Marsicaland: un concorso per la ricetta tipica della Marsica
Marsicaland: un concorso riservato ai ristoratori per ricercare la ricetta tipica della Marsica.
Il festival Agroalimentare ha deciso di promuovere e valorizzare la cucina tipica locale.
Sostengono l’iniziativa anche le associazioni di categoria con il supporto del Comune di Avezzano, dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura (tramite l’Arap), della Provincia dell’Aquila, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica e del Consorzio di Tutela Igp Patata del Fucino.
Raccontare ed identificare in un piatto non solo la cucina ma anche i valori, le tradizioni e l’anima della Marsica.
Marsicaland: un concorso riservato ai ristoratori per ricercare la ricetta tipica della Marsica – l’obiettivo
L’obiettivo potrebbe sembrare difficile. I ristoratori daranno però sicuramente prova della loro abilità e della loro conoscenza del territorio e dei suoi numerosi prodotti più genuini.
Non avrà importanza la presentazione di un antipasto, di un primo, di un secondo o di un dolce. L’importante sarà raccontare la Marsica attraverso il gusto della cucina e dei prodotti locali.
A tal fine lo staff di MarsicaLand contatterà per telefono, nelle prossime settimane, tutti gli chef della Marsica. Illustrerà inoltre loro gli obiettivi della manifestazione e le modalità per partecipare al concorso.
La valutazione delle opere culinarie e la pubblicazione dei risultati
Attuata la fase pubblicitaria ed operativa, dopo la valutazione delle opere culinarie presentate, i risultati saranno pubblicizzati sui social di MarsicaLand e sui canali istituzionali.
Un nuovo modello per promuovere il territorio, le sue pecurialità e tanti aspetti ancora poco conosciuti. Esso contribuirà sicuramente alla valorizzazione delle risorse naturali marsicane. Farà inoltre conoscere anche ai giovani il territorio di cui loro, oggi, sono protagonisti.
Le dichiarazioni di Ernesto Di Renzo, coordinatore scientifico del festival e docente di Antropologia all’Università di Roma “Tor Vergata”
Ernesto Di Renzo, coordinatore scientifico del festival e docente di Antropologia all’Università di Roma “Tor Vergata”, ha dichiarato:
“La Marsica di tradizioni ne possiede tante, dalle feste di Sant’Antonio abate alle processioni di Venerdì Santo, dall’attaccamento vivo ai dialetti al radicamento alle consuetudini folkloriche locali, dalla venerazione per i santi patroni alla passione per le sagre popolari. Quello che invece manca è qualcosa che sia in grado di attivare fenomeni di appartenenza territoriale che sappia identificare proprio nel concetto di tradizione il suo collante più efficace. Per questa ragione Marsicaland ha voluto inserire nella sua progettualità la creazione di una ‘tradizione comune’ nella quale sia possibile per tutti sentirsi parte. Al riguardo, poco importa che la stessa tradizione la si intenda inventare a partire da ora: ciò in quanto il mondo della ricerca storico-antropologica ci insegna che tutte le tradizioni sono (state) inventate e che tutte le tradizioni sono in grado di esistere purché le si pensi e le si riconosca come bene comune.
Quello che realmente conta è che la ricetta – sia essa a base di pasta, minestra, biscotto, torta, condimento, insaccato, preparato gastronomico, pizza”, ha concluso Di Renzo, “sappia narrare il territorio nella sua unitarietà, sappia evocarne il genius e sappia esibirne l’essenza comune a partire da ingredienti che si ispirano alle tipicità locali: castagne, orapi, tarassaci, carni ovine, bovine, suine, pollame, pesce di acqua dolce, prodotti caseari, patate, cereali, legumi e tanto altro ancora. L’operazione non è né impossibile, né velleitaria, né mistificatoria e chiunque accetterà di concorrere alla sua realizzazione potrà dire a sé stesso di aver messo un tassello importante nella costruzione di una storia comune”.
Foto tratta dalla pagina facebook di MarsicaLand
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