scuole di danza, come mai non vengono? Magari cercano di studiare con gli stessi insegnanti che invito io, andando fuori regione. Perché? Cosa c’è da nascondere? Probabilmente hanno paura, perché fuori non li conosce nessuno, forse qui si sentono giudicati non so da chi, ma a me non interessa.Quando ho invitato Alessandra Celentano è venuto qualcuno di qualche scuola locale, ma sempre pochi, sempre più da fuori regione.
Cosa ne pensa delle recenti dichiarazioni di Roberto Bolle e del Ministro Franceschini?
Quando ero ragazza io c’erano la Scala, l’Opera di Roma e il San Carlo… Poi c’erano Catania, Palermo, Firenze, Bologna, Genova, Trieste. Tutte avevano un corpo di ballo, adesso di tutte queste realtà (magari me ne sono anche dimenticata qualcuna) sono rimaste solo l’Opera, il San Carlo, la Scala e forse qualcosa a Palermo che ha ricominciato da poco, il resto è sparito tutto. Quando hanno chiuso il Maggio Musicale Fiorentino è stato uno scandalo. Quindi cosa dobbiamo dire? Non sempre hanno tagliato la danza, anche se fa sempre il tutto esaurito nei teatri. Non si capisce quindi perché. Se noi pensiamo a tutto quello che si fa per il calcio!
Avete ospitato di recente Eleonora Abbagnato. Ci può raccontare qualcosa di questa esperienza?
Eleonora è una carissima persona, con mio figlio Francesco si conoscono da tempo, Io la ricordo ragazzina quando la mamma la portava in giro per l’Italia a fare gli stages, ancor prima che entrasse all’Opera di Parigi. È stata collega di mio figlio per tanti anni (dai 19 ai 42 anni). Hanno lavorato insieme per tutti questi anni, sono andati in pensione lo stesso anno.
Intanto lei ha accettato di partecipare allo stage di agosto scorso, in omaggio a Elisabetta Terabust, etoiole di fama mondiale, prematuramente scomparsa. Si diceva sempre che questo era lo stage della Terabust perché lei non lo faceva da nessun’altra parte, solo qui, perché ci legava una grande amicizia, perché era diventata una persona di famiglia. Veniva a fare le vacanze a Pescara, così decidemmo di organizzare 15 giorni di studio intensivo e soprattutto i primi anni venivano ragazzi e anche professionisti da tutta l’Europa. Solo da Pescara non veniva nessuno…Peccato! Hanno perso una grande opportunità.
Siccome Eleonora ha sempre avuto un grande rispetto verso questa professionista, dice “non faccio stage, ma lo faccio per Elisabetta”. Quindi è venuta quest’estate per quattro giorni. Contiamo di ripetere anche quest’anno l’esperienza, stiamo cercando di far coincidere le date (anche quello è un problema).
Progetti futuri?
Fare questo stage sempre con Eleonora Abbagnato, ho preso contatti anche con docenti dell’Accademia della Scala. Già è venuta la signora Vismara qui un mese fa e fra non molto tornerà. Quest’estate mi piacerebbe avere (siamo appunto in trattativa) Paola Vismara e il marito Frédéric Olivieri che è il direttore della scuola della Scala. Laura Comi, direttrice della scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, Clarissa Mucci, docente dell’Accademia NAzionale di Danza, Francesco Vantaggio e Fabrizio Monteverde per la Danza Contemporanea.
La foto nell’articolo “Rossana Raducci Vantaggio e il Centro Artedanza” è tratta dalla pagina facebook della scuola
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